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Spazio, satelliti leggeri per osservare la Terra molto da vicino

di Askanews   
Spazio, satelliti leggeri per osservare la Terra molto da vicino

Roma, 6 mar. (askanews) - Osservare la Terra molto da vicino, con satelliti in grado di operare ad altitudini comprese tra 200 e 450 chilometri a differenza di quelli attuali che orbitano tra i 500 e gli 800 chilometri. E' l'obiettivo del progetto Discoverer, finanziato dal programma UE Horizon 2020 per 5,7 milioni di euro, per portare ad un'orbita particolarmente ravvicinata satelliti di telerilevamento. Il progetto - segnala l'Agenzia spaziale italiana - avrà una durata di quattro anni e porterà alla realizzazione di satelliti più piccoli e più economici in grado di schivare con maggior facilità i detriti spaziali e di fornire immagini del nostro pianeta in una qualità maggiore rispetto a quelli attualmente in uso.

"I satelliti di telerilevamento sono ampiamente utilizzati per ottenere immagini per uso ambientale o di sicurezza, come ad esempio per la gestione dei terreni agricoli, per la sorveglianza marittima o per la gestione dei disastri", spiega Peter Roberts dell'Università di Manchester nel Regno Unito, coordinatore scientifico del progetto. "Se saremo in grado di portare i satelliti più vicini alla Terra, allora potremmo ottenere gli stessi dati utilizzando telescopi o sistemi radar più piccoli e meno potenti. Tutte cose che ridurrebbero la massa e il costo degli stessi satelliti. Ma questo rappresenta una grande sfida tecnica".Infatti, - prosegue l'Asi - i nuovi satelliti che andranno ad osservare la terra ad altitudini minori dovranno essere sviluppati con materiali innovativi per contrastare la maggiore densità dell'atmosfera. Per fare questo, il team di ricercatori testerà i materiali in una 'galleria del vento' che riprodurrà le condizioni nelle quali i satelliti andranno ad operare e in seguito saranno collaudati su un vero satellite che sarà lanciato in orbita.In programma anche lo sviluppo di un sistema sperimentale di propulsione elettrica, che utilizzerebbe proprio l'atmosfera residua come propellente, permettendo ai satelliti di rimanere in orbita a tempo indeterminato.

di Askanews   
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