Anno sabbatico per ritrovare se stessi e fare le scelte giuste: sempre più giovani lo scelgono prima dell'Università
Da Intercultura al Corpo europeo di solidarietà: ecco le occasioni per fare un'esperienza formativa fuori di casa. Ma il "gap year" è in crescita anche nell'ambito lavorativo

A livello internazionale è conosciuto come "gap year", che in italiano potremmo ben definire l'anno sabbatico. Ovvero un periodo di tempo di un anno, ma anche meno, che serva per ritrovare stimoli, cercare risposte anche professionali, concentrare le idee su un obiettivo, approfondire una lingua straniera, scegliere l'esatto corso di studi dopo il diploma. Se a livello internazionale troviamo molte aziende che incoraggiano i loro dipendenti a prendersi un periodo di tempo per staccare dal lavoro e ricaricare le batterie, è proprio sui giovani appena usciti dalla scuola superiore che si concentra, secondo molti psicologi, la necessità di focalizzarsi.
L'obiettivo è cercare le proprie reali attitudini: sarebbe infatti un grave errore sbagliare la scelta della facoltà universitaria. I dati ci aiutano a capire perché come spesso capita, l'incertezza nella scelta del corso di studi si paga a caro prezzo. In Italia quasi il 12 per cento degli iscritti all'niverstà, che in dati assoluti significa un milione e settecento mila studenti, scrive il Miur, abbandona dopo il primo anno, mentre 15 su cento tra quelli che frequentano una triennale cambia corso durante i tre anni. E spesso si scelgono dopo facoltà copletamente diverse dal proprio corso di studi.
La pausa per fare scelte più consapevoli
E allora, se la psicologa comportamentale Giulia Grande, sostiene su Vanity Fair che "spesso i ragazzi si affidano ai consigli genitoriali, che molte volte tendono a scegliere per loro, salvo poi accorgersi più avanti che quello che stanno facendo non va bene per loro", è bene sapere che un periodo di studio all'estero gioverebbe non poco alla maturazione di una scelta consapevole. Anche perché, sostiene la specialista, "in questo caso la scelta errata è percepita come fallimento, un errore esistenziale che mina l’autostima".
Opzioni per i giovani
Le opzioni sono tante. Dalla vacanza lavoro all'estero - molto gettonata fino a oggi è stata l'Inghilterra, tenuto conto del fatto che con la Brexit la libertà di circolazione nel Regno Unito sarà limitata - a progetti che rientrano nel settore della solidarietà. Interssanti sono le opportuinità per partecipare a progetti all'interno dello spazio Ue con il Corpo europeo di solidarietà, la nuova iniziativa dell'Unione europea che offre ai giovani "opportunità di lavoro o di volontariato", nel proprio paese o all'estero, "nell'ambito di progetti destinati ad aiutare comunità o popolazioni in Europa". I tipi di progetto, destinati a giovani dai 17 anni ai 30 anni, sono disponibili nel sito apposito.
Un'altra opportunità può giungere da Intercultura che offre a studenti meritevoli la possibilità di fare un viaggio studio all'estero, nell'ambito del corso di studi superiori, con inserimento presso famiglie volontarie in tutto il mondo. Soggiorni fino a un anno che possono servire davvero ad aprirsi, vivendo in contesti multiculturali, sviluppando la capacità di gestire le emozioni per la lontananza dalla famiglia, imparando a essere indipendenti e più fiduciosi verso se stessi. Non ultimo apprendo una lingua straniera. Importante poi notare che l'esperienza all'estero rappresenta un elemento curricolare importante per le aziende che assumono giovani.
Ma l'anno sabbatico, inteso nell'ottica della crescita professionale, è sempre più incoraggiato anche allì'interno del constesto lavorativo. Sono molte infatti le aziende che spingono i loro dipendenti, anche nelle posizioni apicali, a staccare la spina - con retribuzione o senza - per un periodo di tempo circoscritto a settimane o mesi. Alcune aziende offrono la possibilità di prendere il periodo sabbatico per utilizzarlo in attività che siano vicine alla mission aziendale, mentre altre danno proprio mano libera nella scelta del come impegnare il tempo, convinte che un periodo di assenza dal lavoro serva al lavoratore - che coltivando i propri interessi si ricarica - ma anche all'azienda stessa, costretta a mettere in campo una riorganizzazione che può portare nuova linfa all'attività gestionale.
Aziende sedotte dall'anno sabbatico
Uno studio dello scorso anno pubblicato sulla Harvard Business Review, spiega che il numero di aziende che si affidano al gap year è cresciuto notevolmente, nel 2017 addirittura al 17 per cento. Il primo caso si registrò negli Stati Uniti: fu McDonand's la prima azienda a prevedere questo istituto per i lavoratori. In Italia l'anno sabbatico è disciplinato dalla legge legge n. 53 del 2000, nota anche come Legge Turco, e si pone "l’obiettivo di assicurare un equilibrio tra tempi di lavoro, di cura, di formazione e di relazione dei lavoratori dipendenti, sia pubblici che privati".