Il ministro dell'Interno Salvini: "Di questo passo ci vorranno 80 anni per rimpatriare tutti i migranti irregolari"
E' pronto il decreto migranti voluto dal ministro che reca "disposizioni urgenti in materia di rilascio di permessi di soggiorno temporanei per esigenze di carattere umanitario nonché in materia di protezione internazionale, di immigrazione e di cittadinanza"

"Vi informo che sono al lavoro per raggiungere accordi sui rimpatri (MAI realizzati da chi mi ha preceduto) con il Gambia e altri Paesi africani e asiatici. VIA dall'Italia questi delinquenti", ha scritto in un tweet il ministro dell'Interno Matteo Salvini, rivolgendo i suoi complimenti alla polizia di Stato che "ieri sera ha arrestato il 18enne gambiano Bakary Samateh, clandestino e con precedenti, per aver picchiato durante una rapina un commissario di Polizia insieme al connazionale Mohamed Djibril. Appena maggiorenni e già così belle personcine".
Fronte immigrazione
Il governo sta preparando il giro di vite sul fronte immigrazione. E' ormai pronto il decreto migranti voluto dal ministro dell'Interno che reca "disposizioni urgenti in materia di rilascio di permessi di soggiorno temporanei per esigenze di carattere umanitario nonché in materia di protezione internazionale, di immigrazione e di cittadinanza". Il provvedimento, come si legge nella relazione illustrativa, abroga di fatto "l'istituto del rilascio del permesso di soggiorno per motivi umanitari" introducendo "una tipizzazione delle tipologie di tutela complementare".
Gli accordi in fieri
Sempre entro l’autunno Salvini metterà a punto accordi con vari Paesi africani e asiatici per il rimpatrio e l'espulsione dei migranti 'irregolari' che, in base alle stime del vicepremier leghista sarebbero dai cinque ai settecentomila, arrivati nel nostro Paese negli ultimi anni. "Stiamo lavorando per fare quello che in vent'anni non si è fatto, accordi di espulsione e rimpatrio assistito con tutti i Paesi di provenienza di questi ragazzi e di queste ragazze: Senegal, Pakistan, Bangladesh, Eritrea, Mali, Gambia, Costa d'Avorio, Sudan, Niger. Attualmente quello che funziona decentemente è quello con la Tunisia, noi organizziamo due charter a settimana per un'ottantina di espulsioni alla settimana. Se espelliamo ogni settimana tra tunisini, nigeriani ed altri cento, ci mettiamo ottant'anni a recuperare i cinque sei, settecento mila immigrati entrati negli ultimi anni", ha detto intervistato da Rtl.
Il dossier
"Questo è un dossier su cui sto lavorando, su alcuni paesi siamo già abbastanza avanti, in Tunisia ci andrò a settembre perché i tunisini sono arrivati in più di quattromila quest'anno ed è la nazionalità più presente, in Tunisia non c'è la guerra, non c'è la carestia, non c'è la peste bubbonica e quindi non si capisce perché questi ragazzi debbano scappare. Di accordi ne stiamo preparando con la Nigeria, il Bangladesh, con la Costa d'Avorio", ha proseguito il ministro. Ma il titolare del Viminale sottolinea di essere impegnato anche su altri 'fronti' e di non avere tempo per leggere le carte dei magistrati.
"Il fronte immigrazione è una parte del mio lavoro: l'antimafia, l'anticamorra, l'antidroga, l'anti bullismo, la protezione dei ragazzi che vanno a scuola, il blocco delle truffe in rete, le minacce, i femminicidi... Ne ho di fronti, ad esempio le assunzioni dei vigili del fuoco e della polizia che erano ferme da troppo tempo, quindi non ho tempo per annoiarmi né per leggere le carte dei giudici, che siano di Genova, di Agrigento, di Palermo o di Pordenone o di chissà dove. Ci dormo su lo stesso la notte".