Tansi da Giletti “Ho eliminato il malaffare e ho evitato gli sprechi inutili per questo sono stato cacciato a tavolino”
Il capo della Protezione civile della Calabria, sospeso dalle sue funzioni per 45 giorni dopo un provvedimento disciplinare della Regione, a Non è l'Arena su La7 punta il dito contro la politica e la burocrazia: “In Calabria 30 anni di incrostazioni clientelari. Quando sono arrivato c'era gente con la licenza elementare e autisti che guadagnavano 6mila euro di straordinari al mese”

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”Davo fastidio perché ho impedito i clientelismi e ho evitato gli sprechi inutili”, Carlo Tansi, capo della Protezione civile della Calabria a Non è l'Arena su La7, punta il dito contro la politica e la burocrazia e spiega quelli che a suo parere sono i veri motivi del provvedimento disciplinare che lo sospende dalle funzioni per 45 giorni. Intervistato da Giletti sui motivi della sua sospensione il geologo rivela: “Io faccio il ricercatore del Cnr, mi sono trovato catapultato in una Regione dove, specialmente nella Prociv, il malaffare era un fatto comune”.
Autisti con 6mila euro di straordinari al mese
"Ho cercato di distruggere questo malaffare e di limitarne i danni - continua Tansi -. Prima giravano attorno alla Prociv interessi per decine di milioni di euro, si acquistavano in modo dissennato cose inutili e quando erano utili le si acquistavano a costi molto superiori rispetto al necessario. Questo con me non accadeva più. È Giletti ricorda che c'erano autisti che guadagnavano 6mila euro al mese di straordinari, ed è sempre il conduttore de L'Arena a chiedere in che modo venivano spesi i soldi.
C'era gente con la licenza elementare
Tansi fa un esempio su tutti: “Se bisognava acquistare un pick up con un cassone da 500 litri, si spendevano 85mila euro quando in realtà se ne potevano spendere 25mila”. Tansi ribadisce di aver invertito la rotta sin dal suo insediamento a partire dal personale. “Quando sono arrivato c'erano 91 dipendenti, in gran parte persone con la quinta elementare o la terza media, senza specializzazione, quando la Lombardia ne ha 9 su 10 milioni di abitanti, contro i 2 milioni della Calabria. Così, da 91 sono diventati 35, li ho fatti specializzare e ora sono molto più preparati. Per non parlare del fatto che in passato in sala operativa andava via la luce quando arrivavano i temporali”.
"Mi ha cacciato la burocrazia"
Alla domanda del giornalista chi l'ha cacciata, il geologo non ha dubbi e risponde senza esitare: “Mi ha cacciato qualcosa che è molto più forte della politica, la burocrazia. I politici passano dalle regioni, i burocrati restano nelle regioni per 30 anni. In Calabria ci stanno incrostazioni di 30 anni di burocrazia". Tansi tra le altre cose ricorda di essere stato anche minacciato di morte da parte di un autista “Quando si toccano gli interessi grossi, di casta, si mobilita tutto il sistema. A partire da certa stampa che mi ha continuamente attaccato sin dal momento del mio insediamento, a certi ambienti politici e sindacali. Questa è la Calabria ma credo che i calabresi abbiano voglia di cambiare e l'hanno dimostrato in occasione delle ultime consultazioni elettorali. Si sono rotti le scatole di questo sistema e di questa gente che ha portato la regione in questo stato”. Intanto lo spazio dedicato da Giletti al capo della prociv calabrese non è finito. Tansi domenica prossima sarà nuovamente in diretta negli studi di Non è l'Arena.