Energia pulita dalle onde del mare, la rivoluzione parte dalla Svezia
Il sistema, installato nella costa ovest, sarà il più grande al mondo e il primo ad entrare in funzione

Il futuro del mondo non è legato ai combustibili fossili. Molti paesi questo lo hanno ormai capito e, pur mantenendo in servizio gli impianti tradizionali, si concentrano nello sviluppo di centrali capaci di produrre energia da fonti pulite e inesauribili. A farla da padrone sono ancora oggi il solare e l’eolico, ma non vanno di certo dimenticati i sistemi geotermici o altri, meno diffusi, che comunque contribuiscono a soddisfare il fabbisogno di tantissimi utenti privati e aziende. La società svedese Seabased AB ha di recente annunciato di aver avviato il più grande impianto al mondo per la produzione di energia dalle onde del mare.
Sfrutta il movimento delle onde - Il sistema, ribattezzato Sotenas Wave Energy, è stato installato al largo della costa occidentale del Paese nei primissimi giorni del 2016 e, dopo circa 10 giorni, sta per raggiungere il suo primo megawatt di potenza. Stando a quanto annunciato dalla società un quadro di distribuzione sottomarino da 120 tonnellate è stato collegato alla rete elettrica nazionale tramite un cavo subacqueo lungo 10 chilometri. L’estrazione dell’energia avviene grazie al moto ondoso, sfruttando il sollevamento e l’abbassamento di un oggetto in galleggiamento simile a una boa.
Sarà il più grande impianto al mondo - Stando all’annuncio fatto dalla Seabased AB, nel 2011 è stato stipulato un contratto con la Fortum che ha portato alla costruzione di un parco Marine and Hydrokinetic (MHK) presso Sotenas, sempre in Svezia. Appena l’impianto entrerà in funzione sarà il più grande al mondo in un settore ancora poco esplorato. “Si tratta di un passo molto importante per noi - ha commentato Heli Antila, chief technology officer di Fortum -. Non appena le boe saranno collegate ai generatori potremo iniziare a produrre energia elettrica per i nostri clienti”. “Stiamo collegando alla rete per la prima volta al mondo un quadro sottomarino - ha spiegato poi Mats Leijon, chief executive officer di Seabased -. Siamo molto felici di aver raggiunto questo traguardo”.
Un settore destinato a crescere esponenzialmente - Il potenziale da moto ondoso è stimato in 29.500 TWh (terawattora) all’anno. Ocean Energy Europe (2013) ha stimato un potenziale di creazione di 20.000 posti di lavoro dallo sviluppo del settore delle energie marine entro il 2030.
Anche l’Italia vuole sfruttare l’energia del mare - Anche in Italia non mancano i passi avanti nel settore energie rinnovabili. L’Enea ha recentemente presentato un dispositivo smart e low cost che permette di produrre energia dalle onde del mare. Il dispositivo usato si chiama Pendulum Wave Energy Converter (PEWEC) ed è stato specificatamente ideato per funzionare lungo le coste italiane, dove le onde sono di piccola altezza ma ad alta frequenza. “Lo sfruttamento dell’energia dalle onde - ha evidenziato Gianmaria Sannino, responsabile del laboratorio Enea di modellistica climatica e impatti - presenta diversi vantaggi anche rispetto all’eolico e al fotovoltaico: un basso impatto ambientale e visivo, una minore variabilità oraria e giornaliera e una variazione stagionale favorevole, visto che il potenziale dell’energia dalle onde è più alto in inverno quando i consumi energetici sono massimi”.
Il futuro del mondo non è legato ai combustibili fossili. Molti paesi questo lo hanno ormai capito e, pur mantenendo in servizio gli impianti tradizionali, si concentrano nello sviluppo di centrali capaci di produrre energia da fonti pulite e inesauribili. A farla da padrone sono ancora oggi il solare e l’eolico, ma non vanno di certo dimenticati i sistemi geotermici o altri, meno diffusi, che comunque contribuiscono a soddisfare il fabbisogno di tantissimi utenti privati e aziende. La società svedese Seabased AB ha di recente annunciato di aver avviato il più grande impianto al mondo per la produzione di energia dalle onde del mare.
Sfrutta il movimento delle onde - Il sistema, ribattezzato Sotenas Wave Energy, è stato installato al largo della costa occidentale del Paese nei primissimi giorni del 2016 e, dopo circa 10 giorni, sta per raggiungere il suo primo megawatt di potenza. Stando a quanto annunciato dalla società un quadro di distribuzione sottomarino da 120 tonnellate è stato collegato alla rete elettrica nazionale tramite un cavo subacqueo lungo 10 chilometri. L’estrazione dell’energia avviene grazie al moto ondoso, sfruttando il sollevamento e l’abbassamento di un oggetto in galleggiamento simile a una boa.
Sarà il più grande impianto al mondo - Stando all’annuncio fatto dalla Seabased AB, nel 2011 è stato stipulato un contratto con la Fortum che ha portato alla costruzione di un parco Marine and Hydrokinetic (MHK) presso Sotenas, sempre in Svezia. Appena l’impianto entrerà in funzione sarà il più grande al mondo in un settore ancora poco esplorato. “Si tratta di un passo molto importante per noi - ha commentato Heli Antila, chief technology officer di Fortum -. Non appena le boe saranno collegate ai generatori potremo iniziare a produrre energia elettrica per i nostri clienti”. “Stiamo collegando alla rete per la prima volta al mondo un quadro sottomarino - ha spiegato poi Mats Leijon, chief executive officer di Seabased -. Siamo molto felici di aver raggiunto questo traguardo”.
Un settore destinato a crescere esponenzialmente - Il potenziale da moto ondoso è stimato in 29.500 TWh (terawattora) all’anno. Ocean Energy Europe (2013) ha stimato un potenziale di creazione di 20.000 posti di lavoro dallo sviluppo del settore delle energie marine entro il 2030.

Anche l’Italia vuole sfruttare l’energia del mare - Anche in Italia non mancano i passi avanti nel settore energie rinnovabili. L’Enea ha recentemente presentato un dispositivo smart e low cost che permette di produrre energia dalle onde del mare. Il dispositivo usato si chiama Pendulum Wave Energy Converter (PEWEC) ed è stato specificatamente ideato per funzionare lungo le coste italiane, dove le onde sono di piccola altezza ma ad alta frequenza. “Lo sfruttamento dell’energia dalle onde - ha evidenziato Gianmaria Sannino, responsabile del laboratorio Enea di modellistica climatica e impatti - presenta diversi vantaggi anche rispetto all’eolico e al fotovoltaico: un basso impatto ambientale e visivo, una minore variabilità oraria e giornaliera e una variazione stagionale favorevole, visto che il potenziale dell’energia dalle onde è più alto in inverno quando i consumi energetici sono massimi”.