L'allarme dell’Ecdc: "In aumento i casi di Shigellosi". Cos'è, come si tramette e quali sono i sintomi
L'epidemia si è evoluta rapidamente a novembre-dicembre. I casi di shigellosi in Ue/See, Uk e Stati Uniti. sono stati riscontrati tra i viaggiatori di ritorno da Capo Verde

Nel mondo è allarme Shigella. Stanno crescendo fra Europa e Usa i casi di shigellosi: 258 di cui 221 confermati e 37 sospetti registrati al 16 febbraio in 10 Paesi di Unione europea/Spazio economico europeo (Ue/See), nel Regno Unito e negli Usa. L'alert arriva dall'Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie. Ma cos'è? E quali son i sintomi?
Aumentano i casi di shigellosi
Da settembre 2022 - informa l'Ecdc che ha condotto una valutazione rapida del rischio, classificato per ora come moderato - è stato segnalato un aumento del numero di casi di shigellosi, causati principalmente da Shigella sonnei, tra i viaggiatori di ritorno da Capo Verde in Ue/See, Uk e Stati Uniti. L'epidemia si è evoluta rapidamente a novembre-dicembre. Non sono ancora state identificate possibili modalità di infezione o esposizione comune - spiega l'agenzia - ma sono in corso indagini a Capo Verde.
Come si trasmette
Le vie di trasmissione sono diverse: la più probabile è attraverso alimenti o tramite operatori del settore alimentari infettati dal batterio. "Tuttavia - si precisa - è possibile anche una trasmissione da persona a persona".E’ resistente agli antibiotici. Il ceppo S. sonnei responsabile dell'epidemia mostra "una resistenza prevista a trimetoprim e streptomicina", farmaci antibiotici, "ma in alcuni casi è stata rilevata anche una resistenza multifarmaco". In base ai dati disponibili, l'Ecdc riferisce che "molti dei contagiati hanno soggiornato in hotel all-inclusive situati nella regione di Santa Maria" a Capo Verde, sull'isola di Sal.
I casi in Europa
"I casi più recenti sono stati segnalati in Svezia il 19 gennaio", precisa l'agenzia che avverte su "un rischio moderato di nuove infezioni tra i viaggiatori diretti a Capo Verde, in particolare tra chi soggiorna nella regione di Santa Maria sull'isola di Sal". Tra i Paesi in cui, al 16 febbraio, sono stati registrati casi di shigellosi non compare l'Italia. Le infezioni sono state riportate finora in Ue/See da Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Paesi Bassi, Norvegia, Portogallo e Svezia, per un totale di 159 casi (122 confermati e 37 sospetti), concentrati soprattutto tra Paesi Bassi, Svezia e Francia. Il Regno Unito ha segnalato 95 casi, tutti confermati; gli Usa 4, confermati.
Sintomi
Il periodo di incubazione dell’infezione da Shigella, ovvero il tempo che intercorre tra il contagio e lo sviluppo dei sintomi, varia da pochi giorni fino a una settimana, cui segue la comparsa di:
-Diarrea (talvolta dissenteria, ovvero con la presenza di sangue)
-Crampi addominali
-Febbre
-Tenesmo (stimolo ad evacuare, cui non necessariamente segue l’effettiva espulsione di feci)
-Disidratazione.
Le raccomandazioni dell’Ecdc
L'Ecdc incoraggia le autorità competenti dei Paesi Ue/See a "sensibilizzare gli operatori sanitari sulla possibilità di infezioni da Shigella tra le persone che si sono recate di recente a Capo Verde - si legge nella nota - Insieme all'Organizzazione mondiale della Sanità Europa, l'agenzia è in contatto regolare con le autorità di Capo Verde per supportate le indagini sulle fonti di infezione e aumentare la consapevolezza tra gli operatori sanitari del Paese" africano.
Shigellosi, cos'è
La Shigellosi è una infezione gastrointestinale causata da batteri appartenenti al genere Shigella, che può presentarsi con quadri clinici di gravità variabile. Nei casi non trattati la letalità può arrivare al 10-20%, si legge sul sito del ministero della Salute. Si tratta di germi molto sensibili all'azione dei comuni disinfettanti e dei detergenti, ma che nell'ambiente esterno possono presentare gradi variabili di resistenza, soprattutto quando sono contenuti in materiale organico. La Shigellosi continua a essere un grave problema di sanità pubblica e rimane endemica in molti paesi in via di sviluppo. Tra le specie Shigella, la S. dysenteriae tipo 1 rappresenta una particolare minaccia, per la gravità della malattia che provoca e per il suo potenziale epidemico .
La malattia è più grave e il rischio di morte maggiore in:
-neonati e adulti di età superiore ai 50 anni
-bambini che non sono allattati al seno,
-bambini ricoverati per morbillo
-bambini e adulti malnutriti
-ogni paziente che presenta disidratazione, perdita di coscienza o ipo- o ipertermia, o con storia di convulsioni.