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Starmer ai "Paesi volenterosi": "Putin dovrà sedersi al tavolo". Meloni: "No a truppe italiane a Kiev"

Il premier britannico: "La Russia interrompere i suoi barbarici attacchi all'Ucraina e accettare il cessate il fuoco"

di TiscaliNews   
Vladimir Putin e Keir Starmer (combo Ansa)
Vladimir Putin e Keir Starmer (combo Ansa)

E' durato poco meno di due ore il meeting virtuale del premier britannico Keir Starmer con circa 25 leader alleati della cosiddetta "coalizione dei volenterosi" (vari Paesi europei oltre ad Australia, Canada e Nuova Zelanda) a guida anglo-francese riaffermando la necessità di sostenere l'Ucraina e di fare pressione sulla Russia. Starmer, Macron e Zelensky sono impegnati a cercare di definire il perimetro dei partecipanti a un'eventuale operazione di peacekeeping.

"Prima o poi Putin dovrà sedersi al tavolo delle trattative"

"La mia sensazione è che Vladimir Putin prima o poi dovrà sedersi al tavolo (della pace) e impegnarsi in discussioni serie", ha detto Starmer. "Nell'ultima settimana molto è successo", ha aggiunto, riferendosi alla proposta di tregua concordata in Arabia Saudita dal presidente americano Donald Trump con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky (quest'ultimo pure presente in collegamento alla call odierna convocata dal premier britannico). "L'Ucraina è parte del processo di pace - ha sottolineato - poiché si è impegnata a una cessate il fuoco senza condizioni di 30 giorni". Mentre Putin "sta cercando di prendere tempo", ha ribadito, rimarcando che se il presidente russo "è serio riguardo alla pace, deve interrompere i suoi barbarici attacchi all'Ucraina e accettare il cessate il fuoco" a sua volta.

"Rafforzare la difesa dell'Ucraina"

Ma secondo il premier britannico Keir Starmer, i Paesi alleati dell'Ucraina "non possono semplicemente aspettare" che Vladimir Putin si sieda al tavolo della pace per avviare "discussioni serie". "Noi - ha insistito - dobbiamo guardare avanti e avanzare preparandoci a una pace che sia sicura e possa durare. Il che significa rafforzare la difesa dell'Ucraina ma anche essere noi stessi pronti a difendere un eventuale accordo attraverso lo strumento di una coalizione dei volenterosi". Il primo ministro britannico ha quindi ripetuto che occorre altresì "mantenere la pressione su Putin affinché venga al tavolo" negoziale, dopo aver già fatto riferimento in precedenza a una prospettiva di rafforzamento ulteriore nell'immediato delle "pressioni economiche" su Mosca. Dopo l'introduzione di Starmer diffusa in streaming per i media, è stato stabilito che il resto della discussione, con gli interventi dei leader collegati (fra cui Giorgia Meloni), prosegua a "porte chiuse".

Meloni: "No a truppe italiane in eventuali missioni a Kiev"

La premier Giorgia Meloni ha partecipato alla videoconferenza organizzata dal primo ministro del Regno Unito. In questo contesto, il presidente del Consiglio italiano ha confermato che l'Italia intende continuare a lavorare con i partner europei e occidentali e con gli Stati Uniti per la definizione di garanzie di sicurezza credibili ed efficaci. Ma, ha precisto la premier: "Non è prevista la partecipazione nazionale ad una eventuale forza militare sul terreno".

di TiscaliNews   
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