Quirinale, da Al Bano a Roberto Mancini: insalata mista di musica e calcio al secondo scrutinio
Il cantante di Cellino San Marco sorride per "la burla", ma chiede a Mattarella di restare. Anche Zoff e Lotito tra i votati, e l'immancabile Amadeus

Sarebbero state due votazionia a perdere, vista la mancanza di un nome forte condiviso da entrambi gli schieramenti. Ma certo che uan rosa così ampia di cantanti e attori mancava. Sarà per la vicinanza con il festival di Sanremo, fatto sta che le doti canore di alcuni artisti attempati e molto amati dagli italiani sono entrati nelle preferenze dei "grandi elettori" , riuniti a Montecitorio per eleggere il successore di Sergio Mattarella. In attesa che anche il terzo scrutinio passi liscio tra schede bianche e voti dispersi, per saltare alla più arrivabilemaggioranza semplice del quarto scrutinio, ecco che Al Bano, Claudio Baglioni ed Enrico Ruggeri appaiono per qualcuno se non proprio nomi adatti ad occupare lo scranno della prima carica dello Stato, almeno per rompere la noia delle estenuanti votazioni di questi giorni.
"Qualcuno ha voglia di giocare"
Il primo "nominato" cade dalle nuvole quando, raggiunto dall'agenzia Adnkronos a Cellino San Marco dove risiede, ammette di essere meravigliato ma anche divertito dall'ipotesi. Poi è chiaro che lui a traslocare al Quirinale non ci pensa proprio. "Io presidente della Repubblica? Addirittura? Ma che stiano tranquilli. Non ho nessuna intenzione di diventare nè presidente nè vicepresidente", dice Al Bano non senza un sorriso.
"E' divertente questa cosa - dice il cantante pugliese - chissà chi è quel giocherellone che ha fatto il mio nome. Un po' di carnevale in questo periodo non guasta". Sollecitato dal giornalista Al Bano entra anche nel merito delle scelte politiche per il Colle: Mattarella "potrebbe pensarci bene e lasciare questa stabilità al Paese che ne ha veramente bisogno. Ma se questo proprio non si può, allora facciamo Draghi che gode di rispetto in Italia e nel mondo".
Insalata mista di cinema e calcio per il Quirinale
Chissà allora cosa pensano gli altri votati, perché davvero il secondo scrutinio è sembrato un casting da Grande Fratello Vip. A questi nomi blasonati della musica italiana si aggiungono Amadeus, pronto per il Festival di Sanremo più che per il Quirinale, Nino Frassica e Christian De Sica. Anche Alberto Angela, apprezzato divulgatore scientifico televisivo, ha ottenuto un voto, così come Giuseppe Cruciani, irriverente conduttore de La Zanzara su Radio 24. Ma anche il mondo del calcio è stato equamente evocato e votato. Se ha saputo guidare la Nazionale sulla vetta degli Europei sarà capace anche di guidare il Paese dai piani alti del Colle, deve aver pensato chi sulla scheda ha scritto Roberto Mancini. Che comunque non resta da solo nei desiderata dei grandi elettori calciofili: spuntano Dino Zoff, leggendario portiere juventino, e Claudio Lotito, chiacchierato imprenditore patron della Lazio Calcio.
Mauro Corona - un voto anche per lui - è una chiara provocazione, così come inverosimile resta la preferenza per il conduttore di Non è l'arena, Massimo Giletti. Un voto anche per il giornalista e saggista Lirio Abbate e per il sociologo Domenico De Masi, ma questa preferenza assume già un'aura di maggior serietà. Non deve godere di buona fama invece la mensa dei palazzi istituzionali se qualcuno ha pensato bene di votare per Giovanni Rana, il celebre re dei tortellini.