Lampadine a basso consumo energetico, "dubbi" sulla loro pericolosità

Dal primo settembre del 2012 le comuni lampadine, quelle ad incandescenza, caratterizzate da una spirale in tungsteno all’interno di un bulbo, sono state sostituite da quelle a basso consumo. Una vera e propria rivoluzione, che ha portato nelle case di 800 milioni di europei una luce nuova, come anche l’opportunità di tagliare quasi 40 miliardi di KW/h l'anno. Insomma, le lampadine a basso consumo energetico sembravano la soluzione ottimale, le sole in grado di ridurre gli effetti negativi sul clima e, simultaneamente, quelli causati dalla crisi economica. Ora, dopo il boom produttivo, non mancano però i dietro-front. Le lampadine “fluorescenti compatte” (Lfc) vengono messe sul banco degli imputati in quanto arrecherebbero danni alla salute. A lanciare l’allarme in Italia fu per prima l’Aduc, mentre a livello internazionale un appello è stato lanciato dalla Spectrum Alliance. Secondo alcuni studi indipendenti, infatti, le portentose lampadine potrebbero provocare danni a tutte quelle persone affette autismo, epilessia, forme di dermatite o eczema, Lupus, Porfiria e in genere potrebbero accentuare l’emicrania. Secondo gli esperti le lampadine a basso consumo presentano tre distinti problemi: radiazioni elettromagnetiche, mercurio e radiazioni UV.
Radiazioni Elettromagnetiche - Misurazioni eseguite dimostrano che le LFC generano potenti campi elettromagnetici a poca distanza dalla sorgente, fino ad un metro di distanza. Il centro indipendente di ricerche francese CRIIREM (Centre de recherche et d´information sur les rayonnements electromagnetiques) sconsiglia pertanto di utilizzare lampadine a basso consumo energetico a brevi distanze, come ad esempio per illuminare i comodini delle camere da letto o le scrivanie. Esistono, inoltre, indicazioni che il campo elettromagnetico generato dalle LFC può viaggiare all'interno dei cavi elettrici, esponendo le persone alla cosiddetta “elettricità sporca”. Uno studio pubblicato nel giugno del 2008 dall'American Journal of Industrial Medicine segnalava che questo tipo di “elettricità” aumenta di 5 volte il rischio di contrarre il cancro. L’effetto dannoso dell'elettricità sporca è stato evidenziato anche dalle ricerche condotte dalla ricercatrice canadese Marta Havas. Le lampade alogene a basso voltaggio (12V) possono anch’esse essere dannose a causa del campo elettromagnetico generato dal trasformatore. Ciò succede in particolare con le radiazioni emesse dai “trasformatori elettronici” che possono contaminare anche le condutture. Le lampade alogene a 220 V non hanno invece questo effetto.
Mercurio - Le LFC contengono da 3 a 5 mg di mercurio, una sostanza estremamente tossica per il cervello, il sistema nervoso, i reni ed il fegato. Sebbene si dica che le LFC hanno un basso contenuto di mercurio, questo quantitativo è più che sufficiente a causare seri danni alla salute. In modo particolare sono a rischio le donne in stato di gravidanza ed i bambini piccoli, poiché il mercurio influisce sullo sviluppo del cervello e del sistema nervoso del feto e del neonato. Alcuni test dimostrano che, quando una lampadina a basso consumo si rompe, i vapori di mercurio si diffondono e le emissioni superano di gran lunga i livelli di sicurezza per svariate settimane dalla rottura. Le lampadine che non vengano smaltite correttamente potrebbero rompersi nei camion della spazzatura, diffondendo i vapori di mercurio sulla città, o finire nelle discariche dove il mercurio può contaminare aria, acqua e suolo. Di conseguenza, la messa al bando delle lampadine ad incandescenza ed il conseguente aumento dell’utilizzo delle LFC porterà centinaia di chilogrammi di mercurio direttamente nelle nostre case e nelle nostre strade.
Radiazioni-UV - Le LFC senza il doppio guscio protettivo (come anche diversi tipologie di lampade alogene) emettono radiazioni UV-B e tracce di UV-C. E' ben noto che questo tipo di radiazioni sono dannose per la pelle e per gli occhi. Diversi studi, infatti, dimostrano che le lampade fluorescenti aumentano il rischio di contrarre tumori della pelle. La British Association of Dermatologists sostiene che le persone che soffrono di alcune malattie della pelle o che sono sensibili alla luce accusano un aggravamento dei loro sintomi in conseguenza dell’uso di lampadine a basso consumo energetico. Perfino individui senza problemi cutanei preesistenti possono sviluppare sul viso sintomi allergici o lesioni simili alle ustioni da sole.
La protezione supplementare del doppio guscio sulle LFC può circoscrivere il problema delle radiazioni UV, ma fintantoché saranno vendute LFC senza doppia protezione, le razioni UV continueranno ad essere un alto fattore di rischio.
Ulteriori problemi - Altri problemi correlati all’uso delle LFC comprendono il tremolio della luce - che può provocare mal di testa, affaticamento della vista e problemi di concentrazione - e l’alta percentuale della componente blu della luce che, come è risaputo, diminuisce la produzione di melatonina, che a sua volta può causare disturbi del sonno, tumori e attacchi di cuore.