Demenza e Alzheimer, a Milano nasce “Teseo – Una comunità che cura”: supporto concreto per pazienti e caregiver
Uno degli strumenti chiave del progetto è la Centrale Operativa Teseo, un punto di primo ascolto e accoglienza gestito da case manager specializzati, che offre supporto personalizzato alle famiglie.

La demenza e il morbo di Alzheimer rappresentano una delle principali sfide sanitarie e sociali contemporanee. In molti casi, le persone che ricevono una diagnosi si trovano a gestire la malattia in solitudine, spesso prive di informazioni affidabili e senza accesso facilitato ai servizi.
Per rispondere a questa emergenza silenziosa nasce a Milano il progetto Teseo – Una comunità che cura, attivo dal luglio 2023. Finanziato da Fondazione Cariplo nell’ambito del bando Welfare in Ageing, il progetto ha l’obiettivo di costruire una rete di assistenza integrata e personalizzata, abbattendo lo stigma legato alla demenza e promuovendo una nuova cultura dell’accoglienza e della prossimità.
Due guide pratiche gratuite per pazienti e caregiver
Tra le principali azioni concrete del progetto, figurano due strumenti fondamentali presentati nella Sala Brigida di Palazzo Marino:
-
“Vivere Bene con la tua malattia” – Guida per il paziente con demenza
-
“Prendersi cura di una persona con demenza. Una guida pratica” – Rivolta ai caregiver
Entrambe le guide, scaricabili gratuitamente dal sito www.progettoteseo.it, sono pensate per essere consultate in modo semplice e flessibile, senza la necessità di una lettura lineare. Sono suddivise in capitoli tematici e scritte in linguaggio accessibile, così da offrire un supporto pratico immediato a chi vive direttamente o indirettamente con la malattia. “Abbiamo voluto creare strumenti utili, chiari e concreti per rispondere alle esigenze reali delle persone”, spiega Alessandra Mosca, psicologa e psicoterapeuta coinvolta nella stesura delle guide.
Un modello di welfare di prossimità: la risposta del Comune di Milano
“La demenza non è solo una patologia clinica, ma una vera e propria sfida sociale”, ha dichiarato Lamberto Bertolé, assessore al Welfare e Salute del Comune di Milano. “Oggi il 60% dei nuclei familiari over 80 sono monocomponente. Questo significa che moltissimi anziani affrontano la malattia da soli. Il progetto Teseo va nella direzione giusta: costruire un welfare di prossimità, umano e accessibile, in cui nessuno venga lasciato indietro”.
Il progetto è frutto della collaborazione tra Fondazione Don Gnocchi (capofila), Sociosfera Onlus, Caritas Ambrosiana, Associazione per la Ricerca Sociale e Airalzh Onlus, riuniti in un partenariato multidisciplinare che integra competenze cliniche, sociali e di ricerca.

La Centrale Operativa: ascolto e orientamento per oltre 600 famiglie
Uno degli strumenti chiave del progetto è la Centrale Operativa Teseo, un punto di primo ascolto e accoglienza gestito da case manager specializzati, che offre supporto personalizzato alle famiglie.
“La Centrale Operativa è molto più di un servizio – spiega Emanuele Tomasini, psicologo e referente clinico del progetto –. È un contatto umano, un aiuto concreto. Basta anche solo una corretta informazione per passare dal sentirsi persi al sentirsi sostenuti”.
Ad oggi, il progetto ha preso in carico oltre 600 persone, superando l’obiettivo iniziale fissato a 500 beneficiari entro giugno 2025. Le segnalazioni provengono sia dal sito web ufficiale, che da servizi territoriali come RSA, SAD, custodia sociale, servizio badanti e WeMi.
Un modello replicabile in altri Comuni italiani
Con oltre 300mila over 65 residenti a Milano e almeno 25mila casi stimati di demenza, la necessità di un’assistenza domiciliare efficace è sempre più urgente. Il progetto Teseo si propone non di creare nuovi servizi, ma di rendere più accessibili quelli esistenti, facilitando l’orientamento e l’integrazione tra le risorse.
Grazie alla sua capacità di fare rete tra enti, famiglie e istituzioni, Teseo si è affermato come modello innovativo di welfare locale, replicabile anche in altri Comuni italiani. Un progetto che restituisce dignità, fiducia e speranza a chi convive con la demenza, promuovendo una comunità più inclusiva, attenta e solidale.