C’è un paese che torna verso le mascherine obbligatorie e il dibattito si riaccende anche in Italia
In Germania da ottobre potrà tornare l’obbligo. Pregliasco: " Giusto pianificare". Bassetti: “Non bisogna dire quando mettere la mascherina ma iniziare a dire a chi”

Per proteggersi da una probabile ondata autunnale di Covid, da ottobre i Land tedeschi potranno imporre nuovamente l'obbligo di mascherina negli spazi pubblici chiusi. Questo si aggiungerebbe all'obbligo già vigente a livello nazionale su tram, bus, treni, aerei. Ci sarà inoltre nuova obbligatorietà di mascherine e test negli ospedali e nei centri di assistenza sanitaria. Lo prevede l'ultima bozza per la legge di protezione dalle infezioni, annunciata congiuntamente dai ministeri di Salute e Giustizia. La bozza deve ancora essere formalizzata dal governo e poi approvata eventualmente dal parlamento.
Nelle aule nessun obbligo
Le misure entrerebbero in vigore dal 1 ottobre 2022 al 7 aprile 2023. I Land potranno decidere da soli se inserire l'obbligo di mascherina in specifiche aree pubbliche al chiuso, ma in occasione di eventi culturali e sportivi e nei ristoranti dovrebbero esserci delle eccezioni per le persone testate, vaccinate o da poco guarite. I Land avranno anche la possibilità di richiedere l'esecuzione di test nelle scuole e negli asili. La mascherina nelle classi non è però prevista, se non quando non è possibile un'altra soluzione per le lezioni dal vivo, e comunque solo a partire dal quinto anno di scuola. Nel caso che il sistema sanitario di un Land sia in estrema difficoltà, lo stato potrà anche decidere l'obbligo di mascherina per gli eventi all'aperto molto affollati.
Pregliasco: "Corretto definire ora misure adeguate"
"Credo che in modo pragmatico stia facendo quello che penso stia accadendo anche in Italia: definire scenari differenti da gestire con interventi all'insegna della gradualità, valutando le diverse opzioni comprese situazioni in cui, se necessario, si possa riprendere in considerazione degli obblighi, facendo tesoro anche delle esperienze vissute nella situazione emergenziale di inizio pandemia". Così il virologo Fabrizio Pregliasco, docente di Igiene all'università Statale di Milano. "E' giusto pianificare ora", sottolinea il direttore sanitario dell'Irccs Galeazzi.
Riflessione anche in Italia
Ciò che si prospetta sul fronte Covid, "continuo a ripeterlo - ribadisce Pregliasco - sarà l'altenarsi di fasi, di onde a digradare come quelle provocate da un sasso buttato in uno stagno". Per l'esperto, questa consapevolezza "dovrebbe permetterci una gestione di buon senso e attenzione". Tuttavia "iniziare a parlare adesso, per esempio, di ricominciare le scuole con le mascherine - precisa il virologo - è un esercizio molto molto teorico, un elemento che non è il caso di stressare. Se le cose procedono come stanno andando, affrontiamole come sempre con prudenza - è l'invito di Pregliasco - ma appunto immaginando scenari di differente gravità, ai quali rispondere nella maniera più mirata e opportuna".
Bassetti: ora raccomandazioni, basta obblighi
"Questo primo agosto senza restrizioni era inevitabile e anche giusto. E' cosi in tutto il mondo. Non dobbiamo ragionare per restrizioni ma per raccomandazioni. Bisogna dire alle persone fragili e agli anziani di vaccinarsi, e usare i dispositivi di sicurezza. Non bisogna dire 'quando' mettere la mascherina ma iniziare a dire a 'chi': ovvero raccomodarle a certe categorie di persone in base alle situazioni", dice invece l'infettivologo e direttore della clinica San Martino di Genova, Matteo Bassetti.