Il socio editore del Fatto mandato via perché candidato con Berlusconi: "Aspetto la liquidazione"
Fabio Franceschi non ha mai nascosto l'ammirazione e il sostegno per l'ex Cav, nemico giurato di Travaglio. Ma ora va oltre, ed ecco la reazione

Voti Berlusconi? Male. Ti candidi alle Politiche con l'ex Cav? Peggio. Non c'è posto per te. Non se sei socio editore del Fatto Quotidiano e stampatore dei volumi in allegato alle promozioni del quotidiano. E' andata così a Fabio Franceschi, imprenditore a capo di Grafica Veneta, una delle più grandi aziende tipografiche d'Europa, in grado di gestire un volume di stampa da 150 milioni di copie l'anno. E candidato con Forza Italia. Il che ha provocato l'immediata reazione di Travaglio e soci.
Fine della corsa
In un comunicato diffuso su sito del quotidiano si legge: "Apprendiamo dalle agenzie di stampa che Fabio Franceschi, titolare di Grafica Veneta e azionista di minoranza della Società editoriale Il Fatto Spa con il 4% delle quote (acquisite a suo tempo dal nostro socio storico Francesco Aliberti e senza alcun incarico operativo), ha deciso di candidarsi alle prossime elezioni con Forza Italia. Intendiamo tranquillizzare i nostri lettori sulla assoluta incompatibilità con la nostra società editoriale per chiunque ricopra incarichi in qualunque forza politica. Entro breve tempo dunque Franceschi – al quale auguriamo le migliori fortune – riceverà una proposta per la cessione del suo pacchetto azionario". A firmare l'addio a Franceschi sono Cinzia Monteverdi, amministratore delegato della Società editoriale Il Fatto Spa, Marco Travaglio, direttore de Il Fatto quotidiano, Peter Gomez, direttore de ilfattoquotidiano.it.
La coerenza ha il suo prezzo
Nello stesso comunicato, Travaglio e gli altri vertici del Fatto ribadiscono, a garanzia dei loro lettori, "l'assoluta incompatibilità con la nostra società editoriale per chiunque ricopra incarichi con qualunque forza politica. Figuriamoci poi se quella forza politica è il partito di Silvio Berlusconi, "nemico" numero uno di Travaglio. Franceschi non sembra essere sotto shock per la decisione di estrometterlo: "Benissimo, anzi sono felice. E' un'attività fuori dal nostro core business". Tradotto in termini più semplici: Franceschi non campa delle cose fatte per il Fatto, il grosso dei suoi affari tipografici è altrove. Già prima di entrare nella società editoriale del Fatto Quotidiano Fabio Franceschi aveva simpatie per Berlusconi e votava per lui. Già cinque anni fa era stato tentato di candidarsi per il Pdl. Ora quella tentazione diventà realtà, dopo l'invito personale dell'ex Cav. Mai intervenuto sul taglio politico del giornale di Travaglio e Gomez, Franceschi non risparmia critiche al centrodestra, a Renzi ("che pensa di governare l'Italia con un tweet") e a Grillo ("per carità"). E ora che si serrano i ranghi in vista del voto, chi è d'ingombro viene salutato con la sua buonuscita.