Ragazza uccisa per errore in discoteca: arrestati rampolli dei clan Parisi e Palermiti
Colpita mortalmente da un proiettile sparato nel caos generato da uno scontro tra il gruppo guidato da Michele Lavopa e quello di Eugenio Palermiti
La notte del 22 settembre 2024, nella discoteca "Bahia" di Molfetta, la 19enne Antonia Lopez è stata uccisa per errore, colpita mortalmente da un proiettile sparato nel caos generato da uno scontro tra il gruppo guidato da Michele Lavopa e quello di Eugenio Palermiti. Quest’ultimo, rampollo del clan Palermiti di Bari, era il bersaglio del colpo. Quattro ragazzi del gruppo di Lopez sono rimasti feriti gravemente nell’episodio. Il regolamento di conti tra clan si è dunque trasformato in tragedia, con l’uccisione di una ragazza innocente.
Arrestati i responsabili del caos armato
Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Bari, hanno portato agli arresti di Eugenio Palermiti, 21 anni, e Savino Parisi, 29 anni, nipote del noto boss del quartiere Japigia. Entrambi sono accusati di porto e detenzione abusiva di armi con l'aggravante del metodo mafioso. Secondo gli investigatori, Palermiti era armato durante la sparatoria, e la sua pistola è stata nascosta per eludere i controlli successivi.
Complicità nei locali: fenomeno allarmante
Un aspetto preoccupante emerso dall'inchiesta riguarda la complicità degli addetti alla sicurezza. Secondo il gip, bodyguard senza le necessarie autorizzazioni avrebbero permesso l’ingresso di persone armate nei locali. Questo fenomeno non è isolato: negli ultimi anni, episodi simili si sono verificati in altre discoteche pugliesi, evidenziando una crescente normalizzazione della presenza di armi in luoghi di intrattenimento.
Clan e social media: una pericolosa vetrina
Secondo il sostituto procuratore Federico Perrone Capano, gli scontri tra clan non si limitano alle discoteche ma trovano una risonanza sui social media. Video e immagini condivisi diventano strumenti per rafforzare il potere intimidatorio, mostrando l’appartenenza a gruppi mafiosi e amplificando il senso di assoggettamento della popolazione locale.
Un appello ai gestori: servono misure più rigorose
Durante la conferenza stampa, il coordinatore della DDA Francesco Giannella ha sollecitato i gestori dei locali a selezionare società di sicurezza affidabili e a denunciare comportamenti sospetti. "Questi episodi riflettono un’evoluzione sociale preoccupante che deve essere affrontata con rigore e collaborazione", ha dichiarato Giannella.