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[Il retroscena] Il terremoto elettorale siciliano e quelle prove di intesa tra grillini e sinistra. Va forte il Salvini nazionale

In Sicilia vince il candidato di centrodestra Nello Musumeci, secondo le prime proiezioni, e lo stesso avrebbe preso un numero di preferenze superiore alla somma dei voti dei partiti che lo sostengono. Il governatore uscente Crocetta commenta lapidario: “In queste elezioni abbiamo assistito a un omicidio imperfetto: volevano ammazzarmi, si sono suicidati”.

Guido Ruotolodi Guido Ruotolo   
[Il retroscena] Il terremoto elettorale siciliano e quelle prove di intesa tra grillini e sinistra...

Vince Musumeci, centrodestra, con il 36%. Segue il grillino Cancelleri distanziato di poco (34%). Micari è sotto il 20% (19.5) e Fava è al 9.
Sommati Fava e Micari, comunque il centrosinistra si ferma al terzo posto. Questo almeno secondo le proiezioni. «Se Claudio Fava non fosse stato così autoreferenziale, avremmo vinto». E adesso i Cinque Stelle scoprono il tema delle alleanze politiche. È una sorpresa, una novità che arriva da Palermo nelle prime ore dello spoglio delle schede elettorali. Intanto il governatore uscente Crocetta commenta lapidario: “In queste elezioni abbiamo assistito a un omicidio imperfetto: volevano ammazzarmi, si sono suicidati”.

Il terremoto elettorale siciliano ha cominciato a produrre i suoi primi effetti. E lo sfogo dell’autorevole grillino siciliano racconta che la politica romana potrebbe anch’essa essere terremotata a breve. In Sicilia vince il candidato di centrodestra Nello Musumeci, secondo le prime proiezioni, e lo stesso avrebbe preso un numero di preferenze superiore alla somma dei voti dei partiti che lo sostengono.

Se fosse confermata questa proiezione sarebbe un dato politico clamoroso. E sarebbe foriero di novità politiche che Musumeci potrebbe avviare sin dalle prossime ore. Anche perché i voti delle liste che lo sostengono sono clamorosi. Intanto Forza Italia è ferma al 13% quando alle ultime regionali del 2012 prese (pdl) il 12.9%, che si deve sommare al 6% di Grande Sud di Gianfranco Micciché oggi rientrato in Forza Italia.

La lista degli orfani, eredi, burattini di Lombardo e Cuffaro, i due ex governatori della Sicilia che fu, non arriva al 5%, fermandosi al 4.4%, cioè non sarebbe rappresentata nel parlamento regionale, mentre dovrebbe farcela l’Udc di Cesamche arriva al 5.7% e che appoggia Musumeci.
Rischia anche la lista di Angelino Alfano, che appoggia il candidato Micari, che è in bilico proprio sul 5%.

Dunque, una vittoria limpida di Nello Musumeci, il candidato che ha invitato gli elettori siciliani a non votare per gli Impresentabili, potrebbe aprire una stagione di “larghe intese”. Magari concedendo all’opposizione la presidenza del Parlamento Regionale Siciliano. Torniamo alle proiezioni sulle liste. Cinque Stelle 28%, Forza Italia 13, Pd 10.8 (aveva il 13.4 alle ultime regionali e la lista del governatore Crocetta ottenne il 3.1%).

Va forte il Salvini nazionale, in lista con Fratelli d’Italia (la cui dote elettorale sembra essere stata attratta da Musumeci) che arriva a uno stupefacente 9%. Al 7.6% è anche il centrista ex ministro Salvatore Cardinale che appoggia Micari. Mentre la lista del Presidente, di Micari, con dentro i candidati del sindaco Orlando e del governatore uscente Crocetta, è ferma al 4.5%.

La lista Cento Passi di Claudio Fava  è al 7.4% che in assoluto è la lista del candidato a governatore che ha preso più voti (la lista Musumeci, Diventerà bellissima prende solo il 5.3%).  Arturo Scotto, uno dei leader nazionali di Mdp è soddisfatto del voto per Fava: «I voti che arrivano a noi sono la metà di quelli presi dal Pd. Per noi è un successo. E in Sicilia torna al Parlamento regionaledopo un decennio una rappresentanza alla sinistra del Pd».

Guido Ruotolodi Guido Ruotolo   
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