La stazione orbitale cinese Tiangong-1 in caduta: potrebbe colpire l’Italia nel weekend di Pasqua
Alcuni frammenti, anche di grosse dimensioni, potrebbero cadere sulle regioni a sud dell’Emilia Romagna, tra il 28 marzo e il 4 aprile

La stazione spaziale cinese Tiangong-1, ormai totalmente fuori controllo, potrebbe precipitare sull’Italia. L’allarme, confermato dalle agenzie spaziali e già comunicato a tutte le sedi della Protezione Civile, riguarda principalmente le regioni a sud dell’Emilia Romagna. Frammenti del laboratorio spaziale, alcuni dei quali anche di grosse dimensioni, potrebbero giungere a terra nel weekend di Pasqua, e ancor più precisamente, nei giorni compresi tra il 28 marzo e il 4 aprile. Allo stato attuale le "previsioni di impatto" sono molto incerte, le stesse, si legge su un comunicato diffuso il 22 marzo dalla Protezione civile, che ha inviato il documento a tutti i ministeri e alle Regioni, “potranno essere definite con maggiore precisione nelle 36 ore precedenti il rientro”.
Emergenza sarà gestita dall'Agenzia spaziale italiana
L’organizzazione e l’interpretazione dei dati, spiegano i responsabili della Protezione civile, verranno gestiti dall’Agenzia Spaziale Italia, che “curerà la fase di organizzazione e interpretazione dei dati avvalendosi del supporto di altri Enti, nazionali e internazionali”. Nel frattempo è stato istituito il tavolo tecnico di lavoro al quale partecipano, insieme all’Asi, il consigliere militare della Presidenza del Consiglio, i ministeri di Interno, Difesa e Esteri, Enac, Enav, Ispra e la commissione speciale della Protezione civile.

Frammenti in caduta nel weekend di Pasqua
Tiangong-1, noto anche come il Palazzo Celeste, è fuori controllo dal marzo del 2016. Ora la Tiangong-1 è una osservata speciale. Gli occhi dell’Istituto Fraunhofer la monitorano costantemente. “La sua perdita di quota - si legge sulle pagine dell’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) - è lenta ma inesorabile: l’impatto con gli strati più bassi dell’atmosfera potrebbe avvenire tra la fine di marzo e aprile ma l’Agenzia spaziale europea afferma che ad oggi non è ancora possibile prevederlo con esattezza”.