Tutti licenziati i dipendenti Bozzoli

L'inizio della fine di un'azienda che aveva un bilancio solido e in attivo è datato 8 ottobre 2015, quando svanisce nel nulla l'imprenditore bresciano Mario Bozzoli, titolare con il fratello Adelio della fonderia di famiglia a Marcheno, in Valtrompia. Oggi, infatti, a distanza di 12 mesi e con un'inchiesta ferma allo stesso punto del dicembre scorso, tutti i dipendenti della 'fonderia del mistero' sono stati licenziati.
La decisione del tribunale
L'epilogo inevitabile è stato firmato nelle scorse ore dal liquidatore nominato dal tribunale di Brescia per provare a dare un futuro all'azienda, che invece non ci sarà. Fallito infatti il tentativo di conciliazione tra i due soci, ovvero Irene Zubani, moglie di Mario Bozzoli, diventata custode dei beni del marito, e Adelio Bozzoli, il fratello dell'uomo scomparso e padre di Alex e Giacomo Bozzoli che, con gli operai Oscar Maggi e il senegalese Aboagye Akwasi detto Abu, è indagato a piede libero con le accuse di omicidio volontario e occultamento di cadavere. Impossibile per il liquidatore anche trovare un investitore in grado di rilevare l'attività.
Azienda mai ripartita
La fabbrica, teatro della scomparsa di Mario Bozzoli, è stata sotto sequestro per ordine della Procura di Brescia dal 13 ottobre di un anno fa fino al 27 gennaio scorso. La produzione anche dopo il dissequestro non è mai ripartita completamente e l'azienda ha lentamente imboccato la strada del fallimento. Nei giorni scorsi sono state, quindi, liquidate le pendenze ai dipendenti che oggi hanno ricevuto la lettera di fine rapporto lavorativo e che potranno godere del sussidio di disoccupazione.
La rabbia dei sindacati
Per Stefano Olivari della Fim-Cisl, che ha sempre seguito il destino dei lavoratori della fonderia bresciana, "c'è molto rammarico per l'epilogo della vicenda per stiamo parlando di un'azienda che lavorava e che si è trovata davanti ad una crisi societaria con tutto quello che sappiamo essere dietro questa crisi". Adelio Bozzoli, contattato dall'ANSA, si è limitato a dire "Non sono al corrente delle lettere di licenziamento, bisogna chiedere al liquidatore". (ANSA).