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Notre Dame in fiamme, le possibili cause del disastro

Ancora non ci sono certezze ma sembra che il rogo sia partito dall'impalcatura utilizzata per la ristrutturazione della chiesa

di TiscaliNews   
Notre Dame in fiamme, le possibili cause del disastro

"E' impossibile entrare nel merito dell'accaduto in dettaglio, ma dai dati disponibili e dalle immagini diffuse dai media la dinamica pare abbastanza chiara: l'incendio sarebbe partito dall'impalcatura che cinge la cattedrale per i lavori di restauro, diffondendosi sulla guglia e sul tetto che sono stati già pesantemente compromessi".

Strutture di legno a rischio di distruzione totale

A dirlo all'Adnkronos è Pier Paolo Duce, responsabile sede di Sassari del Cnr-Ibimet, l'Istituto di biometeorologia del Consiglio nazionale delle ricerche. "Il vero rischio, allo stato delle cose, è che vada distrutta tutta la parte lignea della Cattedrale di Notre Dame. E questa è una catastrofe". Certo, osserva il biometeorologo Pier Paolo Duce, "è impossibile al momento individuare la causa primaria che ha innescato le fiamme" ma "non è azzardato prevedere che brucerà tutta la parte di legno di Notre Dame, quindi non resterà nulla della parte interna".

Fiamme dall'impalcatura

Il responsabile sede di Sassari del Cnr-Ibimet ritiene che l'incendio Possa essersi "innescato dall'impalcatura che avvolge la cattedrale. E' da lì che, per un qualche motivo, si è generato l'incendio" aggiunge Duce. "Il legno è il 'peggiore' dei combustibili" e "dentro la cattedrale di Notre Dame c'è tantissimo materiale ligneo", perciò "il rischio è che vada tutto distrutto" afferma all'Adnkronos Duce."Per innescare un incendio -osserva l'esperto del Cnr- serve un agente che attivi la fiamma, per ora è impossibile sapere cosa sia realmente accaduto ma sulle impalcature che circondano la cattedrale potrebbe esserci stati altri materiali oltre al legno" anche se, conclude "non riesco a immaginare un intervento esterno su un monumento sicuramente molto protetto e tutelato".

Il vento alimenta le fiamme

"Guardando la nube che si sta sollevando dalla cattedrale di Notre Dame, si può comprendere che il vento, anzi l'ossigeno, sta facendo la sua parte per alimentare le fiamme, insieme alle strutture lignee che sono molto secche nella cattedrale". "E' un po' come quando si soffia su un camino per rendere più vivace la fiamma" aggiunge l'esperto del Cnr. "La velocità media di propagazione del fuoco sul legno è di 0,7 millimetri al minuto, ma essa dipende in misura determinante da elementi quali la specie legnosa, la massa volumica, l'umidità e altri fattori fisico-chimici".

A spiegarlo è la ricercatrice de Cnr-Ibimet, Giovanna Bochicchio, intervendo sull'incendio che sta devastando la cattedrale Notre Dame di Parigi. "Nel caso di copertura a capriata, in particolare, la struttura reticolare delle fa sì che le travature vengano attaccate dalle fiamme su tutti e quattro i lati, riducendo la sezione residua e aumentando notevolmente il rischio di crolli" aggiunge ancora Bochicchio. Secondo l'analisi di Andrea Polastri del Cnr-Ibimet, inoltre, "l'enorme perdita causata da questo incendio invita a riflettere sul fatto che le strutture portanti in muratura di tanti edifici monumentali, come per esempio gli archi a sesto acuto di una cattedrale gotica, spesso sorreggono coperture lignee non sempre a vista di dimensioni talvolta enormi". "Si tratta di una scelta -aggiunge ancora Polastri- che infiniti esempi di longevità, come quello stesso di Notre Dame, confermano nella sua funzionalità: purtroppo però, in caso di incendio, la disponibilità di ossigeno che le fiamme trovano in quota ne accelerano la propagazione".

di TiscaliNews   
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