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Caso Rossi-Mps, Mussari in commissione: "Non penso si sia suicidato. Festini? Non era nel suo stile"

L'ex manager: "Per me era come un fratello. Sulle ipotesi della morte sto con la moglie e la famiglia che cerano la verità". E piega che l'ex capo della comunicazione non partecipava ai Cda

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      "David Rossi era un fratello, un amico. Lo feci assumere perché nel suo lavoro era il più bravo di tutti". Lo ha detto l'avvocato Giuseppe Mussari, audito stamani dalla Commissione parlamentare d'inchiesta sulla morte di David Rossi, leggendo una lettera scritta da lui stesso alla vedova e ad affermazioni di un interrogatorio alla guardia di finanza. "Non gli ho mai confidato nulla, ma se c'era bisogno di un amico, lui c'era", ha anche detto Mussari davanti ai commissari parlamentari che stanno indagando sulla morte dell'ex capo della comunicazione di Mps, precipitato da una finestra dell'istituto bancario a Siena il 6 marzo 2016. Una morte ancora avolta da fitte nebbie che, un'inchiesta giudiziaria e l'attività ispettiva dell'organismo parlamentare stanno cercando di dissipare.

      Già presidente del Monte dei Paschi di Siena, il manager ha letto una lettera scritta alla vedova di David Rossi e alcune affermazioni di un interrogatorio alla guardia di finanza. Mussari ha ricordato che i rapporti con David Rossi sono nati nell'ambito di Siena e si sono fatti più stretti in un rapporto diventato di amicizia e anche di lavoro, tuttavia ha ribadito Mussari "feci assumere Rossi perché era il più bravo". 

      "David Rossi avrà partecipato a un cda di Mps, quando avrà dovuto esporre le linee guida sulla comunicazione o a un nuovo spot della banca che sarebbe andato in onda", "Rossi altrimenti non partecipava ai Cda" della banca.
      Lo ha detto Giuseppe Mussari rispondendo alla Commissione parlamentare d'inchiesta rispetto al suo periodo di presidenza di Mps. 

      "Rossi non aveva accesso a informazioni riservate"

      Alla domande sulle informazioni cui aveva accesso Rossi, Mussari ha detto che "aveva le informazioni che doveva veicolare verso il pubblico", fuori dalla banca, come capo della comunicazione di Mps. All'obiezione che forse la presenza di Rossi ai cda non sarebbe stata verbalizzata, Mussari ha ribadito: "David Rossi non ha partecipato ai cda, perché io c'ero. Non è che non risulta dai verbali - ha rimarcato Mussari -: lui non c'era ai cda se non per questioni afferenti al suo settore", della comunicazione. Inoltre, ha aggiunto, "non ho conoscenza che lui avesse informazioni su operazioni della banca".

      "Estraneo alle operazioni oggetto delle indagini"

      "Ritengo che David Rossi nulla sapesse delle operazioni Alexandria e Santorini, oggetto di indagine della procura di Siena. Ritengo che nulla ne sapesse. Era già stato interrogato, non credo avesse cose di chissà quale significato, di chissà quale rilevanza da riferire. I suoi computer, i suoi strumenti elettronici, la sua posta, sono stati analizzati, da qui nulla è emerso nei fascicoli che mi riguardano, ma ritengo neanche in altri fascicoli altrimenti sarebbero inevitabilmente emersi", ha detto Mussari riferendosi alle email del capo della comunicazione all'ad Viola in cui avrebbe manifestato un forte disagio personale nei giorni in cui era stato interrogato.

      "La lettera alla moglie non convince. David estraneo ai festini"

      "Non era il suo modo di esprimersi per il David Rossi che io conoscevo" quello che risulta dalla lettera che il manager morto avrebbe scritto alla moglie Antonella Tognazzi prima di morire, ha detto Mussari rispondendo alla richiesta di una valutazione sul biglietto trovato dopo la morte del capo di comunicazione di Mps, scritto alla moglie. Mussari ha sottolineato il carattere "riservato, schivo", "addirittura scostante" di Rossi anche dicendo: "Ci legava il silenzio, due parole sono troppe", "ma discutevamo sulle idee di fondo, sull'idea del bello, del giusto, su un elemento architettonico, sul quale è la natura corretta di un messaggio promozionale. Questi erano i nostri elementi di discussione".

      E sui festini l'avvocato assicura: "David in un festino? Ma lei sta scherzando? Ritengo di no. Se avesse saputo di qualcosa anche men che lecito sarebbe andato in procura. Non era nella sua natura, aveva uno stile. Non ce lo vedo a mischiarsi, non lo vedo dentro una conversazione che aveva un oggetto di questo genere, di tipo boccaccesco". E comunque "date per scontato che io non so niente". "Quando si sarebbero tenuti questi festini? Nel 2011, nel 2012? - ha chiesto poi Mussari - Lo chiedo perché non lo so".

      "Non penso si sia suicidato"

      Alla domanda se secondo lui Rossi si sia suicidato, l'avvocato risponde: "Io non penso". L'ex presidente di banca Mps ha poi spiegato che "c'era rapporto fraterno con David Rossi, e non intendo in senso massonico - ha anche detto Mussari - e su questo piano non si può rimanere indifferente a una moglie che si batte come Antonella (la vedova di Rossi, ndr) che continuano a chiedere giustizia, chiarezza, un livello definitivo di consapevolezza".

      "Io non posso che stare dalla loro parte pur ignorando le ragioni che li muovono - ha continuato -. Ma ci sono per scelta ontologica, che prescinde dal dato formale e materiale, per essenza della mia natura in relazione al rapporto di amicizia che avevo con David. David mi avrebbe immaginato lì. Non posso stare da un'altra parte. Poi, quando avrò la forza e sarà il momento, con le carte, sarò felice di dare la mia opinione. Ma ora sto con loro", la vedova e la figlia.

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