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Condono edilizio per le case abusive a Ischia: mai nessuno si era spinto a tanto

Per Gian Antonio Stella il “decreto su Ischia infilato dentro quello su Genova contiene un condono che nessuno aveva osato fare”. Per Legambiente è un condono tombale e ci sono grossi rischi

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Ischia
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Aiuti di Stato per le case danneggiate dal sisma del 21 agosto 2017 nell'isola di Ischia ma solo dopo l'esame e approvazione delle pratiche di condono edilizio. È quanto stabilito nella bozza del decreto legge sulle disposizioni urgenti per la città di Genova e le altre emergenze come Ischia. L'articolo 24 prevede che la "concessione dei contributi è sospesa nelle more dell'esame delle istanze di condono e la loro erogazione è subordinata all'accoglimento di dette istanze". Un passaggio ritenuto importante questo per le numerose case danneggiate dal terremoto e gravate da richiesta di condono, finora non esaminato ed evaso dai Comuni. Novità di rilievo quella dell'applicazione grazie a tale decreto legge del terzo condono edilizio, finora non applicato sull'isola perché area soggetta a vincolo, che sarà invece esteso agli "immobili distrutti o danneggiati dal sisma del 21 agosto 2017". Terzo condono edilizio di cui però beneficeranno i soli Comuni individuati dall'articolo 16 della bozza.

Stella: "Condono che nessuno aveva osato fare"

Sulla vicenda dei condoni ad Ischia torna oggi sul Corriere della Sera Gian Antonio Stella senza tralasciare una certa dose di ironia. Scomodando il latino e alludendo ai danni fatti a Roma da Barbari e Barberini parla di “decreto su Ischia infilato dentro quello su Genova che contiene un condono che nessuno aveva osato fare. Compreso un ‘contributo fino al 100 per cento’ per sistemare le case crollate ‘non totalmente abusive’. Là dove già prima non dovevano stare”.

Secondo il giornalista quando Di Maio disse ai cittadini di Ischia che erano stati trattati da terremotati di serie C e fece capire che adesso “hanno un governo amico” si è in realtà avventurato su un terreno scivoloso.

Gian Antonio Stella

I terremoti hanno sempre perseguitato la bellissima isola, come del resto i rischi idrogeologici. Stando a quanto afferma Legambiente sarebbe  “uno dei territori in Italia maggiormente a rischio frane”.

L'edificazione sconsiderata

Eppure lì si è edificato in modo a volte sconsiderato. Ed è difficile comprendere come l’abbiano consentito “sindaci, assessori, architetti, geometri, vigili urbani che avrebbero dovuto intervenire bloccando via via i cantieri”, scrive Stella.

In ogni caso allo stato attuale gli edifici abusivi sarebbero tanti e la situazione risulterebbe “esplosiva”. In questo contesto la sanatoria è misura attesissima. Tanto che molti cittadini, 8 anni fa si sentirono traditi dalla politica che non aveva fatto “nuove sanatorie”. “Sulla scheda elettorale scrivi: “voto abusivo!”», si leggeva su un singolare manifesto.

Attualmente sarebbero 28mila su 64mila abitanti i casi di abusivismo. Gli ambientalisti e non solo avevano trovato saggio – fa notare Stella – la scelta della regione Campania (governatore Bassolino), di opporsi in ogni modo al condono voluto dal governo Berlusconi nel 2003. In primo luogo perché “i vari oneri di urbanizzazione finiscono per costare il triplo di quanto incassato dai condoni”, e poi perché “la Campania, da Ischia a Sarno, dai Campi Flegrei all’Area rossa vesuviana invasa dall’abusivismo è un territorio ancora più a rischio del resto d’Italia”.

La sentenza del CdS

La prudenza in quei casi non è mai abbastanza dunque. Eppure negli anni sono stati molti “i tentativi legislativi di allargare le maglie fatti dai furbetti”. Ma sono sempre stati posti degli argini. Ed anche la magistratura ha approvato, se è vero che in una sentenza del Consiglio di Stato di febbraio scorso ha ribadito il “divieto di accedere al condono del 2003 per gli edifici ricadenti in aree a vincolo parziale e assoluto, come è il caso di Ischia”.

L'apertura di Di Maio e i rischi

Per Di Maio però – che ne parlò in campagna elettorale – “ciò che la magistratura dice di abbattere, si butta giù. Ma non puoi voltare le spalle a quei cittadini che oggi si ritrovano con una casa abusiva a causa di una politica che per anni non ha fatto il suo dovere, cioè piano casa e piani di zona”.

Ischia

Il problema tuttavia – si legge sul Corriere – è che ad essere abbattuto è solo lo 0,75% di quanto previsto. Solo 22 casi di abbattimento sui 2.922 ordinati dalla magistratura. Ed ora quello attuale, secondo Legambiente, non è altro che “un condono tombale”. Lo stesso Berlusconi in certe occasioni - fa notare Stella - "non osò andare oltre certi limiti sia nella prima sanatoria del ’94, sia in quella del 2003. In quest’ultima per esempio si poneva dei paletti dettati dal Codice dei beni culturali".  Il decreto del governo Conte invece – secondo Legambiente – è meno restrittivo, "sia sulle cubature sia sulla tassativa esclusione dal condono degli immobili realizzati in aree di vincolo paesaggistico o culturale”.

Sempre stando a Legambiente insomma - scrive Stella - “se la norma verrà approvata si destineranno rilevanti risorse pubbliche per la ricostruzione di edifici abusivi che diventano sanabili solo in forza del condono del 1985, nonostante siano posti in aree a rischio idrogeologico e sismico rimanendo in condizioni di rischio”. I malumori comunque sono molti, ed anche nel Movimento a Cinque Stelle pare ci siano parecchi distinguo.

 

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