Tiscali.it
SEGUICI

[Il retroscena] Il centrodestra salta in aria: ora sono a rischio anche le Giunte regionali. Berlusconi e Meloni in guerra

La coalizione non esiste più. Gli azzurri pronti a convocare l’Ufficio di presidenza che potrebbe decidere il disimpegno nelle giunte regionali di Attilio Fontana e Luca Zaia. I due governatori imbarazzati parlano d’altro. Anche Toti si allarma: “M5s e Lega dicano che è una cosa temporanea e non un progetto politico”. Salvini teme che il big bang gli faccia esplodere il partito e chiama Roberto Maroni: per lui niente posti al governo, ma l’offerta di guidare una grande azienda di Stato. Crosetto non va alla Difesa e si dimette da parlamentare

[Il retroscena] Il centrodestra salta in aria: ora sono a rischio anche le Giunte regionali...

Valgono di più quattro ministeri pesanti di un governo a trazione Cinquestelle o la guida di Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia? E’ meglio il Viminale per il segretario o una marea di sindaci sparsi per i capoluoghi e nelle remote province del Nord, quegli stessi che hanno contribuito all’espansione elettorale del Carroccio e l’hanno trascinato fino a quota 30%? I leghisti “dell’inizio”, quelli alla Roberto Calderoli, pensano la seconda, Umberto Bossi idem. E pure dentro via Bellerio si interrogano. La scelta fatta da Matteo Salvini di “accantonare” la prospettiva del centrodestra per diventare - come sottolinea acida Giorgia Meloni -  “junior partner dei Cinquestelle” non rischia di tramutarsi in un suicidio politico?

Sia in casa Forza Italia che in casa Fratelli d’Italia aspettano di vedere la squadra al completo, ma non escludono più “di staccare la spina alle giunte del Nord a trazione leghista”, perché “la Lega ha rotto ufficialmente la coalizione, si è messa fuori”. Il segretario leghista frena: “Io mi sono mosso dopo essere stato autorizzato da Giorgia Meloni e da Silvio Berlusconi”, si giustifica. Ma né l’ex premier né l’ex ministro della Gioventù confermano questa versione. “Io gli avevo detto di chiedere l’incarico per il leader della Lega per poi presentarsi in Parlamento e dar vita a un governo di centrodestra. La coalizione di centrodestra non esiste più, Salvini lo ha tradito”, dice lei. L’ex premier, invece, tace, ma ha spiegato ai fedelissimi che “questi non erano gli accordi” e quest’oggi sancirà il suo totale “disappunto” per come si sono messe le cose non presentandosi alle consultazioni convocate dal premier incaricato Giuseppe Conte. Quando gli hanno chiesto che intenzioni avesse, se volesse presentarsi all’appuntamento, questa mattina alla Camera dei deputati, ha detto no: “Non intendo legittimarlo”. Toccherà alle due capogruppo azzurre, Annamaria Bernini e Mariastella Gelmini, ribadire la linea decisa ad Arcore. “Forza Italia farà opposizione e non voterà la fiducia a un governo che nasce con un programma che ci preoccupa perché”, dice la prima. “Sta per nascere un esecutivo Movimento 5 stelle-Lega a forte trazione grillina, con un presidente del Consiglio tecnico; faremo un’opposizione severa e senza sconti”, aggiunge la seconda. Ad Arcore attendono di conoscere la composizione definitiva del governo prima di convocare l’Ufficio di presidenza del partito, cioè l’organismo che dovrà decidere ufficialmente la linea da tenere in Parlamento e fuori. Già, perché se per la prima bastavano i direttivi dei gruppi parlamentari, per decidere se rompere definitivamente l’alleanza e mandare a monte le giunte serve l’Ufficio di presidenza, che riunisce i big del partito. La stragrande maggioranza di quelli che ci siedono, pure se eletti al Nord, sarebbero favorevoli a sancire la rottura. Dentro Fratelli d’Italia il dibattito prosegue in maniera analoga e la presidente e Ignazio La Russa sarebbero per “sancire la rottura”, mentre altri, come Guido Crosetto, che si è dimesso ieri da parlamentare, frenano.

Il rischio che l’azzardo della Lega si tramuti in un terremoto nelle amministrazioni locali lo avverte anche un governatore amico di Salvini come Giovanni Toti: “Spero che gli alleati e amici della Lega abbiano contezza del fatto che si stanno alleando con un partito che ha posizioni politiche, culturali e morali molto distanti dall’alveo del centrodestra”, avverte. Lui che è forzista e governa la Liguria con l’apporto decisivo del Carroccio vede il rischio: “Possono condividere un pezzetto di strada, ma  non il progetto di vita, altrimenti questo non è più un governo non nato nelle urne e costruito in Parlamento per metterci una pezza, ma diventa una prospettiva politica di lungo periodo e cambia completamente la storia politica italiana”.

I due governatori che rischiano di più, Luca Zaia e Attilio Fontana, visibilmente in imbarazzo, parlano d’altro. Il primo ieri si è occupato dei “tagli lineari” che erano stati imposti alla sua Regione e, facendone dichiarare l’incostituzionalità, ha “salvato”  750 milioni di euro. A domanda su quanto stava accadendo a Roma ha preferito non rispondere. L’altro, appena eletto, che ha una giunta molto più azzurra, ha incontrato le Province lombarde per discutere dei “centri per l’impiego regionali” e di come investire “risorse per progetti di manutenzione straordinaria che rispondano alle forti richieste dei cittadini di poter contare su migliori condizioni delle arterie stradali”. Anche lui, che pure ha ospitato nel Pirellone alcune riunioni del tavolo per il programma Cinquestelle-Lega, non commenta.

