Merkel sconfitta pensa a lasciare la politica: "Non mi ricandiderò". Il ritratto della donna che ha segnato il destino dell'Ue
Il risultato elettorale in Baviera e Assia scuotono il Bundestag. La cancelliera pronta a lasciare anche in caso di crisi di governo
Angela Merkel prende atto del risultato in Assia, appena dopo quello in Baviera. Una sconfitta che brucia al punto di indurla a lasciare la presidenza del suo partito e a promettere un passo indietro a fine legislatura. La Grosse Koalition non appare più tanto stabile, colpo su colpo il governo traballa pericolosamente. "E' il mio ultimo mandato da cancelliera, lascio anche presidenza Cdu - annuncia Merkel -. Non voglio più incarichi politici", ha detto conscia dei fatto che i tedeschi le abbiano mandato un segnale chiaro.
L'amarezza trova spazio nelle sue parole. "I risultati nelle elezioni sono oltremodo amari e deludenti sia in Assia che nel Bund". "È deplorevole, perché il governo nero verde ha portato un bilancio convincente", ha spiegato Merkel parlando a Berlino dopo la doppia sconfitta elettorale.
Merkel pronta a lasciare
Democristiana "atipica", Merkel ha spostato la Cdu più verso il centro, lasciando uno spazio libero a destra subito occupato da formazioni estremiste come la Afd, in crescita in tutti i lander. Ma anche togliendo sostanza alla Spd che ha mano mano perso il suo substrato elettorale. La conseguenza è una crisi di identità non solo del partito storicamente antagonista, ma anche della stessa Cdu. Il risultato in Baviera e poi in Assia lo hanno dimostrato chiaramente.
Abile tessitrice, la cancelliera nei suoi 21 anni di governo ha messo in campo il suo pragmatismo politico portando la Germania a mantenersi capofila delle più solide economie europee. Poco amata fuori del suo Paese, la leader della Cdu è, come dice il Sole24 Ore, l'unica vera leader in Europa. E nel bene e nel male il cambio di guardia riguarderà tutta l'Unione.
"Come cancelliera ho la responsabilità di tutto, per quello che riesce e per quello che non riesce - ha detto nella conferenza stampa -. E' giunto il momento di aprire un nuovo capitolo: non mi ricandiderò come presidente della Cdu, questo quarto mandato è l'ultimo come cancelliera, non mi ricandiderò al Bundestag nel 2021 e non voglio altri incarichi politici". "Non sono nata cancelliera", ha assicurato.
I punti di forza di Merkel
Per cosa verrà ricordata Angela Merkel può essere sintetizzato in alcuni punti. In primis per aver aperto le sue frontiere a un milione di profughi siriani e afghani, riuscendo a evitare una crisi umanitaria di proporzioni difficili da immaginare. Parimenti il suo accordo con la Turchia per chiudere la rotta balcanica dei migranti, definita inaccettabile e immorale dalle organizzazioni umanitarie, ha messo al sicuro l'Europa da quel flusso migratorio. Ma anche l'accordo con il governatore della Banca d'Italia per l'acquisto di titoli pubblici dei Paesi in difficoltà, ha rappresentato un importante passo potenzialmente impopolare all'interno della Germania ma fondamentale per la stabilità dell'Ue.
Quanto tempo resta allora a Merkel, cioè: se si dovesse presentare la caduta anticipata del governo, magari per un passo indietro della Spd, cosa farà la cancelliera? Niente è già scritto. "È chiaro che così non si può andare avanti. L'immagine del governo è inaccettabile", ha aggiunto. "E questo ha ragioni più profonde che ragioni di comunicazione", ha affermato rimandando a un problema di "cultura del lavoro". Poi ha spiegato che per lei si tratta di "aprire una strada verso il futuro", affermando di aver riflettuto molto, su come si potesse favorire una successione nella Cdu. Merkel ha anche sottolineato di voler "lasciare i propri incarichi con dignità, così come li ho svolti". Per i grandi partiti popolari, come la Cdu la Csu e la Spd, è arrivato il tempo di chiarire "cosa serve alla tenuta del paese e cosa no".