Tiscali.it
SEGUICI

Libia, uccisi in un blitz due italiani. Farnesina: "Usati come scudi umani. Salvi gli altri due"

Si tratta di Fausto Piano e Salvatore Failla, dipendenti della Bonatti, rapiti nel luglio 2015. "Presto i corpi a casa"

TiscaliNews   
Libia, uccisi in un blitz due italiani. Farnesina: 'Usati come scudi umani. Salvi gli altri due'
Salvatore Failla e Fausto Piano

Sarebbero stati uccisi durante un blitz Fausto Piano e Salvatore Failla, due tecnici della Bonatti rapiti in Libia nel luglio del 2015. Un video diffuso da media libici che mostra le vittime della sparatoria avvenuta mercoledì sera a Sabratha, fa vedere i corpi senza vita di 14 persone, compresi quelli dei due italiani chiaramente scambiati per "jihadisti". Un dettaglio che potrebbe indicare che le milizie libiche che hanno attaccato "un covo" di terroristi non sapevano che all'interno c'erano anche ostaggi occidentali. "I corpi dei due italiani uccisi in Libia ci auguriamo che siano presto in Italia. Pensiamo che possa accadere in tempo breve", ha detto il presidente del Copasir Giacomo Stucchi al termine dell'audizione del sottosegretario Marco Minniti. 

Minniti: vivi gli altri due italiani - Gli altri due italiani sono vivi. Sono vivi Gino Pollicardo e Filippo Calcagno, compagni di lavoro di Fausto Piano e Salvatore Failla. Questa notizia è stata diffusa dal sottosegretario Minniti, che è anche titolare dlela delega all'Intelligence, nel corso della sua audizione al Comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti. "E' una situazione molto delicata, dobbiamo rispettare un rigoroso silenzio: ci sono altre due persone oggetto di sequestro, vogliamo poterle riportare a casa senza altri episodi drammatici", ha aggiunto il presidente del Copasir, Giacomo Stucchi. "La priorità ora è salvare loro due".

Farnesina: "Usati come scudi umani" - Nel filmato pubblicato sul profilo di Sabratha Media Center, vengono mostrati dei corpi senza vita. Una voce fuori campo fa la conta dei morti, mentre l'obiettivo passa anche sui volti dei due uomini che, secondo una nota della Farnesina, potrebbero essere di Fausto Piano e Salvatore Villa, due dei quattro tecnici rapiti a Melitah.  Secondo fonti della Farnesina gli italiani sarebbero stati usati come scudi umani.

Failla e Piano separati da altri 2 sequestrati  - Salvatore Failla e Fausto Piano, secondo quanto si apprende da ambienti giudiziari, erano stati separati dagli altri due dipendenti della Bonatti sequestrati, Filippo Calcagno e Gino Pollicardo, che media libici ritengono siano finiti in mano dell'Isis. Dopo il sequestro dei quattro italiani la procura di Roma aprì un fascicolo per sequestro di persona con finalità di terrorismo.

Massolo: "Atri due da salvare"- "Esistono delle somiglianze" con i due operai della Bonatti, ma "non abbiamo i corpi e dobbiamo aspettare di averli per fare l'esame autoptico. Ci sono altri due da salvare e non bisogna dire cose che possano compromettere le attività che sono in corso", ha detto il direttore del Dis, Giampaolo Massolo. "Quella dove è avvenuta la sparatoria - ha aggiunto - è una zona dove le milizie leali al governo di Tripoli cercano di combattere il Daesh".

Fausto Piano, sequestrato 20 luglio scorso vicino Tripoli  - Era stato rapito il 20 luglio scorso Fausto Piano, il tecnico di 60 anni di Capoterra (piccolo comune dell'hinterland cagliaritano), uno dei due italiani uccisi in Libia. Con lui erano stati prelevati altri quattro colleghi. Piano lavorava per la Bonatti, una ditta impiegata nella costruzione di impianti petroliferi per conto di Eni. Il sequestro era avvenuto nella zona di Mellitah, a 60 km da Tripoli.

Sindaco di Capoterra: "Su Piano attendiamo conferme" - Ancora non arrivano conferme, ma a Capoterra si vivono già ore di angoscia e apprensione sulla possibile morte di Fausto Piano. "Mi hanno chiamato - ha detto il sindaco, Francesco Dessì - ma ancora non abbiamo conferme ufficiali". Proprio il primo cittadino due settimane dopo il sequestro aveva organizzato una fiaccolata per chiedere la liberazione di Fausto Piano. I vicini di casa increduli, intanto, si stringono intorno alla famiglia.

