Tragedia del Mottarone: chiusa di nuovo l’inchiesta, cinque indagati per il disastro della funivia. Chiesta archiviazione per il presidente di Leitner
La procura ha rafforzato l’impianto accusatorio dopo le richieste di approfondimento formulate dal Gup nel 2024. L'obiettivo è definire eventuali rinvii a giudizio e avviare la fase dibattimentale del processo

A quasi quattro anni dalla tragedia del Mottarone, in cui persero la vita 14 persone, la Procura di Verbania ha nuovamente chiuso l’inchiesta sulla strage della funivia Stresa-Mottarone. Dopo il rinvio del fascicolo da parte del Gup Rosa Maria Fornelli lo scorso ottobre, è stato notificato il secondo avviso di conclusione delle indagini a cinque indagati. Viene invece chiesta l’archiviazione per Anton Seeber, presidente del Cda di Leitner, per il quale già nella precedente udienza preliminare la procura aveva richiesto il proscioglimento per assenza di elementi. Contestualmente, sono state stralciate le posizioni delle società Ferrovie del Mottarone e Leitner.
Chi sono gli indagati e i reati ipotizzati
I destinatari dell’avviso di conclusione indagini sono:
- Luigi Nerini, titolare di Ferrovie del Mottarone
- Enrico Perocchio, direttore di esercizio
- Gabriele Tadini, caposervizio della funivia, che ha ammesso l’apposizione dei forchettoni fin dalle prime ore dopo il disastro
- Martin Leitner, consigliere delegato di Leitner
- Peter Rabanser, responsabile del Customer Service
A vario titolo, i reati ipotizzati sono:
- Attentato alla sicurezza dei trasporti
- Disastro colposo
- Omicidio colposo plurimo
- Lesioni colpose
- Falso, solo nei confronti di Tadini e Perocchio
Esclusa, invece, l’accusa inizialmente formulata nel 2023 relativa alla rimozione o omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro.
Leitner soddisfatta, decisione auspicata da tempo
"In relazione alla richiesta del pubblico ministero di archiviare la posizione del presidente e della società, Leitner accoglie con grande soddisfazione una decisione auspicata sin dalle primissime fasi del procedimento". Lo si legge in una nota della società altoatesina a commento dell'avviso di conclusione indagini della procura di Verbania sull'incidente del Mottarone del 23 maggio 2021, nel quale morirono 14 persone. "Per quanto concerne il residuo di imputazione a carico delle altre figure dirigenziali ancora coinvolte, l'azienda rimarca il suo dispiacere per la mancata archiviazione anche di queste posizioni rinnovando al tempo stesso la propria fiducia nell'operato della magistratura, certa di poter chiarire sin dalle prossime fasi dell'iter giudiziario le totali estraneità dei propri dirigenti ai fatti contestati e la correttezza del loro operato"
La tragedia del Mottarone
La strage della funivia del Mottarone risale al 23 maggio 2021, quando la cabina n. 3 precipitò lungo il versante della montagna nei pressi di Stresa, causando la morte di 14 persone e il ferimento di un unico sopravvissuto, un bambino di 5 anni. Dalle indagini emerse che i freni di emergenza erano stati disattivati con l’uso di forchettoni per evitare blocchi del sistema: una manomissione che, unita alla rottura della fune traente, rese inevitabile la tragedia.
Cosa succede ora
Con la nuova chiusura delle indagini preliminari, il procedimento è destinato a proseguire con una nuova udienza preliminare nei confronti dei cinque indagati. La procura ha rafforzato l’impianto accusatorio dopo le richieste di approfondimento formulate dal Gup nel 2024. L'obiettivo è definire eventuali rinvii a giudizio e avviare la fase dibattimentale del processo, tanto attesa dai familiari delle vittime.