Rinascimento del tennis tricolore. Dal 2023 agli Internazionali d’Italia si farà sul serio

I tempi del nostro torneo di tennis più ricco di storia e prestigio, si allungheranno dagli attuali otto giorni a dodici. Un’estensione temporale da cui si attende una pioggia di effetti positivi: più giorni vuol dire più giocatori (96 anziché i consueti 64), un montepremi più allettante e di conseguenza maggiori possibilità di avere i migliori tennisti in gara. Angelo Binaghi, presidente della Federtennis: «È la notizia che aspettavamo, e per la quale abbiamo lavorato per dieci anni»
L’articolo di MARCO FILACCHIONE / Anticipazione
LA DECISIONE NON è ancora ufficiale, ma ci sono buone, anzi ottime possibilità che lo divenga a breve: dal 2023 gli Internazionali d’Italia, il nostro torneo di tennis più ricco di storia e prestigio, si allungheranno dagli attuali otto giorni a dodici. Un’estensione temporale da cui si attende una pioggia di effetti positivi: più giorni vuol dire più giocatori (96 anziché i consueti 64), un montepremi più allettante e di conseguenza maggiori possibilità di avere i migliori tennisti in gara.
La riforma è frutto di una risoluzione votata nei giorni scorsi dal board dell’Atp (l’associazione che governa il tennis maschile internazionale) e riguarda non solo il torneo romano, ma anche altri quattro Masters 1000 (il circuito di nove tornei, inferiori per caratura soltanto ai quattro colossi dello Slam). Si tratta di Madrid, Toronto, Shanghai e Cincinnati. Entro i primi giorni di ottobre, una seconda votazione dovrebbe rendere il piano ufficiale, unitamente ad altre decisioni riguardanti la vendita aggregata dei diritti di tutti i tornei.
«È la notizia che aspettavamo, e per la quale abbiamo lavorato per dieci anni», ha detto Angelo Binaghi, presidente della Federtennis. Forse non del tutto casuale che la promozione arrivi nel bel mezzo di un formidabile “rinascimento” del tennis italiano. Nella primavera scorsa, per la prima volta nella storia, dieci delle prime cento posizioni della classifica Atp erano occupate da tennisti azzurri, con Berrettini capofila al decimo posto e oggi ulteriormente salito fino al settimo, dopo essersi arreso solo a Djokovic, sia nella storica finale di Wimbledon che nei quarti degli Us Open.
Dal 2023, per lui e magari per Sonego o per gli astri nascenti Sinner e Musetti, dare la scalata ai nuovi Internazionali sarà più difficile, ma ancora più stimolante. A 45 anni dall’ormai leggendaria vittoria di Panatta, i tempi per una nuova impresa sembrano maturi. © RIPRODUZIONE RISERVATA
L’analisi integrale di Marco Filacchione su questo nuovo capitolo del tennis internazionale uscirà sul primo numero di ottobre del nostro magazine quindicinale che sarà distribuito nelle edicole digitali AppleStore e GooglePlay