Pernigotti è salva, Novi Ligure non chiuderà ma produrrà creme spalmabili
Un nuovo piano industriale scongiura lo stop della storica azienda dolciaria piemontese con 160 anni di storia alle spalle

In questo momento di forte crisi economica , generata anche dal Covid, dove la paura di perdere il lavoro preoccupa molti italiani finalmente è arrivata una buona notizia. la Pernigotti è salva. Nello storico stabilimento dell'azienda dolciaria la proprietà turca porterà la produzione di crema spalmabile e di tavolette di cioccolato con due nuove linee di produzione da affiancare a quelle di torrone e cioccolatini.
La battaglia sindacale
Ci sono voluti mesi di proteste sindacali, tra cortei, presidi e occupazioni, ma la battaglia ha pagato: la storica azienda dolciaria piemontese con 160 anni di storia alle spalle, non chiuderà. La notizia, nell'aria da alcuni giorni, è stata confermata nel corso della presentazione in video conferenza al Ministero dello Sviluppo Economico, del nuovo piano industriale della proprietà turca.
Due nuove linee di produzione
La famiglia Toksoz, che nell'autunno del 2018 aveva annunciato l'intenzione di esternalizzare le attività, porterà nello stabilimento in provincia di Alessandria due nuove linee di produzione, oltre a riammodernare quelle esistenti. "Una buona notizia per Novi Ligure - commenta a caldo il sindaco Gian Paolo Cabella - Rilanciare la produzione dello stabilimento cittadino, riorganizzandolo, non può che farci piacere".
I tre interventi strategici
Sono tre gli interventi strategici previsti dal piano industriale, redatto da Pernigotti con la consulenza dello studio ArlatiGhislandi: sullo stabilimento di Novi Ligure, sullo staff di Milano e sulla rete commerciale italiana. L'obiettivo, spiega l'azienda, è "il consolidamento e lo sviluppo nel settore confectionary". Il progetto di 'insourcing produttivo', in particolare, prevede il trasferimento dalla Turchia al Piemonte della produzione delle creme spalmabili. Le funzioni di staff saranno riunite presso una sede unica in Milano, in modo da garantire una maggiore sinergia ed efficienza professionale, mentre le attività commerciali - si legge nel piano industriale - "verranno riorganizzate in sintonia con lo sviluppo della richiesta del mercato". Ad agosto partirà la cassa integrazione straordinaria per riorganizzazione per 50 dipendenti a Milano e 59 a Novi Ligure (Alessandria).
I Sindacati: “Ottenuto il massimo"
"E' il massimo che si poteva ottenere", esulta Piero Frescucci, rsu Uila Uil. "Ottimo! Complimenti a Stefano Patuanelli e Alessandra Todde", scrive su Twitter il leader di Azione Carlo Calenda, che da ministro si è battuto per la tutela dei marchi del made in Italy. "Le lavoratrici e i lavoratori della Pernigotti e i loro sindacati hanno vinto una battaglia che sembrava impossibile, con una tenacia e una coerenza encomiabili", sottolinea in una nota il capogruppo di Liberi e Uguali alla Camera, l'alessandrino Federico Fornaro. "Questa lunga vertenza dimostra anche quanto sia importante e spesso decisivo mantenere l'unità di tutta la comunità e della politica, evitando strumentalizzazioni e fughe in avanti propagandistiche - conclude -. Uniti si può vincere una battaglia che all'inizio pareva persa in partenza: questa è la lezione della Pernigotti".