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Buone notizie per chi vuol comprare casa: tornano i mutui al 100% e il tasso è competitivo

Alcuni istituti di credito sono tornati a proporre finanziamenti che coprono per intero il costo dell'abitazione senza necessità di accedere al Fondo Garanzia Prima casa e con tassi di interesse estremamente vantaggiosi

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Buone notizie per chi vuol comprare casa: tornano i mutui al 100% e il tasso è competitivo

Tornano ad affacciarsi sul mercato i mutui al 100% per l'acquisto della casa. Se da una parte settembre ha visto il ritorno della surroga,  questi primi giorni di ottobre hanno portato importanti novità sul fronte dell’offerta prestiti; alcuni Istituti sono tornati a proporre finanziamenti che coprono per intero il costo dell'abitazione con tassi estremamente contenuti se paragonati al passato e senza necessità di ricorrere al Fondo garanzia prima casa.

Tornano i mutui al 100%

"Se fino ad oggi - spiega Ivano Cresto, responsabile mutui di Facile.it - i mutui al 100% erano prodotti accessibili solo attraverso il Fondo garanzia prima casa o pagando tassi molto elevati, anche superiori al 4%, adesso alcuni istituti di credito sono tornati a proporre questa tipologia di finanziamento senza necessità di accedere al Fondo e con tassi di interesse estremamente contenuti, intorno al 2,5%, valori che fino allo scorso anno erano riservati a mutui all’80%. Poter accedere - sottolinea - a questa tipologia di prestito senza necessità di ottenere la garanzia dello Stato è una buona notizia anche per coloro che vorranno comprare casa nel prossimo futuro e non saranno più legati ad un Fondo le cui risorse potrebbero, come già successo in passato, esaurirsi".

Boom di richieste di surroga

Dai dati emersi dall’Osservatorio congiunto realizzato da Facile.it e Mutui.it - che ha analizzato un campione di circa 40mila richieste di finanziamento raccolte tramite i due portali - è emerso che a settembre il peso percentuale delle richieste di surroga sul totale delle domande di finanziamento sia triplicato rispetto a giugno 2019. "Lo scorso mese - spiega Ivano Cresto -  abbiamo registrato un vero e proprio boom nella richiesta di surroghe, era dal 2015 che non si raggiungevano picchi così alti. Il calo dei tassi di interesse visto in questa prima parte dell’anno è stato fondamentale per stimolare la domanda di finanziamenti, sia da parte dei mutuatari che vogliono provare a cambiare banca, sia per chi è alla ricerca di un nuovo mutuo".

Tassi competitivi

Numeri alla mano, i tassi proposti dalle banche alla clientela finale lo scorso mese sono stati estremamente bassi, soprattutto per quanto riguarda i mutui fissi. Grazie alla diminuzione dell’irs (l’indice europeo che guida l’andamento di questa tipologia di finanziamento), i migliori tassi offerti a settembre per un mutuo medio (126.000 euro in 25 anni, ltv pari al 70%) oscillavano tra l’1,04% e l’1,34% (taeg), con un calo, rispetto a gennaio, compreso tra lo 0,55% e l’1,20%; vale a dire un risparmio medio per i consumatori compreso tra i 30 e i 60 euro al mese.

Tassi fissi e variabili

La diminuzione dell’indice Irs ha avuto un’altra conseguenza: la riduzione ai minimi della differenza tra tasso fisso e variabile. Non sorprende quindi vedere come sempre più italiani cerchino di assicurarsi queste condizioni estremamente favorevoli per tutta la durata del finanziamento; guardando alle richieste di mutuo raccolte a settembre emerge che il 93% degli aspiranti mutuatari ha optato per il tasso fisso; era l’86% a giugno 2019, l’84% a gennaio 2019.

L’importo richiesto

Puntando l’attenzione sugli altri valori principali emerge che l’importo medio richiesto a settembre 2019 è stato pari a 133.477 euro, vale a dire l’1,3% in meno rispetto a giugno 2019; il calo non deve però preoccupare perché legato, prevalentemente, all’aumento della richiesta di surroghe. In diminuzione anche il loan to value, il rapporto tra valore dell’immobile e valore del mutuo richiesto, passato nei 3 mesi analizzati dal 67% al 63%.

La durata

La durata media dei piani di ammortamento richiesti è pari a poco più di 21 anni, mentre l’età media dei richiedenti è di poco superiore ai 41 anni. Se si guarda alle somme effettivamente concesse dalle banche emerge che nel mese di settembre gli istituti di credito sono stati più generosi; l’importo medio erogato è stato pari a 128.447 euro, in aumento del 3,2% rispetto a giugno 2019.

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