“Resistenza naturale al contagio”, il caso-Ferrara sarà al centro di un'indagine
Nell'Emilia-Romagna che lotta contro il coronavirus c'è un'area del suo territorio che registra una diffusione e un tasso di contagi ben inferiore al resto della regione

Una resistenza naturale al contagio da Covid 19 è stata rilevata nel territorio della provincia di Ferrara. Al momento non c’è una spiegazione scientifica del perché nel capoluogo estense e in tutta la sua provincia si sono contati così pochi casi di infezione da Covid-19 rispetto al resto della Regione Emilia Romagna. In merito alla questione Sergio Venturi, commissario della regione Emilia Romagna per l’emergenza, ha osservato: “Magari quando sarà tutto finito ci chiederemo perché i contagi non sono mai cresciuti a Ferrara. Evidentemente qualche ragione ci sarà, o perchè fosse zona malarica, o perché c’è la talassemia. Ancora una risposta a queste domande non c'è. Quello che è certo è che il caso dovrà essere studiato perché ci potrà essere utile anche per altri cittadini”.
Malaria e talassemia
A questo proposito è interessante osservare che malaria e talassemia sono legate a doppio filo; "le persone affette da anemia mediterranea sono più resistenti alla malaria. Per questo, rileva Venturi, nel dopoguerra, il nostro territorio, dopo aver combattuto per secoli la malaria con le bonifiche, combatté la diffusione della talassemia con una strategia di controllo basata su un’imponente campagna di screening (il test di Simmel) avviata dal prof. Marino Ortolani negli anni ‘50 e proseguita dal prof. Rino Vullo. E’ evidente che il patrimonio genetico dei ferraresi è stato influenzato da questi giganteschi fenomeni storici. Cosa c’entra tutto questo con il virus Covid 19? Forse niente ma potrebbe essere l’inizio di un programma di ricerca", ha concluso l'esperto
Confini fisici della malattia
D'altronde, ha proseguito, "è assolutamente inimmaginabile il motivo per il quale ci sono, ad esempio, 75 servizi in ambulanza a Parma e ce ne sono 12 a Ferrara: bisognerà capirlo perché questa malattia ha dei confini a quasi fisici". Anche perché, ha argomentato ancora Venturi, "se si andasse a vedere anche la composizione dei contagi nella provincia di Ferrara, c'è una presenza su Ferrara prevalente ma poi tutto il testo si attesta prevalentemente sul confini con la provincia di Bologna, una grande parte della provincia è preservata e di questo sono molto contento per chi vive lì".
Il precedente
Lo strano caso Ferrara ha delle similitudini con quello di Ferrera Erbognone. Anche il piccolo centro in provincia di Pavia ha attirato l'attenzione degli esperti perché uno dei pochi Comuni della zona a non aver registrato alcun caso di coronavirus. Mille abitanti sono ora al centro di un'indagine da parte dell'istituto Mondino di Pavia, che attende l'autorizzazione della Regione. Intanto il sindaco Giovanni Fassina ha avvisato tutte le famiglie: ci si potrà prenotare per effettuare un esame del sangue a Sannazzaro de' Burgundi, che dista pochi chilometri, del tutto gratuito e volontario. L'ipotesi è infatti quella per cui ci sia qualcosa nel sistema immunitario di questa piccola popolazione che possa spiegare come mai nessuno è stato colpito, fornendo forse una chiave per trovare qualcosa che aiuti a fermare la pandemia.