Morire per 30 euro in nero o per un contratto di 6 giorni: le tragedie del lavoro che l'Italia non vuol vedere
Un ragazzo cade nel vuoto mentre puliva il lucernario. Un operaio muore dopo essere stato colpito da un blocco di marmo. Una morte bianca anche in Veneto

Morire per un lavoro in nero da 30 euro oppure per un contratto di sei giorni. L'Italia piange tre tragedie figlie del precariato e della mancanza della tutela del lavoro. Un operaio è morto in un deposito di marmi a Marina di Carrara, un ragazzo è caduto mentre puliva il lucernario dell'ascensore di un palazzo a Napoli. Un altro operaio è morto in un incidente sul lavoro nel Padovano.
Un contratto di 6 giorni per l'operaio di Marina di Carrara
L'operaio di Marina di Carrara si chiamava Luca Savio, aveva 37 anni e ha lasciato la moglie e un figlio in tenera età. Secondo le ricostruzioni, l'uomo si trovava vicino a un blocco già posizionato sul terreno. Ma, per cause da chiarire, l'informe di marmo si è mosso e ha colpito l'operaio al torace. Molte cave, in segno di lutto, hanno subito sospeso il lavoro. L'operaio aveva un contratto firmato il 6 luglio, ma aveva iniziato a lavorare il 9 luglio, e "della durata di soli 6 giorni". Un giovane lavoratore ha perso la vita per un contratto di lavoro di soli 6 giorni", la denuncia della segreteria della Cgil di Massa Carrara.
La caduta nel vuoto per un lavoro da 30 euro
Da Massa Carrara a Napoli dove l'età della vittima è molto più bassa. Salvatore Caliano aveva solo 21 anni e il sogno di diventare un grande calciatore. Lavorava come barista ma per guadagnare qualche euro in più faceva le pulizie nelle case del rione. Per questo motivo aveva accettato di pulire il lucernario dell'ascensore di un palazzo per meno di 30 euro. Secondo la ricostruzione di La Repubblica, il ragazzo si sarebbe affacciato troppo e forse poggiato il piede sul bordo di un finestrone che è crollato sotto al suo peso. E' morto dopo un volo di dieci metri.
Un'altra tragedia nel Padovano
Un altro operaio è morto in un incidente sul lavoro avvenuto alla Maus di Campodarsego in provincia di Padova. La vittima si chiamava Riccardo Casali Gasparini, 44 anni, ed era il titolare insieme alla moglie della "Detto Fatto srl", una piccola impresa di manutenzione. Una azienda della provincia di Modena che stava eseguendo un lavoro in subappalto per la Maus, che produce macchine sbavatrici, torni verticali e molatrici. L'operaio è morto precipitando da un’altezza di circa 3 metri.