Trump vuole tregua entro Pasqua: "Putin non è cattivo". Usa bocciano i piani europei. Zelensky: "A Riad colloqui 'utili"
L'inviato di Donald Trump Steve Witkoff ha detto che lo scenario in Europa oggi è "molto diverso dalla Seconda guerra mondiale"

In Arabia Saudita sono iniziati colloqui cruciali tra il team dell’ex presidente americano Donald Trump e quello del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, con l’obiettivo di raggiungere una tregua in Ucraina entro il 20 aprile, data simbolica in cui cadranno sia la Pasqua cattolica che quella ortodossa.
Ottimismo Usa
Il presidente Trump, rappresentato dall’inviato speciale Steve Witkoff, si è detto ottimista riguardo a una possibile risoluzione del conflitto, definito il più grave in Europa dalla Seconda guerra mondiale. Tuttavia, ha criticato gli sforzi europei guidati da Regno Unito e Francia per rafforzare la difesa ucraina, definendoli una "posa". Witkoff ha dichiarato: "Putin non vuole conquistare tutta l’Europa. La situazione è molto diversa rispetto al passato. Credo che voglia davvero la pace. Il punto focale dei negoziati sarà l’istituzione di un cessate il fuoco nel Mar Nero, primo passo verso una tregua totale. Witkoff ha anticipato che dai colloqui previsti per lunedì con i rappresentanti di Mosca potrebbero emergere “progressi concreti”.
La posizione di Mosca e le tensioni sul campo
Il Cremlino, tramite il portavoce Dmitry Peskov, ha ridimensionato l’ottimismo americano, definendo i negoziati con gli Stati Uniti "difficili" e sottolineando che "siamo solo all’inizio di questo percorso". Mosca pone come priorità il ripristino di un accordo per garantire la sicurezza della navigazione commerciale nel Mar Nero, in particolare per l’export di grano. Nel frattempo, sul terreno, gli scontri continuano. Kiev ha denunciato un attacco notturno con droni russi che ha causato almeno tre vittime, tra cui un bambino di 5 anni, e danni estesi nella capitale. A sua volta, Mosca ha affermato di aver intercettato 59 droni ucraini diretti verso le regioni sud-occidentali della Russia, causando un morto a Rostov.
Zelensky: “Servono più sanzioni e difesa aerea”
Il presidente ucraino Zelensky, nel suo messaggio serale, ha definito “utili” i colloqui con la delegazione americana a Riad, ma ha ribadito l’urgenza di rafforzare le sanzioni contro Mosca e aumentare il supporto militare: “Dobbiamo rafforzare l’Ucraina e il nostro esercito: più difesa aerea e vera assistenza". Anche il ministro della Difesa ucraino, Rustem Umerov, ha confermato via Facebook l’impegno del governo a lavorare per una “pace giusta” e per la sicurezza del Paese.
Trump: “Solo io posso fermare la guerra in Ucraina”
Trump ha dichiarato di essere l’unico leader in grado di porre fine alla guerra, vantando buoni rapporti sia con Putin che con Zelensky: “Nessun altro può fermare questa guerra, solo io. Se fossi un presidente democratico, avrei già vinto il Nobel per la Pace. Obama lo ha ricevuto senza aver fatto nulla". Nonostante le tensioni in corso, Trump ha assicurato che “gli sforzi per evitare un’ulteriore escalation sono in atto” e ha rilanciato la sua visione di una soluzione negoziata come unica via sostenibile per porre fine al conflitto.