Professore assolto da accuse di molestie su alunne. I giudici: "Tutto un complotto degli studenti"
Riscatto per l’insegnante Giovanni Di Presa, sei anni sotto accusa da una classe che voleva vendicarsi perché aveva requisito un cellulare in aula. "Un periodo bruttissimo, ho perso 30 chili, io isolato dalla società"

In primo grado era stato assolto dal reato di violenza sessuale su due alunne che lo accusavano di strusciarsi a loro tra i banchi di scuola e di toccarle il fondo schiena. Adesso è arrivata anche l’assoluzione, con formula piena perché il fatto non sussiste, per l’accusa di maltrattamenti su un’altra studentessa per cui era l’insegnante di sostegno. Finisce un incubo per il docente Giovanni, detto Gianni, Di Presa, 64 anni, pugliese trapiantato a Castelfidardo, provincia di Ancona. Sei anni è stato sotto accusa perché alcune studentesse, di 12 e 13 anni, lo avevano denunciato per fatti accaduti a scuola, la media Soprani di Castelfidardo, tra il 2017 e il 2018. Tutto falso stando ai giudici della Corte di Appello di Ancona, che lo hanno assolto anche dai maltrattamenti. Nel percorso giudiziario il prof è stato difeso dagli avvocati Gianni Marasca e Susanna Randazzo. Per la sentenza sono uscite già le motivazioni.
"Iniziò tutto nel novembre del 2018 con una convocazione da parte della professoressa fiduciaria del plesso e le accuse di violenza sessuale. Alcune alunne, ed è solo un esempio, mi avevano accusato di aver toccato loro il fondoschiena. Accadde dopo il sequestro di uno smartphone, che può capitare se uno o più alunni esagerano. Ma in quel caso quattro adolescenti si coalizzarono contro di me", le parole del docente al 'Corriere di Bologna'
La Corte parla infatti di 'complotto'. Stando ai colleghi del prof, sentiti durante le indagini, la grande istigatrice sarebbe stata proprio una delle alunne della classe dove era insegnante di sostegno, la stessa delle due ragazzine che lo hanno accusato di violenza sessuale (palpeggiamenti al fondo schiena e la patta dei pantaloni avvicinata al gomito della ragazzina mentre era seduta al banco). Attraverso "un'invenzione di fatti non veri o enfatizzando fatti veri ma minimali", avrebbe suscitato la ritorsione. Di Presa, assunto con un contratto a tempo determinato, aveva perso il lavoro.

Verità emersa: 'vendetta' degli alunni
Avuto il riscatto giudiziario il prof rompe ora il silenzio. "Sono stato sospeso dall’incarico di docenza ed essendo a tempo determinato mi è stato impedito di fare ulteriori domande. Dopo ancora qualche mese sono stato portato a conoscenza dalla Procura di essere accusato anche di aver maltrattato per più di due anni la ragazzina di cui ero insegnante di sostegno. L’accusa veniva da alcune alunne e tutto è venuto fuori all’improvviso, all’insaputa degli altri alunni, dei genitori e di tutto il corpo docente", spiega ancora Gianni.
"Tre anni fa sono stato assolto dall’accusa di molestie sessuali avendo il Tribunale rilevato che quello che dicevano le ragazze poteva essere il frutto di un malinteso ma sono stato condannato per il reato di maltrattamenti nonostante la ragazza che assistevo mi abbia difeso davanti al giudice. Ora la Corte di Appello mi ha assolto anche da questa accusa prendendo atto che tutto poteva essere stato causato da una mia iniziativa disciplinare non gradita da alcuni alunni della classe", e ancora, "ho passato un periodo bruttissimo rincorso da queste accuse infamanti che mi hanno isolato dal resto della società pur avendo la solidarietà di tutti coloro che mi conoscono e che non hanno mai creduto a ciò che mi veniva addebitato. Pesavo 120 chili, poi quest’odissea me ne fece perdere trenta. Ma vorrei tornare a insegnare. Anche in quella scuola, senza rancore. Non sarà facile per me ritornate ad essere quello che ero, il peso di questo dramma si farà sentire per sempre. Darò incarico al miei legali di verificare la possibilità di essere risarcito del danno subito anche se non sarà mai sufficiente a compensare la sofferenza e le opportunità ormai svanite per sempre".