[La polemica] L’editto bulgaro contro Lucano è una vergogna. Ma la sinistra che vuole accogliere tutti i migranti sbaglia
Il sindaco di Riace è un pasticcione che può aver commesso errori per tenere in piedi il suo modello di accoglienza e integrazione che resta il migliore. La Lega che vuole impedirgli di andare da Fazio calpesta i diritti. Ma anche la sinistra sbaglia

Che tristezza la solitudine di Mimmo Lucano. Ma anche di Fabio Fazio. Nessuna clamorosa protesta, come imporrebbe la situazione, nessun titolo strillato perché un partito vorrebbe imporre a un giornalista, a un programma televisivo chi invitare o meno a una trasmissione. Non solo l’invitato non deve andarci ma il partito motiva il divieto di parlare perché ci troveremmo di fronte “alla divulgazione di modelli distorti sulla rete pubblica”.
Ma chi decide i modelli corretti e quelli distorti? Un partito? La Rivoluzione culturale di Mao Tse Tung in Cina produsse morti e sofferenze. Oggi arrivano i “putiniani” di casa nostra che si propongono moderni maoisti.
E poi, da quale pulpito viene la censura? Dalla Lega di Matteo Salvini che ha truffato 49 milioni di euro allo Stato? Da quella Lega che ripropone l’apartheid in Italia quando in Sudafrica o negli stessi Stati Uniti non esiste più? Che vuole che i bimbi non italiani non possano mangiare alla mensa pubblica se non pagando come al ristorante?
Ma quale Paese siamo diventati? Rispetto a oggi, ”l’editto bulgaro” di berlusconiana memoria è un peccato veniale. Perché allora era evidente che si trattava di una censura politica. Oggi addirittura un partito di governo si propone invece come un censore politico, culturale, sociale.
Dunque Mimmo Lucano, il sindaco di Riace, che non è stato neppure rinviato a processo, che non è stato condannato, che non ha rubato etc etc, per la Lega non può più parlare, in questo caso deve declinare l’invito di Fabio Fazio, perché le sue posizioni sull’accoglienza dei migranti sono eretiche. In altri tempi, vero Giordano Bruno?, Lucano sarebbe stato mandato al rogo. Vediamo che succede domani, se Lucano sarà presente in trasmissione o meno.
Sia chiaro, lo abbiamo già scritto su Tiscali.it, il sindaco di Riace magari è un pasticcione, probabilmente ha forzato le leggi e i codici. Ma lo ha fatto per imporre la sua visione dell’accoglienza.
Lucano negli anni ha radicalizzato le sue posizioni anche come risposta alle assenze di politiche inclusive e solidali delle istituzioni. Ricordo quando andai a Riace nel 2011. I riflettori dei media nazionali e internazionali non erano ancora accesi Su quell’esperienza lungi ancora dal diventare un modello di riferimento internazionale. E Mimmo Lucano il sindaco, combatteva con grande coraggio per vedere realizzata la sua utopia.
Che era la rinascita e il ripopolamento della sua Riace. Conservo una foto bellissima. Una donna nera seduta sul ciglio di un “basso” (appartamento a piano terra che dà sulla strada) con un vestito sgargiante. E si vede nella penombra una donna su una sedia impagliata che ha in braccio il piccolo della donna nera.
Questa era, allora, Riace. Poi è cambiata, evidentemente, a leggere anche le cronache giudiziarie. Mimmo Lucano, generoso, una vita per l’accoglienza, esasperato in questi anni si è ritrovato tra mille difficoltà a dover far quadrare i conti. È sicuramente ha forzato la mano.
Colpisce che una parte di quel bel Paese che non si è mai tirato indietro di fronte all’accoglienza si è ritrovata anch’essa a radicalizzare le sue posizioni. In fondo c’è sempre stata una certa sinistra che teorizzava l’accoglienza come programma politico, come strumento per aprire contraddizioni dentro le società opulente e capitaliste.
Insomma, da “proletari di tutto il mondo unitevi” a “migranti di tutto il mondo venite”. Ricordo cE a Tripoli, doveva essere il 2007 o il 2008, Gheddafi organizzò una Conferenza sulle migrazioni Africa-Europa. E sotto il tendone fece una lezione ai capi di Stato e di governo, si ministri dei Paesi invitati sul colonialismo e sui suoi guasti per giustificare l’esistenza di enormi flussi migratori da quei paesi depredati delle loro risorse naturali.
Quel tipo di programma dell’accoglienza di una certa sinistra (minoritaria) si è poi ritrovata sulla stessa lunghezza d’onda di un certo volontariato cattolico. La Chiesa di Francesco si è spesa e si sta spendendo per l’accoglienza.
Mi accorgo che queste riflessioni possono servire a capire perché siamo arrivati a questo punto. Anzi spiegano perché di fronte a una riduzione drastica del fenomeno degli sbarchi, il tema dei migranti è diventato mobilitante per schieramenti contrapposti. Ideologico, che rasenta il razzismo, viene brandito come uno spauracchio e ingrossa il consenso della Lega di Matteo Salvini.
Dall’altra parte la politica dell’accoglienza tout court mostra il fiato, rimesso in discussione, a sinistra, dalle politiche dell’ex ministro dell’Interno Marco Minniti.
L’Europa è diventata nel frattempo una polveriera grazie proprio al tema dei migranti e dell’accoglienza. È come se fosse impazzita. Per fortuna che Lucano ha declinato l’invito del sindaco di Napoli, Luigi De a Magistris, che gli aveva spalancato le porte della accoglienza, avendo l’obbligo di dimora fuori da Riace.
Quello che proprio non si può accettare è che sia stato crocefisso un sindaco onesto mentre sul Golgota della Calabria, andrebbero crocefissi decine di sindaci che hanno rapporti con la Ndrangheta.