Legale famiglia Failla: "Moglie è disperata"  - "Ho sentito la moglie di Salvatore Failla: è una donna disperata che chiede che il suo dolore venga rispettato. Non c'è ancora assoluta certezza che sia proprio suo marito uno dei due italiani morti, per questo sta vivendo queste ore con infinita angoscia". Lo ha detto l'avvocato Francesco Caroleo Grimaldi, legale della famiglia Failla, commentando le notizie drammatiche che provengono dalla Libia. "E' un fatto spaventoso: se ci sono responsabilità a qualsiasi livello mi auguro siano individuate", ha aggiunto.

Sindaco Carlentini: "Speriamo Failla sia ancora vivo" - "Siamo addolorati e ci auguriamo con tutto il cuore che la notizia non venga confermata e che Salvatore Failla sia ancora vivo". Lo ha detto Giuseppe Basso, sindaco di Carlentini, il paese del siracusano dove abita la famiglia di Salvatore Failla, uno dei quattro tecnici italiani della società di costruzioni 'Bonatti' rapiti in Libia nel luglio scorso che secondo la Farnesina sarebbe stato ucciso insieme al collega Fausto Piano. "Non abbiamo avuto notizie ufficiali dalla Farnesina - spiega il sindaco - sono in continuo contatto con il prefetto di Siracusa, ma non ho ancora alcuna certezza". Salvatore Failla, 47 anni, sposato e padre di due ragazze di 22 e 12 anni, saldatore specializzato, spesso era costretto a lunghe trasferte all'estero per il suo lavoro.

Familiari Pollicardo: "Non sappiamo nulla, speriamo" - "Non sappiamo nulla, se non quanto sta trapelando in queste ore dagli organi di informazione. Speriamo bene". Lo ha detto un nipote di Gino Pollicardo, 55 anni di Monterosso (La Spezia), uno dei quattro tecnici della Bonatti di Parma rapito in Libia lo scorso luglio, in merito alle notizie sulla morte di due dei quattro dipendenti dell'azienda emiliana. La famiglia, secondo quanto trapela dallo stretto riserbo che la circonda, non sarebbe stata contattata dalla Farnesina.

Salvatore Failla, Gino Pollicardo, Filippo Calcagno e Fausto Piano

Salvatore Failla, Gino Pollicardo, Filippo Calcagno e Fausto Piano (Foto Ansa)

Piazza Armerina: Speriamo Filippo Calcagno torni a casa  - "Seguiamo con trepidazione le notizie che arrivano dalla Libia ma non abbiamo ancora alcuna notizia ufficiale sulle sorti del nostro concittadino". Lo dice Filippo Miroddi, sindaco di Piazza Armerina, il paese d'origine del tecnico della Bonattti, Filippo Calcagno, 65 anni.

 

TiscaliNews   
I più recenti
Nato, Rutte: il 2% per difesa non sarà minimamente sufficiente
Nato, Rutte: il 2% per difesa non sarà minimamente sufficiente
Netanyahu, 'scioccato per l'orrendo attentato antisemita'
Netanyahu, 'scioccato per l'orrendo attentato antisemita'
Procuratore Usa a Netanyahu, Trump segue indagine attentato
Procuratore Usa a Netanyahu, Trump segue indagine attentato
Netanyahu, spari per selvaggia istigazione contro Israele
Netanyahu, spari per selvaggia istigazione contro Israele
Teleborsa
Le Rubriche

Alberto Flores d'Arcais

Giornalista. Nato a Roma l’11 Febbraio 1951, laureato in filosofia, ha iniziato...

Alessandro Spaventa

Accanto alla carriera da consulente e dirigente d’azienda ha sempre coltivato l...

Claudia Fusani

Vivo a Roma ma il cuore resta a Firenze dove sono nata, cresciuta e mi sono...

Claudio Cordova

31 anni, è fondatore e direttore del quotidiano online di Reggio Calabria Il...

Massimiliano Lussana

Nato a Bergamo 49 anni fa, studia e si laurea in diritto parlamentare a Milano...

Stefano Loffredo

Cagliaritano, laureato in Economia e commercio con Dottorato di ricerca in...

Antonella A. G. Loi

Giornalista per passione e professione. Comincio presto con tante collaborazioni...

Lidia Ginestra Giuffrida

Lidia Ginestra Giuffrida giornalista freelance, sono laureata in cooperazione...

Alice Bellante

Laureata in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali alla LUISS Guido Carli...

Giuseppe Alberto Falci

Caltanissetta 1983, scrivo di politica per il Corriere della Sera e per il...

Michael Pontrelli

Giornalista professionista ha iniziato a lavorare nei nuovi media digitali nel...