“Troppe incongruenze”, i genitori di Luca prendono le distanze da Anastasiya. I due zaini e i 35mila euro per la coca
Sta prendendo piede l’ipotesi che dietro la morte del 24enne ci sia una compravendita di droga. Si sarebbe trattato di cocaina e non di marijuana
I genitori di Luca Sacchi, ucciso da un colpo di pistola alla nuca fuori da un pub di Roma, stanno iniziando a pensare che nel racconto di Anastasiya molte cose non tornano. E se nelle prime ore dopo l’omicidio la mamma, il papa e la fidanzata del 24enne avevano affrontato insieme il grande dolore ora stanno iniziando a prendere le distanze dalla giovane. Troppe le incongruenze nel racconto della ragazza, il che avrebbe portato la famiglia del personal trainer a "scaricarla".
“Impossibile difenderla”
“Impossibile difenderla a livello morale” avrebbero detto i parenti di Luca, secondo quanto affermato dai legali. I genitori del giovane stanno malissimo, la madre è sotto tranquillanti, il padre ha avuto un mancamento. “Sì, è vero: sono chiusi in un silenzio totale" conferma l'avvocato di famiglia, Armida Decina. "Tutto quello che posso dire e che loro ripetono è che in questa vicenda Luca è una vittima".
Il video
Lunedì infatti un testimone ha smentito il racconto della baby sitter ucraina. Anche le immagini di una telecamera che ha ripreso i momenti che precedono l’omicidio del ragazzo dimostrano che, a differenza di quanto affermato dalla ragazza, al momento dello sparo lei non si trovava accanto al ragazzo.
Trovate lesioni sul cadavere di Luca Sacchi
Intanto, gli esami autoptici sul corpo del ragazzo hanno escluso che facesse uso di sostanze stupefacenti. Inoltre l’autopsia ha evidenziato delle lesioni agli arti superiori e inferiori sul cadavere della vittima che secondo il medico legale sono state procurate molto probabilmente da un oggetto contundente compatibile con una mazza da baseball. Ora Anastasyia dovrà chiarire anche questo.
Le incongruenze nel racconto di Anastasiya
Gli inquirenti sentiranno nuovamente Anastasiya. La sua versione dei fatti non ha convinto gli investigatori e potrebbe essere indagata, ma nulla trapela. E proprio lei una delle figure chiave di quella notte. È lei che - a quanto ricostruito finora dalle indagini - portava a spalla lo zainetto rosa con dentro due mazzette di banconote da 50 e 20 euro per oltre duemila euro. Testimone oculare del delitto, proprio per quello zainetto secondo la sua versione sarebbe finita nel mirino dei rapinatori che l'avrebbero colpita alla testa con una mazza da baseball poi ritrovata in un campo a ridosso del Grande raccordo anulare. Ma all’ospedale San Giovanni dove l’ucraina è rimasta ricoverata fino a venerdì mattina, almeno a prima vista, nessuno ha notato profonde ferite alla testa o sulla schiena. Mentre l’autopsia su corpo di Luca ha evidenziato ferite compatibili con dei colpi inferi con la mazza.
La telefonata
"Nessuna storia di droga", aveva assicurato Anastasiya dopo l'omicidio ma, secondo quanto riporta il Corriere della Sera, i tabulati telefonici indicherebbero una telefonata, avvenuta due giorni prima della presunta trattativa per droga: la ragazza avrebbe contattato in prima persona i due pusher 21enni, ora in carcere per omicidio.
La cocaina
Intanto sta prendendo piede l’ipotesi che dietro la morte di Luca Sacchi ci sia una compravendita di droga. Si sarebbe trattato di cocaina e non marijuana. Un chilo di coca in cambio di 35 mila euro. Il denaro per la compravendita molto probabilmente era contenuto nello zaino rosa di Anastasiya Kylemnyk. Inoltre, secondo gli accertamenti di polizia e carabinieri, il giro di pusher che affianca Del Grosso sarebbe specializzato proprio nella vendita di cocaina e non di marijuana.
Il "contatto" con i pusher
A confermare quest’ipotesi il fatto che nell'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip, nei confronti di Valerio Del Grosso e Paolo Pirino, - in carcere con l’accusa di aver ucciso Sacchi -, emerge la presenza, sul luogo del delitto, di un altro ragazzo, con precedenti per droga. Si tratterebbe di un amico di Luca, probabilmente il "contatto" tra i due fidanzati con Del Grosso e Pirino. La presenza del "contatto" è stata confermata da diversi testimoni, che hanno rivelato come il ragazzo si sia allontanato prima dell'arrivo dei carabinieri.
La testimonianza
Un altro testimone ha dichiarato di essere stato "incaricato da Valerio Del Grosso di verificare se persone in zona Tuscolana avessero il denaro per acquistare, come convenuto, della 'merce'" e di essere poi andato in via Latina, "incontrando alle 21,30 del 23 ottobre l'amico intimo di Sacchi, al quale si presentava come inviato di Valerio". E qui entra in gioco Anastasiya, la ragazza di Luca Sacchi, che "aveva lasciato uno zaino che il testimone stesso aveva constatato contenere soldi divisi in mazzette da 20 e da 50 euro". Poi, Pirino e Del Grosso avrebbero rapinato i giovani, proprio notando la quantità di denaro contenuta nello zaino. Poi Del Grosso avrebbe sparato il colpo fatale.
Il giallo dei due zaini
Da non sottovalutare poi il mistero degli zaini che potrebbero essere stati due, visto che un testimone sostiene di averne visto uno sulle spalle della ragazza, mentre tentava di soccorrere Luca. Inoltre anche circostanza della cessione, forse mai avvenuta della droga, punti oscuri. Per ora l’unica certezza è che Luca, mercoledì scorso alle 23, è stato ucciso davanti al pub “John Cabot”, nel quartiere Colli Albani, con un colpo di P38 alla nuca.