Aperta la mostra sull'inventore canavesano della macchina per la stenografia automatica
L'esposizione, già presentata in Senato nei mesi scorsi, ricorda i duecento anni dalla nascita di Antonio Michela

Torino 03.05.2016 (DM) - Inaugurata a Palazzo Lascaris, a Torino, la mostra "Suoni, segni, parole: Antonio Michela e l'officina del linguaggio. 1815-2015". L'esposizione, già presentata in Senato nei mesi scorsi, ricorda i duecento anni dalla nascita di un illustre inventore di San Giorgio Canavese che brevettò un sistema meccanico semiautomatico per scrivere velocemente i resosconti delle sedute del Senato della Repubblica. Oggi lo stesso sistema è utilizzato anche per trascrivere gli interventi delle sedute del Consiglio regionale del Piemonte.
La prima macchina costruita da Antonio Michela nell’800, di proprietà del Comune di San Giorgio Canavese, costituisce il nucleo centrale della mostra allestita in Senato e alla camera dei Deputati insieme ad altri esemplari più recenti. Il cosiddetto “metodo Michela”, è un sistema di stenografia meccanica, ideato nel 1862 (brevettato nel 1878) da Antonio Michela Zucco, studioso del linguaggio e insegnante, nato a San Giorgio Canavese (To) nel 1815 e morto a Quassolo (To) nel 1886. La macchina Michela è composta da due semitastiere speculari tra loro; ciascuna tastiera è composta da 10 tasti, 6 bianchi e 4 neri. Assomiglia ad un’ottava di pianoforte. Il suo uso è molto versatile perché si basa sui suoni e può quindi essere utilizzata per tutte le lingue, anche se richiede operatori appositamente formati. Ad ogni tasto è associato un segno grafico e un preciso valore fonico. I segni grafici utilizzati in totale sono sei e si ripetono sulla tastiera secondo un preciso schema. Nel 1881 la Michela fu adottata per la resocontazione stenografica dei lavori parlamentari del Senato, attività che è proseguita ininterrottamente fino ad oggi (la macchina Michela attuale è del tutto computerizzata e consente la trascrizione immediata e in chiaro dei dibattiti). In Consiglio regionale a Torino è utilizzata dagli anni ’80 e occupa ad oggi nove resocontiste.
Il Consiglio comunale di Torino fu probabilmente il primo organo collegiale ad avere un resoconto stenografico immediato della sua seduta del 20 gennaio 1879, in Francia il 24 febbraio 1881 era stata eseguita una dimostrazione nell'aula del Consiglio Municipale di Parigi. Nel 1878 la macchina ottenne il brevetto italiano e nel 1879 quello statunitense. Alla grande Esposizione Universale di Parigi del 1878 le fu assegnata la medaglia d'argento. Nel 1881 vinse la medaglia d'oro alla Esposizione di Milano e nel 1884 a quella di Torino. A Torino, presso gli uffici del Consiglio regionale del Piemonte, lavorano oggi 13 persone tra stenotipisti e revisori che trascrivono le sedute del Consiglio regionale e di alcune sedute delle Commissioni consiliari.
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