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Natisone, in un nuovo video l’eroico tentativo di un pompiere di raggiungere a nuoto i ragazzi abbracciati nel fiume

Diffuso un nuovo video girato da un passante anonimo in cui si vede il disperato tentativo di un vigile del fuoco, poi costretto a desistere per non essere travolto anche lui dalla piena

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      E’ stato diffuso un nuovo video, girato da un passante anonimo dal ponte Romano, della tragedia del Natisone, in cui si vede il disperato tentativo di un eroico vigile del fuoco di raggiungere i tre ragazzi al centro del fiume. Nel filmato si vede il soccorritore nuotare con tutte le proprie forze sul lato che i ragazzi avrebbero dovuto percorrere, molti minuti prima, quando il livello dell'acqua era ancora basso. Un'azione che fu abortita perché la 23enne Bianca non sapeva nuotare e gli altri due amici decisero di non abbandonarla. Nel video il vigile del fuoco, sebbene allenato a simili interventi, non riesce ad avvicinarsi minimamente ai ragazzi, che intanto si tengono nell'abbraccio fraterno già immortalato in tanti video girati dai passanti. Pochi istanti dopo la conclusione delle riprese - si è appreso - il vigile del fuoco ha dovuto desistere per non rischiare di essere a propria volta travolto dalla furia della piena del Natisone. Questa, infatti, andava ingrossandosi a causa degli eventi temporaleschi estremi che si erano verificati, circa mezz'ora prima, nelle zone a monte di Premariacco.

      Secondo quanto si apprende, il soccorritore dei vigili del fuoco era un addetto specializzato in salvataggio durante le attività fluviali. Per maggior sicurezza nell'intervento, un collega lo teneva ancorato con una corda a un presidio fisso nella zona boschiva attorno al Natisone. Nonostante questa precauzione, più volte è stato costretto a interrompere il tentativo di salvataggio, fino a quando ha dovuto desistere per la corrente era troppo forte. Contemporaneamente i colleghi della sua squadra avevano approntato un sistema di corde, legate all'autoscala con cui erano giunti sul posto, che hanno gettato dal ponte romano nel tentativo disperato di favorire il recupero dei tre ragazzi.

      Intanto sono riprese, per il settimo giorno, le ricerche di Cristian Molnar, il 25enne romeno travolto dalla piena del Natisone assieme alle amiche Patrizia e Bianca. La speranza è riposta nel meteo: le condizioni stanno progressivamente migliorando, il livello del torrente sta diventando molto basso e aumentano le possibilità di avvistare il corpo. Tanto basso da ritrovare alcuni indumenti riaffiorati ieri e due giorni fa che, però, si è scoperto dopo non appartenevano al giovane. Si trattava invece di oggetti trascinati dalla piena e riemersi proprio perché l'acqua in alcuni punti è talmente bassa da rendere persino difficoltosa la navigazione dei mezzi di soccorso. Lo scandagliamento di fondali e argini, qualora non dovesse essere trovato prima il corpo - o come sperano i familiari, non si verificasse il miracolo che Cristian fosse ancora vivo - proseguirà certamente fino a domenica. Anche oggi sta operando il piccolo esercito di soccorritori composto da un'ottantina di persone tra vigili del fuoco e volontari di protezione civile. A loro provvedono le associazioni locali che assistono i soccorritori per il vitto e altre necessità.

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