Il Tar sospende il divieto, la Open Arms entra in acque italiane. La furia di Salvini e la mossa di Trenta
La nave scortata da due motovedette della Marina mandate dalla ministra. Conte aveva chiesto di mettere in sicurezza minori e persone in stato di bisogno. Il leghista: "Risponderò garbatamente, ma no". Da 13 giorni oltre 500 persone ferme in acque internazionali

Dove si incaglia il governo arriva in soccorso la giustizia amministrativa. Dopo le ripetute richieste della Ong di Open Arms di far sbarcare i migranti e la richiesta inascoltata del premier Giuseppe Conte, alla fine è il Tar del Lazio ad aprire il porto di Lampedusa. La Ocean Viking può entrare in acque territoriali e dirigersi verso la Sicilia. Lasciare per giorni dei minori in mare "in prossimità della frontiera con lo Stato italiano equivale, di fatto, ad un respingimento". Vietato dalle convenzioni internazionali, firmate anche dall'Italia, rende noto la stessa Ong Open Arms, sottolineando che sulla base della decisione dei giudici "ci dirigiamo verso il porto sicuro più vicino in modo che i diritti delle 147 persone, da 13 giorni sul ponte della nostra nave, vengano garantiti".
Il Tar sospende il no di Salvini
"Alla luce della documentazione prodotta (medical report e relazione psicologica" e "della prospettata situazione di eccezionale gravità ed urgenza" si giustifica "la concessione della richiesta" per "consentire l'ingresso della nave Open Arms in acque territoriali italiane e quindi di prestare l'immediata assistenza alle persone soccorse maggiormente bisognevoli". Il Tar in sostanza accogliendo il ricorso di Open Arms sospende il divieto di ingresso in acque italiane.
Il Viminale contesta la decisione e proporrà ricorso urgente al Consiglio di Stato. Il ministro dell'Interno Matteo Salvini inoltre, si apprende, sarebbe pronto a firmare un nuovo provvedimento di divieto di ingresso nelle acque territoriali italiane sostenendo che "Open Arms si è trattenuta in acque Sar libiche e maltesi, ha anticipato altre operazioni di soccorso e ha fatto sistematica raccolta di persone con l'obiettivo politico di portarle in Italia".

Trenta dispone lo sbarco dei minori
Due navi della Marina Militare stanno scortando a distanza verso le acque territoriali italiane la Open Arms, che attualmente naviga a tre nodi in direzione di Lampedusa. Dopo aver preso contatti con il Tribunale dei minori di Palermo ed essersi accertata delle condizioni dei 32 minori a bordo, la ministra della Difesa, Elisabetta Trenta, nella giornata di ieri ha dato mandato al capo di stato maggiore dalla Difesa Vecciarelli di far avvicinare le due navi della Marina in modo da essere pronti ad un eventuale trasferimento che potrebbe avvenire nei pressi di Lampedusa in piena sicurezza. Trenta è in contatto con le altre autorità competenti.
Conte: "Mettere in sicurezza minori e bisognosi"
Il presidente del Consiglio nella lettera inviata questa mattina al ministro Matteo Salvini - e per conoscenza ai ministri Danilo Toninelli ed Elisabetta Trenta - ha chiesto di "mettere in sicurezza i minori" presenti sulla nave Open Arms. Lo si apprende da fonti di Palazzo Chigi, secondo le quali nella lettera il premier Conte, agendo in coerenza rispetto a quanto finora fatto dal governo, ha richiamato le norme che impegnano a dare assistenza ai minori e alle persone in difficoltà. La risposta di Salvini è stata una chiusura e un rilancio: "Per lo sbarco di alcuni centinaia di migranti a bordo di una nave di una ong che però è straniera e in acque straniere... gli risponderò garbatamente. Non si capisce perché debbano sbarcare in Italia". I due si sono trovati oggi pomeriggio a Genova per partecipare alla cerimonia di commemorazione delle 43 vittime del crollo del ponte Morandi.