In arrivo la pelle con i vasi sanguigni che si stampa in 3D
Ricostruiti i tessuti che riescono a connettersi con l'organismo
Grazie a una stampante 3D si potrà, in un prossimo futuro, stampare la pelle viva, completa di vasi sanguigni, per riparare i tessuti lesionati. La ricerca ha fatto un nuovo passo in avanti grazie al risultato raggiunto dai ricercatori del Rensselaer Polytechnic Institute in un lavoro pubblicato sulle pagine della rivista scientifica Tissue Engineering: Part A.

"In questo momento, ciò che è disponibile come prodotto clinico è più simile a un elegante cerotto - ha commentato Pankaj Karande, docente che ha condotto la ricerca -. Ciò fornisce una guarigione accelerata della ferita, ma alla fine cade, non integrandosi mai realmente con le cellule". Una barriera significativa a questa integrazione è stata l'assenza di un sistema vascolare funzionante negli innesti cutanei.
Gli studiosi per diversi anni hanno lavorato sui bioinchiostri, realizzati su tipi di cellule umane viventi, che servivano a stampare una struttura simile alla pelle. Da allora la ricerca ha deciso di incorporare la vascolarizzazione. I ricercatori hanno dimostrato che, aggiungendo alcuni elementi chiave (tra cui le cellule endoteliali umane, che rivestono l'interno dei vasi sanguigni), con il collagene animale, le cellule iniziano a comunicare e a formare una struttura vascolare biologicamente rilevante nell'arco di poche settimane.
Una volta che gli studiosi hanno innestato questo prodotto su una cavia animale, hanno potuto notare come i vasi sanguigni della pelle hanno iniziato a comunicare e a connettersi con i vasi del topo che faceva da cavia.
Science Daily
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