Per evitare che lo strappo dei forzisti e dei Fratelli d’Italia potesse essere amplificato da una “sponda” nella Lega, Salvini ieri ha incontrato Roberto Maroni. Dopo avere chiuso l’accordo con Luigi Di Maio, il leader del Carroccio ha incontrato il suo predecessore, che è stato più volte ministro e non si è voluto ricandidare alle ultime Regionali in Lombardia. Maroni continua a godere di ottimi rapporti con il Cavaliere. “Ha tanta esperienza quindi è utile, è una persona che ha fatto bene il ministro dell'Interno e del Lavoro e il governatore della Lombardia”, ha spiegato Salvini. Maroni sarebbe stato “attenzionato” per un ruolo importante in un’azienda di Stato, magari quella Fincantieri che dovrebbe essere lasciata libera dall’ambasciatore Gianpaolo Massolo. La piega che hanno preso le trattative ha prodotto ferite anche all’interno degli stessi partiti. Se l’altroieri Renato Brunetta aveva attaccato duramente il leader della Lega delineando scenari di crisi e di spread costringendo le due capogruppo a segnalare che l’ex ministro stava “parlando a titolo personale”, a “casa” Fdi il protagonista dello strappo è stato Guido Crosetto. Cofondatore del partito, appena rientrato in Parlamento dopo una legislatura fuori, era stato “chiamato” a fare il ministro della Difesa di questo governo giallo verde dai due leader di M5s e Lega. Quella casella, secondo loro, doveva servire a portare in maggioranza la - folta - delegazione parlamentare degli ex An. Le cose sono andate diversamente. “Oggi ho annunciato di aver rassegnato, la scorsa settimana, le dimissioni da parlamentare. Al fine di evitare inesistenti interpretazioni politiche o retroscena fantasiosi, ribadisco che è una scelta dovuta a motivi esclusivamente personali”, ha fatto sapere il deputato, che è stato sottosegretario proprio alla Difesa dal 2008 al 2011. Il centrodestra è esploso per sempre e si tornerà a votare anche per le Regionali? Molti sostengono di sì, anche se prima bisognerà vedere come Salvini e Di Maio gestiranno la partita della presidenza delle Commissioni parlamentari, comprese quelle speciali, cioè Copasir e Vigilanza Rai. Di Maio e soci potrebbero, in cambio della presidenza della Rai per la quale servono i 2/3 dei voti dei parlamentari in Vigilanza, potrebbero eleggere un forzista alla presidenza della Commissione, cosa che, finora, essendo il leader di Fi fondatore di Mediaset, non è mai accaduta.

L’incarico fa esplodere il centrodestra: a rischio le Giunte regionali

Berlusconi e Meloni sul piede di guerra: tradito il centrodestra, la coalizione non esiste più. Gli azzurri pronti a convocare l’Ufficio di presidenza che potrebbe decidere il disimpegno nelle giunte regionali di Attilio Fontana e Luca Zaia. I due governatori imbarazzati parlano d’altro. Anche Toti si allarma: “M5s e Lega dicano che è una cosa temporanea e non un progetto politico”. Salvini teme che il big bang gli faccia esplodere il partito e chiama Roberto Maroni: per lui niente posti al governo, ma l’offerta di guidare una grande azienda di Stato. Crosetto non va alla Difesa e si dimette da parlamentare

Paolo Emilio Russodi Paolo emilio Russo, giornalista parlamentare   
I più recenti
Femminicidi, Meloni: non servono appelli, ci sono: è un tema enorme
Femminicidi, Meloni: non servono appelli, ci sono: è un tema enorme
Dazi, Meloni: positiva su fatto che tutti capiscano che serve accordo
Dazi, Meloni: positiva su fatto che tutti capiscano che serve accordo
Meloni: Asia centrale sempre più rilevante, sono molto soddisfatta
Meloni: Asia centrale sempre più rilevante, sono molto soddisfatta
Meloni, sui femminicidi non servono appelli, io ci sono
Meloni, sui femminicidi non servono appelli, io ci sono
Teleborsa
Le Rubriche

Alberto Flores d'Arcais

Giornalista. Nato a Roma l’11 Febbraio 1951, laureato in filosofia, ha iniziato...

Alessandro Spaventa

Accanto alla carriera da consulente e dirigente d’azienda ha sempre coltivato l...

Claudia Fusani

Vivo a Roma ma il cuore resta a Firenze dove sono nata, cresciuta e mi sono...

Claudio Cordova

31 anni, è fondatore e direttore del quotidiano online di Reggio Calabria Il...

Massimiliano Lussana

Nato a Bergamo 49 anni fa, studia e si laurea in diritto parlamentare a Milano...

Stefano Loffredo

Cagliaritano, laureato in Economia e commercio con Dottorato di ricerca in...

Antonella A. G. Loi

Giornalista per passione e professione. Comincio presto con tante collaborazioni...

Lidia Ginestra Giuffrida

Lidia Ginestra Giuffrida giornalista freelance, sono laureata in cooperazione...

Alice Bellante

Laureata in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali alla LUISS Guido Carli...

Giuseppe Alberto Falci

Caltanissetta 1983, scrivo di politica per il Corriere della Sera e per il...

Michael Pontrelli

Giornalista professionista ha iniziato a lavorare nei nuovi media digitali nel...