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[La storia] In otto aggrediscono una coppia di fidanzati, ma lei è una campionessa di arti marziali

La ragazza è stata campionessa italiana di K1, disciplina che lega insieme boxe, karate e taekwondo. Gli aggressori “hanno iniziato a spintonarci, strattonarci. Poi sono partite le botte in faccia”. A quel punto lei ha reagito

Ignazio Dessìdi I. Dessì   
Rossella e Mattia
Rossella e Mattia

Rossella e Mattia stavano tornando a casa dopo aver assistito ad uno spettacolo musicale. Erano le tre di notte e percorrevano una stradina stretta di Carpi, in provincia di Modena, come avevano fatto tante altre volte. Ad un certo punto i due fidanzati si imbattono in una gang di "otto extracomunitari, presumibilmente del Nord Africa",  che improvvisamente li accerchiano e cominciano a picchiarli senza motivo, come racconta la ragazza in una intervista a Il Resto del Carlino. “Forse erano ubriachi o altro, o avevano voglia di sfogare la loro rabbia su qualcuno”, dice.

Visto il numero dei malintenzionati e la loro aggresività le cose si mettono male e sarebbero potute finire peggio se lei, Rossella Setti, 29 anni, non fosse stata campionessa italiana di K1, la singolare arte marziale che lega insieme boxe, karate e taekwondo.

Mattia cade a terra

Sotto i colpi degli aggressori Mattia Polisena, 31 anni, specialista nella post produzione fotografica, cade a terra e perde conoscenza. “Hanno iniziato a spintonarci e strattonarci. Poi sono partite le botte in faccia. Una vera e propria mattanza”, racconta Rossella che, dopo aver sfiorato anche un titolo europeo,  ha lasciato l’attività agonistica e dirige una scuola di addestramento cinofilo.

Lei entra in azione

A quel punto lei entra in azione. Il suo fidanzato è a terra e il branco si accanisce su di lui ancora, con calci e pugni, come si legge sui media che riportano la vicenda. La ex kickboxer sferra un diretto in faccia al primo che le capita a tiro. Forse gli aggressori non si aspettano quella reazione e il clima diventa incandescente. Comincia un vero e proprio combattimento senza esclusione di colpi. Rossella saltella da una parte all’altra della stradina, porta colpi pesanti, pugni e calci, schiva e si cura di proteggere Mattia che si trova a terra. I componenti della banda scoprono così di avere a che fare con un osso davvero duro. “Quando salivo sul ring – racconta lei – mi chiamavano Killerross, non avevo una tecnica eccelsa ma ero molto tosta”.

Ad un certo punto qualcuno la trattiene da dietro, ed arriva anche “una bottigliata in testa”, come ricorda la protagonista, ma lei non si ferma. Continua a combattere.

Rossella Setti durante un combattimento

L'arrivo della volante

Per fortuna, dal locale che avevano appena lasciato, il Mattatoio culturale club, circolo Arci, si accorgono di quanto accade e chiamano la polizia. Le sirene della volante fanno scappare gli aggressori, quasi tutti ventenni. Uno però viene bloccato a terra dalla ex campionessa di arti marziali, consegnato agli agenti e condotto in carcere. Si tratta di un giovane tunisino pregiudicato.

Al pronto soccorso

I due fidanzati vengono poi accompagnati al pronto soccorso. A Rossella  viene riscontrato un trauma contusivo cranio-facciale, le vengono applicati quattro punti di sutura, ha “varie escoriazioni al corpo”. “Mi hanno trascinata sull’asfalto”, spiega. Mattia però sta peggio: stando a qunto si legge sul quotidiano locale "presenta varie fratture maxillo facciali, lesioni all’orbita oculare, setto nasale spaccato e abrasioni multiple al volto e al fianco. Anche il tunisino arrestato è stato portato al pronto soccorso per essere medicato, così come se ne è presentato un altro spontaneamente, con i denti spaccati".

Al pronto soccorso per altro i due giovani – come raccontano sul Resto del Carlino -  avrebbero "riconosciuto alcuni degli aggressori con le facce tumefatte". "Ai medici hanno raccontato di essersi picchiati tra loro”, dice Rossella ancora scossa per la brutta avventura che "poteva finire molto peggio".

"La mia eroina"

Ho lottato per difendere me e Mattia. Hanno iniziato ad accanirsi su di lui, che nel frattempo aveva perso i sensi: era inerte a terra, continuavano a riempirgli la faccia di calci. Non so che fine avrebbe potuto fare il mio ragazzo se io non fossi intervenuta”, osserva.

In ogni caso una esperienza orribile per i due fidanzatini. “Se non ci fosse stata lei, la mia eroina, a difendermi, sarei morto. La mia ragazza mi ha salvato la vita”, afferma Mattia che si pone infine una domanda: “Se al nostro posto ci fossero state altre persone che fine avrebbero potuto fare?”.

Ignazio Dessìdi I. Dessì   
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