Terapia con le staminali restituisce la vista ai ciechi, la rivoluzionaria cura sviluppata in Italia
Nel servizio della Iena Gaetano Pecoraro il racconto di Maurizio: “Prima non vedevo mi hanno fatto tornare la vista e il sorriso”

Le cellule staminali sono la nuova frontiera della medicina. Il loro potenziale, ancora oggi, non è stato completamente compreso, ma di certo è grazie a loro che la medicina riuscirà a trovare la soluzione ad una moltitudine di malattie. E Gaetano Pecoraro, inviato della trasmissione televisiva Le Iene, ha voluto approfondire l’argomento, finendo col recarsi all’ospedale pubblico San Giovanni Addolorata di Roma, dove proprio di recente è stato realizzato il primo trapianto di staminali della cornea su pazienti non vedenti. La nuova tecnica, stando a quanto riferito nel servizio, consente di riparare la cornea e restituire la vista ai ciechi.
“Una parte dell’occhio dev’essere rimasta intatta - ci tiene a precisare Augusto Pocobelli, il direttore del reparto di Oftalmologia dell’ospedale -, attualmente questa procedura viene utilizzata solo nel caso di ustioni corneo-congiuntivali”. Allo stato attuale, pertanto, l’opzione risulta efficace soltanto in quelle persone che hanno subito incidenti, o nei casi di aggressione con l’acido.
“Questa è una tecnica che permette di far crescere delle cellule staminali, le mandiamo in laboratorio e lui ce le restituisce pronte per essere utilizzate”. E la nuova tecnica porta la firma di due italiani: Michele De Luca, direttore del centro di medicina rigenerativa, e Graziella Pellegrini, coordinatrice del centro. “Se in uno dei due occhi c’era ancora un millimetro che conteneva le staminali - spiega Pellegrini - potevamo usarle per ricostruire la superficie corneale”.
La Iena ha ottenuto il permesso di assistere ad una di queste operazioni. “Entriamo con Pocobelli in sala operatoria e assistiamo dal vivo al trapianto - racconta Pecoraro -. Attenzione perché sono immagini non adatte a tutti gli stomaci e a tutte le sensibilità”.
Dopo l’intervento, l’inviato della nota trasmissione Tv ha incontrato Maurizio, l’uomo che ha subito l’operazione. “Prima non vedevo – racconta emozionato - mi hanno fatto tornare la vista e il sorriso”. “Nel corso dei prossimi venti, trent’anni - spiega Michele De Luca - una serie di patologie potranno essere trattate con le cellule staminali”. “Vogliamo fregarcene dei malati rari o vogliamo investire in ricerca per curarli? I politici devono trovare il modo di rendere queste terapie avanzate accessibili ai pazienti”.