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Ricostruzione infinita, il governo rinnova l'incarico al commissario per il sisma in Irpinia. Per realizzare un'opera che non c'entra nulla

Il 23 novembre 1980, novanta lunghissimi secondi scossero l’Irpinia, a cavallo tra la Campania centrale e la Basilicata Centro settentrionale. Un terremoto devastante, 6,5 della scala Richter: i lavori di bonifica sono ancora in corso

Paolo Salvatore Orrùdi Paolo Salvatore Orrù   
Ricostruzione infinita, il governo rinnova l'incarico al commissario per il sisma in Irpinia. Per...

A 37 anni dal terremoto dell'Irpinia spunta nel decreto Milleproroghe una misura che tiene in vita per un altro anno il Commissario per la ricostruzione del sisma che devastò l'area nel 1980. La previsione di spesa prevede che si sborseranno altri 100mila euro per il funzionamento della struttura. Eppure in una delle ultime relazioni agli atti della Camera il commissario ad Acta, l’ingegnere, Filippo D’Ambrosio, aveva scritto, in buona sostanza, che i lavori di ricostruzione partiti subito dopo il sisma dovevano essere considerati conclusi. 

Sotto il profilo finanziario il terremoto in Irpinia di fatto, aveva spiegato il commissario, doveva essere considerato arrivato al capolinea nel 1997: “e ciò grazie proprio alla gestione commissariale che a tutt’oggi, per la conclusione delle attività di completamento infrastrutturale trasferitegli, non prevede ulteriori esigenze economiche”. Di lavori “straordinari” da fare, dunque, non ce n’è sarebbero più, ma la struttura è stata comunque tenuta ancora in piedi per il completamento dei lavori della strada Lioni-Grottaminarda (costo 430 milioni di euro). E questo nonostante l’attività commissariale non abbia nulla a che vedere “con la ricostruzione post terremoto di opere danneggiate”, ma solo per il completamento di opere nuove che nel 1997 erano state assegnate “nell’ambito dei finanziamenti per la ricostruzione socio economica del territorio post terremoto”.

Quasi una contraddizione in termini, se di lavori “straordinari” post terremoto da portare avanti non ce ne sono più, perché il governo non ha lasciato chiuso l’ufficio Commissariale (come del resto aveva fatto a maggio del 2014) e rimesso il completamento dei lavori alle normali procedure d’appalto? Il decreto legge Milleproroghe che a breve sarà approvato in via definitiva dal Parlamento (il provvedimento ha incassato la fiducia con 337 sì e 187 no e 2 astenuti) non lo spiega. Da qui la protesta della Lega, i suoi senatori Erika Stefani e Paolo Arrigoni bollano il differimento come "proroga inconcepibile".

L’unico organo che giustifica l’ operato è il commissario ad Acta stesso, che nelle conclusioni della sua relazione di sintesi datata 5 gennaio 2015 sostiene che sarebbe deleterio “sfasciare tale struttura, faticosamente costruita con funzionari pubblici dal Commissario, avrebbe significato ignorare colpevolmente (per superficialità o per interessi diversi) quanto era stato impostato per concludere compiti complessivi per decenni irrisolti, oltre a disperdere strumentazioni, dotazioni informatiche ed archivi acquistati, ricostruiti e ed inventariati dal Commissario”. In sostanza, D’Ambrosio nel documento aveva ribadito l’utilità della struttura commissariale proprio perché “non inserita in schemi burocratici classici” fondamentali per “il buon esito delle finalità pubbliche perseguite”.  

La strada a scorrimento veloce Lioni-Grottaminarda - collegando la A3 alla A16 – ha un valore strategico per la mobilità dell'Irpinia, i lavori sono di fatto cominciati 17 settembre del 2015, alla consegna dei lavori aveva presenziato il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. La strada non è ancora pienamente agibile, eppure aveva spiegato D’Ambrosio, “le numerose problematiche sorte nel corso dei lavori di adeguamento di deflusso acque meteoriche e rischi frane possono ritenersi risolte”. La parola fine, insomma, non è ancora stata scritta neppure dopo trentasette anni. Quasi un record.  

Paolo Salvatore Orrùdi Paolo Salvatore Orrù   
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