Il test del Dna conferma: il corpo carbonizzato è di Massimo Bochicchio. Ma i misteri sulla morte del broker restano
A piazzale Clodio è stato aperto un fascicolo: si procede per istigazione al suicidio ma si propende per il malore. Acquisiti pc, cellulare e documenti

Il test del Dna ha confermato: è di Massimo Bochicchio il corpo carbonizzato in seguito all’incidente avvenuto domenica in via Salaria a Roma. L’accertamento era stato disposto dalla Procura di Roma che ha aperto un fascicolo per l’ipotesi di istigazione al suicidio, necessario per poter disporre gli accertamenti tecnici e medico legali. Il corpo del 56enne al centro di una vicenda giudiziaria in quanto accusato di avere truffato vip e nomi noti dello sport tra cui Antoio Conte e Marcello Lippi per milioni di euro era stato reso irriconoscibile dalle fiamme. L'identità è stata confermata anche dai resti del braccialetto elettronico trovati sul luogo dell'incidente.
La causa della morte
A provocare il decesso dell'uomo potrebbe essere stata causata dal violento impatto con un muro di cinta e successivamente dalle fiamme sprigionate dalla moto. E' quanto emerge dai primi risultati dell'autopsia iniziata oggi all'istituto di medicina legale della Sapienza. Sul corpo carbonizzato del 57enne sono stati individuati diversi traumi mentre non sono emersi segni "macrosocopici" di eventi cardiaci ma per capire se Bochicchio è stato colto da un malore prima dell'incidente ci vorranno ulteriori esami che dovranno essere completati entro sessanta giorni. I medici legali, come da prassi, hanno effettuato anche i prelievi tossicologici.
Acquisiti pc, cellulare e documenti
A piazzale Clodio, dopo l'arrivo di una prima informativa, è stato aperto un fascicolo di indagine: si procede per istigazione al suicidio, una fattispecie ipotizzata per potere svolgere una serie di accertamenti tra cui quelli sulla moto. Gli uomini del Nucleo speciale della polizia valutaria della Guardia di Finanza hanno, intanto, acquisito il tablet, cellulare, pc e documenti, tra cui una agenda, del broker. Obiettivo di chi indaga è verificare le comunicazioni, i contatti, che il manager ha avuto nelle ore e nei giorni precedenti alla tragica fine.

Dinamica incidente
Sulla dinamica di quanto avvenuto sono a lavoro anche gli agenti della Polizia Municipale: al momento la pista più accreditata è quella del malore improvviso che ha causato la perdita del controllo del mezzo e il drammatico schianto. A confermarlo ci sarebbero almeno tre testimoni oculari che hanno assistito alle fasi dell'incidente. "La moto ad un tratto ha deviato verso destra proseguendo verso il muro", hanno sostanzialmente raccontato i testi agli inquirenti spiegando che la Bmw ha preso fuoco e Bochicchio è rimasto avvolto nelle fiamme.
I punti da chiarire
Il broker, che si trovava agli arresti domiciliari ma a cui erano state concesse due ore di permesso al giorno per alcune patologie di cui era affetto, stava rientrando in città.
I rilievi
Oggi i caschi bianchi hanno effettuato una serie di rilievi nella zona dell'incidente: sul manto stradale non è stata individuato alcun segno di frenata. Gli investigatori hanno, inoltre, chiesto all'aeroporto di analizzare gli impianti di videosorveglianza per verificare se una delle telecamere abbia ripreso le fasi dell'incidente. "E' opportuno fugare ogni dubbio e credo che la Procura voglia disporre tutti gli accertamenti necessari per arrivare a fare assoluta chiarezza su quanto avvenuto ieri mattina", chiede l'avvocato Cesare Placanica, legale di alcune vittime della presunta maxitruffa tra cui l'ex ct della Nazionale, Antonio Conte e l'attaccante della Roma Stephan El Shaarawy.
L’accusa di reciclaggio
Lunedì era in programma l'udienza del processo che vedeva Bochiccio accusato di riciclaggio e abusiva attività finanziaria. I giudici, in mancanza del certificato di morte, hanno aggiornato il processo al prossimo 15 settembre. "Non si deve strumentalizzare la morte di una persona costruendo un film su qualcosa che non esiste. Siamo in attesa del certificato di morte che arriverà, come da prassi in questo tragici casi, dopo il riconoscimento della salma", ha puntualizzato il difensore del broker, l'avvocato Gianluca Tognozzi. L’iter giudiziario adesso prosegue, con il rinvio a settembre,
Da Lippi a Conte, 34 vittime truffa
Massimo Bochicchio si trovava agli arresti domiciliari in attesa di giudizio, per lui era scattato inoltre il sequestro di beni per 70 milioni di euro. Le accuse che pendevano sulla sua testa erano di abusiva attività finanziaria e riciclaggio internazionale. Avrebbe infatti raccolto, dal 2011, circa 500 milioni di euro da personaggi famosi, tra cui i mister della Nazionale di calcio Antonio Conte, attraverso il fratello Daniele, e Marcello Lippi. L’ex banchiere avrebbe ingannato anche il calciatore Stephan El Shaarawy, ma anche l’architetto e designer Achille Salvagni e l’ambasciatore italiano a Londra Raffaele Trombetta.