Escort d'alto bordo evade cinque milioni di euro. E’ caccia al tesoretto nascosto al Fisco
L’ indagata, una bellissima 36enne ungherese, ha lasciato l’Italia e si è trasferita all’estero insieme al malloppo. Un fine settimana in sua compagnia costava anche 5mila euro

La escort di lusso, di nazionalità ungherese ma trapiantata a Riccione, guadagnava anche diecimila euro a settimana, ma non pagava le tasse. Tra il 2010 e il 2014, secondo gli accertamenti della guardia di finanza, ha guadagnato qualcosa come cinque milioni di euro, guardandosi bene da dichiararli.
Le indagini
Dopo due anni di controlli incrociati sui conti della bella straniera e rogatorie internazionali, le indagini coordinate dal sostituto procuratore Paolo Gengarelli, possono dirsi concluse. L’avviso di fine indagini, preludio della richiesta di rinvio a giudizio è stato notificato nei giorni scorsi all’indagata e al suo legale,(l’avvocato Stefano Caroli. Nel frattempo però la 36enne ha lasciato l’Italia e si è trasferita all’estero col malloppo. circa 5 milioni di euro, senza alcuna tassa versata nelle casse dello Stato, anche secondo le indagini sono stati trasferiti prima a San Marino, successivamente a Montecarlo e infine a Dubai. Così, almeno, ha ricostruito la Procura con l’aiuto delle fiamme gialle.
L’amico bancario
Ad aiutarla a trasferire i soldi, attraverso una triangolazione San Marino-Montecarlo-Dubai, ci aveva pensato un amico bancario. Per lui, però, un 47enne riccionese residente sul Titano, la procura ha chiesto l’archiviazione (era accusato di riciclaggio in concorso). Nel corso delle indagini, però, il pubblico ministero ha chiesto l’archiviazione del funzionario di banca in quanto all’epoca dei fatti (2013) San Marino era ancora inserito nella ‘black list’, risultava cioè tra quei Paesi a fiscalità privilegiata che non erano tenuti ad applicare stringenti controlli antiriciclaggio sulla clientela. Inoltre l’uomo è risultato essere in una mera posizione subalterna nell’istituto bancario sammarinese nel quale lavora.
I clienti facoltosi
Sicuramente la escort godeva e poteva contare su protezioni importanti. La bella prostituta in agenda aveva un elenco sterminato di clienti facoltosi, che andavano dall’imprenditore al professionista di grido, dal manager fino al calciatore passando anche per politici e rappresentanti delle forze dell’ordine. Tutti uomini che sedotti della sua bellezza mozzafiato arrivano persino a sborsare cinquemila euro per un weekend in sua compagnia. In una giornata la donna riusciva ad incassare fino a diecimila euro. Cifre da capogiro che in un anno (2010) le hanno permesso di guadagnare addirittura 2 milioni e 800mila euro.
L’infelice dichiarazione
Ma si sa il diavolo fa le pentole e non i coperchi. Ad attirare sui di sé l’interesse dell’Agenzia delle entrate era stata la stessa ungherese. Nel corso di un processo a suo carico per la presunta rapina di cento euro a un cliente si era infatti difesa presentando copia dell’estratto conto a sei zeri. “Non ho bisogno dei cento euro di questo poveretto, dato che nel mio conto corrente ne ho la bellezza di 800mila", disse con arroganza al giudice. Questa mossa però le è costata cara. L’infelice dichiarazione ma attirò su se stessa l’attenzione della Procura e della guardia di finanza, che da quel momento incominciò a setacciare i suoi conti correnti, alcuni dei quali aperti sul Titano.
I guadagni stratosferici
Solo nel 2010 aveva incassato qualcosa come due milioni e 800mila euro. Inoltre l’aver tirato fuori l’estratto conto non le evitò la condanna a un anno e quattro mesi per la presunta rapina in concorso con un uomo che, sbucato dal nulla, aveva preteso dal cliente un rimborso di 100 euro per il disturbo. Solo quando la bellissima ungherese gli aveva aperto la porta, infatti, il malcapitato aveva realizzato che lei per meno di 500 euro non si sarebbe neanche spogliata. Il cliente aveva giudicato eccessiva la richiesta: non sapeva che lei, abile e colta conversatrice oltre a tutto il resto, arrivava a pretendere anche cinquemila euro come accompagnatrice del fine settimana.