Lunedì la nuova ordinanza di Speranza: ecco le regioni che rischiano di cambiare colore
Dopo il monitoraggio ISS il ministero della Salute dovrebbe decidere il nuovo assetto cromatico del Paese. La situazione di Lazio e Toscana. Le regioni che rischiano la permanenza in rosso. Quando potrebbe tornare il colore giallo

Alla fine di questa settimana ci sarà il risultato del monitoraggio ISS e il ministero della Salute dovrebbe decidere il nuovo assetto cromatico del Paese. E’ possibile quindi che prima dell’acuirsi della stretta per Pasqua certe regioni cambino colore. Per ora vi è solo la sicurezza che l’Italia avrà comunque solo zone rosse o arancioni. Nessuna realtà territoriale gialla o bianca, insomma. Va considerato inoltre che dal 3 al 5 aprile ogni angolo del nostro Paese sarà governato dalle stesse regole restrittive.
Il caso Lazio
Solo il Lazio, in virtù dei risultati ottenuti, potrebbe però trovarsi in arancione a partire dal 29 marzo, ovviamente fino al 3 aprile. In attesa del nuovo decreto comunque c’è chi si diverte – con cognizione di causa – a ipotizzare quali regioni potrebbero passare, la prossima settimana, dall'arancione al rosso e viceversa. Lo fa per esempio Money.it che valuta quanto potrebbe accadere a partire appunto da lunedì 29 marzo.
Valle d'Aosta da lunedì in zona rossa
"Da lunedì saremo certamente in zona rossa". Lo ha detto il presidente della Regione Valle d'Aosta, Erik Lavevaz. "Abbiamo ricevuto i dati informali sul report scorsa settimana - ha aggiunto - e preso atto che il nostro Rt è da zona rossa, come peraltro ci aspettavamo. L'incidenza del contagio ha superato ampiamente i 250 nuovi casi su 100.000 abitanti. Inoltre sono aumentati ricoveri all'ospedale Parini, dove sarà aperto il terzo reparto Covid".
Sardegna si allontana ancora dalla zona bianca
La Sardegna si allontana sempre più dalla zona bianca. I numeri sono tutti in crescita tranne le percentuali dei pazienti Covid ricoverati negli ospedali dove il numero resta stabile, con 200 posti letto occupati dei quali 173 in area medica (con una pressione rilevata all'11%) e 27 in terapia intensiva (12%). Si assiste invece ad un'impennata di nuovi contagi, 211 in 24 ore e sale anche il tasso di positività che, su 3.546 tam effettuat,i si attesta sul 5,9%. Secondo la Fondazione Gimbe, nella settimana 17-23 marzo aumenta, inoltre, l'indicatore sui casi attualmente positivi per 100.000 abitanti che arrivano ad essere 817, cioè più dei 50 x100mila abitanti sotto i quali scatta la zona bianca (se mantenuto per tre settimane consecutive). Inoltre si registra un aumento del 40,4% dei nuovi casi rispetto alla settimana precedente. Intanto nell'Isola si registra un nuovo decesso (1.219 in tutto).

Il quadro attuale
Premesso che al momento il quadro vede in zona arancione Abruzzo, Basilicata, Calabria, Liguria, Molise, Sicilia, Sardegna, Toscana, Umbria, Valle d’Aosta più la Provincia Autonoma di Bolzano, e in zona rossa Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Veneto e Provincia Autonoma di Trento, il sito ipotizza che:
A rischio rosso
una delle regioni più a rischio rosso è la Toscana. Nella terra di Dante l’incidenza settimanale è di 250 casi ogni 100.000 abitanti, percentuale che comporta automaticamente il passaggio al girone peggiore.
La situazione non è delle migliori neppure in Calabria dove il Rt desta allarme. La settimana scorsa è stato a 1.36 e la retrocessione in rosso è stata sfiorata di poco. Gli esperti spiegano che la soglia 1.25, con cui si viene direttamente catapultati in rosso, non è stata superata nel dato minimo della forbice, e perché l’incidenza e l’occupazione dei letti restano al di sotto di essa.

Chi potrebbe lasciare il rosso per l’arancione
Nella prossima settimana non sembrano destinate a uscire dal girone rosso la Lombardia e la Campania. Le due regioni evidenziano qualche leggero segnale di miglioramento ma non tale da far ritenere possibile la mutazione di colorazione prima della festività pasquale. La stessa sorte sembra contrassegnare Piemonte, Marche, Emilia Romagna, Puglia, Friuli Venezia Giulia, Veneto e Trento.
Il ritorno del giallo
Tutte queste regioni dovranno attendere il monitoraggio di venerdì 9 aprile per conoscere il loro destino e sperare di vestirsi di arancione dal 12 aprile. Solo dalla stessa data si potrebbe sperare di rivedere altresì alcune regioni in giallo. Il governo, infatti, - fa notare Money - potrebbe decidere di prorogare la stretta per 1-2 settimane dopo la scadenza degli attuali decreti.