Da uomo che terrorizzava i Vip alle cure per depressione e dipendenza dalla cocaina: la parabola di Corona

"Su Fabrizio è meglio che non dico niente perché mi verrebbero solo parolacce". L'eloquente dichiarazione di Don Mazzi, che volle ospitare Corona nella sua comunità Exodus per agevolarne la riabilitazione erano precedenti alle esibizioni dell'ex manager di paparazzi in televisione, dove tra frasi aggressive, agguati mediatici a Riccardo Fogli (distrutto in diretta rivelandogli che era un cornuto) ed altri eccessi aveva convinto i giudici a riportarlo in carcere. Da dove ora Fabrizio Corona esce con condizioni di patologia psichiatrica aggravata, e va a scontare i domiciliari curandosi in un centro specializzato a Monza da dove non potrà muoversi. Corona è dipendente dalla cocaina, altre due volte ha incassato e disintegrato la fiducia dei giudici che avevano disposto nei suoi confronti misure alternative alla detenzione.
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Fabrizio Corona: le immagini
Depressione e personalità borderline
Era l'uomo che coglieva i Vip dello sport e dello spettacolo in situazioni imbarazzanti e poi chiedeva loro soldi per far sparire le foto, il coordinatore di paparazzi che era stato il principale sospettato di avere fatto fotografare anche l'allora portavoce di Romano Prodi, Silvio Sircana, mentre in auto si accostava ad un transessuale per strada. Nel 2013 la prima condanna a 13 anni e due mesi per estorsione ai danni di personaggi noti, nel filone di Vallettopoli. Condannato anche per bancarotta fraudolenta e corruzione, assolto per evasione fiscale e ricettazione, nel mezzo una breve fuga in Portogallo dopo la condanna per i ricatti a scopo di estorsione ai danni dell'ex calciatore Trezeguet, quindi una serie di dentro e fuori dal carcere, punteggiati da periodi di affidamento in prova sempre finiti male. "Personalità tendente a episodi borderline, tendenze narcisistiche e depressione" è il referto medico che fotografa la situazione dell'uomo che era considerato come un figlio dal manager caduto in disgrazia Lele Mora (di cui ha occupato la stessa cella), che aveva sposato la modella croata Nina Moric, per poi avere brevi relazioni controverse con Belen Rodriguez e Asia Argento, tra un urlo e un'aggressione in tv, e un comportamento insofferente e tendente allo "sbotto" anche in tribunale.
Fine pena nel 2024
L'uomo che faceva tremare i Vip (Totti, Lapo Elkann, Francesco Coco, Adriano, Gilardino tra i molti altri) e mentre stava in carcere aveva un rap dedicato a lui, Corona non perdona, con in testa la mitologia dell'Al Pacino nei panni di Scarface e del gangster hip hop, ha sempre vissuto sotto un'ombra eccellente, un confronto con quello che sembra l'unica persona capace di incutergli rispetto. Suo padre Vittorio Corona, giornalista, è stato tra gli inventori di un giornalismo leggero, scanzonato e molto attento ai temi di costume, che da Amica a King al rinnovamento di Studio Aperto una volta alla corte di Berlusconi (ma con litigio finale inconciliabile) collaborò poi come art director e vicedirettore a La Voce di Indro Montanelli. Figlio, nipote e fratello di giornalisti, Fabrizio Corona, che forse sognava di lasciare un'impronta innnovativa e dirompente in quel settore. Ma che finora è inciampato nel disordine della propria personalità, nell'arroganza e nella poca propensione a lasciarsi aiutare. La recente sentenza della Corte Costituzionale (con relazione di Marta Cartabia) ha stabilito che non si possa ritardare la detenzione domiciliare di chi sia in condizioni fisiche e psicologiche compromesse. Comincia così un nuovo periodo di cure che finirà con la fine della pena: 2024.