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[L’inchiesta] Il mistero delle 26 ragazze bellissime morte in mare e i dubbi dei medici

Per il ministero dell’Interno non siamo di nuovo in emergenza. Gli sbarchi effettivamente sono diminuiti del 30% rispetto all’anno scorso e gli accordi con la Libia per il momento continuano a tenere. Senza contare che stiamo entrando nella stagione del maltempo invernale che riduce le partenze per le condizioni meteo marine avverse

Guido Ruotolodi Guido Ruotolo   
[L’inchiesta] Il mistero delle 26 ragazze bellissime morte in mare e i dubbi dei medici

Sono morte affogate o per assideramento. Il terribile sospetto che quelle ragazze fossero destinate al mercato della tratta delle ragazze sembrerebbe essere confermato dai primi risultati delle autopsie. Una volta sbarcate a terra, quelle ragazze sarebbe state costrette a prostituirsi. Tre giorni fa, quando le salme delle 26 nigeriane furono sbarcate a Salerno dalla nave spagnola Cantabria, il prefetto di Salerno, Salvatore Malfi, parlò di «possibili omicidi», anche se escluse la possibilità che si trattassero di prostitute.

Il procuratore di Salerno, Corrado Lembo, ha così ha affidato al professore Antonello Crisci e alla sua equipe il compito di accertare le cause della morte. E stamani i titolari della inchiesta dovrebbero affidare la delega agli anatomopatologi per approfondire le cause della morte delle ragazze. Chi ha visto quei corpi senza vita parla di giovanissime ragazze, la maggior parte tra i 15 e 20 anni, e solo 3, 4 sulla trentina.

Bellissime ragazze, curate anche nei particolari delle unghie. Molte con i tatuaggi. E nessuna con segni particolari di violenza. Nessuna con ferite da coltelli o con ematomi da corpi contundenti. Insomma, sarebbero morte per annegamento o assideramento. Un naufragio che avrebbe fatto decine di altre vittime. Si parla di una ottantina di dispersi.

Oggi la Procura di Salerno dovrà decidere se dare mandato ai medici legali di approfondire le cause della morte, anche se dai primi rilievi parrebbe appunto che la morte sia stata provocata dall’annegamento e non da un atto violento. E dunque potrebbe essere effettuati i prelievi istologici e del dna per accettare le cause e lasciare una traccia, la memoria di una identità possibile prima di seppellire i loro corpi.

I numeri, le statistiche del Viminale continuano a registrare un saldo in negativo degli sbarchi rispetto all’anno scorso. Circa il 30% in meno. Solo ad ottobre abbiamo registrato lo sbarco di circa seimila migranti a fronte dei ventottomila del 2016. Ma per alcuni vi sono segnali di una possibile ripresa delle partenze della Libia.

Dal 3 al 6 novembre sono sbarcate quattro navi con oltre duemila migranti. Per il ministero dell’Interno non siamo di nuovo in emergenza. Gli sbarchi effettivamente sono diminuiti del 30% rispetto all’anno scorso e gli accordi con la Libia per il momento continuano a tenere. Senza contare che stiamo entrando nella stagione del maltempo invernale che riduce le partenze per le condizioni meteo marine avverse.

 

 

Guido Ruotolodi Guido Ruotolo   
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