[Il retroscena] Tutti vogliono Carmen Lasorella governatrice, il volto tv scende in campo nella regione dello scandalo
Fanno a gara a candidarla grillini e sinistra. Considerata un tempo vicina al Psi di Bettino Craxi,poi a Romano Prodi. Oggi, pur avendo una mai tramontata preferenza culturale per il centrosinistra, sarebbe pronta anche a cucirsi addosso il profilo di candidato civico.
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Potrebbe essere candidata dal Movimento 5 stelle, magari in una inedita alleanza con la Lega, che riproponga lo schema del Governo nazionale. “Tanto destra e sinistra non esistono più”. Ma potrebbe anche essere candidata da Liberi e Uguali, perché “il cuore batte a sinistra”. O potrebbe addirittura diventare la candidata del centrosinistra unito che, forse, povrebbe essere costretto a rinunciare alla nuova corsa di Marcello Pittella, governatore in carica, e attualmente agli arresti domiciliari per una inchiesta su raccomandazioni e concorsi pilotati. Insomma, non si sa con chi, non si sa come. Ma si sa che tutti la vorrebbero.
La tentazione
Il nome è di valore, il volto è noto, la carta potrebbe sparigliare. Si tratta di Carmen Lasorella, 63 anni, giornalista Rai, storico conduttore del Tg2, poi inviata, corrispondente dall’estero, autrice di reportage da mezzo mondo, poi messa da parte dall’azienda di Stato, un po’ confinata, fino al punto da costringerla a una causa di lavoro. Vinta. Adesso la tentazione politica, svelata da Maria Teresa Meli, sul Corriere della Sera. “Mi devo assumere le mie responsabilità”, avrebbe detto Lasorella, a chi l’ha interpellata. Un’apertura? Un sì? Vedremo, si dice in questi casi.
Da Craxi a Prodi
Alla giornalista non manca una lunga esperienza della politica, raccontata da cronista, ma senza mai negarsi la possibilità di dire la propria. Considerata un tempo vicina al Psi di Bettino Craxi,poi a Romano Prodi. Oggi, pur avendo una mai tramontata preferenza culturale per il centrosinistra, sarebbe pronta anche a cucirsi addosso il profilo di candidato civico. Una cittadina lucana (è nata a Matera) che si mette a disposizione della sua terra. E ci sarebbe la corsa dei partiti a candidarla.
La deroga dei grillini
Vorrebbero farlo, a quanto pare, i grillini, anche derogando alle loro procedure classiche, cioè l’indicazione dal web o l’adesione al Movimento. Spingendosi, perfino, a sperimentare sul territorio, per la prima volta, quel contratto di governo inaugurato a Roma con la Lega. Un’alleanza gialloverde per rendere strutturato un rapporto. Una ipotesi a cui la giornalista guarderebbe con favore: «Sono una parte importante del Paese e della regione, mi auguro che ci siano le condizioni per lavorare insieme», avrebbe dichiarato secondo quanto riportato dal Corriere della Sera.
Il pensiero di Leu
Ma il pensiero sulla giornalista sta venendo in mente anche a sinistra. Ci starebbe ragionando, infatti, Roberto Speranza, deputato Leu, ex capogruppo (dimissionario) del Pd la scorsa legislatura, lucano e molto radicato su quel territorio. Lei non avrebbe chiuso: «Il mio cuore ha sempre battuto da quella parte e comunque io farò il mio lavoro senza condizionamenti», si legge sul Corriere. E se Lasorella fosse il nome intorno al quale ricucire l’alleanza unitaria del centrosinistra, ancora sotto choc per l’improvviso arresto di Marcello Pittella, governatore in carica, e già pronto a ritentare la corsa. Ma si potranno mettere da parte i fratelli Pittella così facilmente? Chi ha letto bene le carte dell’inchiesta dice che presto si sgonfierà e che a Pittella bisognerà chiedere scusa. Si vedrà nelle prossime settimane. Di certo, a quanto pare, tutti dovranno fare i conti con la giornalista.
Schiva ma innovativa
Una professionista schiva ma capace di lanciare sfide innovative, Lasorella. Laureata in Giurisprudenza alla Sapienza, già dalla tesi si orienta su informazione e tv. Comincia a collaborare con la Rai nel 1979, dopo la laurea, ad appena 24 anni. Viene assunta otto anni dopo, nel 1987. E subito, con la sua capigliatura nera, la sua dizione marcata, la posa decisa di fronte alla telecamera, si impone all’attenzione del pubblico. Conduce con grande successo il Tg2 delle ore 13. Poi molla e indossa le scarpe da inviato.
Inviata di guerra
Altro che politica, Lasorella, lasciata la scrivania fa per dieci anni l’inviato di guerra. Racconta i conflitti internazionali e nel 1995 sfugge a un agguato in Somalia, dove però muore il suo collega, Marcello Palmisano. Il suo lavoro giornalistico non si ferma. Firma reportage da tutto il mondo. Poi cambia di nuovo. Dalla frontiera ai piani alti della Rai. Nel 1996 diventa
responsabile delle relazioni esterne della RAI e assistente del consiglio di amministrazione e del presidente, assumendo la qualifica di vicedirettore. Un cambio di passo troppo brusco. La nostalgia del giornalismo vero si fa strada, così Lasorella torna in video. Per quattro anni va a vivere a Berlino, da dove racconta come corrispondente tutto quello che accade nell’Europa dell’est.
L'esperienza a San Marino
Nel 2008 ancora uno scarto, un cambio radicale. Diventa direttore generale ed editoriale di San Marino RTV, la piccola emittente di Stato della minuscola repubblica. Una esperienza non esaltante, che nel 2013 lascia per diventare presidente di RaiNet, una società che poi viene liquidata. Di cambio in cambio, Lasorella rimane senza ruolo. Dipendente parcheggiata. Che per una come lei è la morte. Duecentomila euro l’anno per non fare nulla. Non ci sta. Porta la Rai in tribunale. I giudici le danno ragione: è stata demansionata ingiustamente, deve avere un ruolo consono e deve essere risarcita. Ma la svolta, forse, è in arrivo. Quale ruolo più consono per una giornalista così determinata ed eclettica che passare dall’altra parte della barricata? Tutti sembrano pronti. Lei pure. Chissà se lo saranno anche gli elettori.