Tiscali.it
SEGUICI

Delitto Dore, è bufera dopo l'intervista del marito. Leosini: "Rispetto le vittime. Non faccio processi"

Francesco Rocca lo ha detto durante la trasmissione di Rai3 Storie maledette. Il legale della famiglia Dore: “E’ mancata la ricostruzione fedele degli che hanno portato alla sentenza”. La sorella di Dina non rilascia commenti

TiscaliNews   
Rocca durante una fase del processo (Ansa)
Rocca durante una fase del processo (Ansa)

"Storie Maledette ha concentrato l'attenzione sul punto di vista del condannato e sulla necessità della revisione del processo, senza una ricostruzione fedele degli atti che hanno portato a una sentenza all'ergastolo passata in giudicato e senza che comparissero adeguatamente le vittime", ha detto all'ANSA l'avvocata Annamaria Busia, legale della famiglia Dore, dopo la trasmissione di Rai3, con l'intervista a Francesco Rocca, il dentista di Gavoi condannato come mandante dell'omicidio della moglie Dina Dore. Rocca è stato condannato all'ergastolo in tre gradi di giudizio come mandante dell'omicidio avvenuto il 26 marzo 2008.

"Per me è troppo"

"Non entro nel merito del processo e degli atti che hanno portato alla sentenza all'ergastolo in tre gradi di giudizio, che non si discute - attacca l'avvocatessa - parlo del fatto che Rocca in trasmissione ha potuto dare dei bugiardi ai testimoni, ha dileggiato quella povera ragazza che è stata la sua amante, si è fatto beffa delle vittime e ha dato degli incompetenti agli inquirenti. Per me è veramente troppo considerato che stiamo parlando della televisione pubblica". "C'è stato inoltre - ha detto il legale, ex consigliera regionale e autrice della legge nazionale a tutela degli orfani di femminicidio - un utilizzo non fedele dei messaggi che Rocca inviava alla moglie, che hanno portato alla sentenza, mentre sono stati rievocati messaggi di contorno. Non sono vere inoltre le cose che ha detto di sua figlia che ha 12 anni, che si è rifiutata anche di vedere il promo della trasmissione".

Rocca durante una fase del processo (Ansa)

Il Dna 

Quanto agli esami del Dna ritrovato sulla scena del delitto, che Rocca in tv ha sottolineato non essere stati fatti a sufficienza per trovare il vero killer (motivo per il quale il dentista di Gavoi vorrebbe chiedere la revisione del processo), l'avvocata Busia taglia corto: "E' stato fatto tutto ciò che c'era da fare e le prove raccolte dagli inquirenti hanno portato alla condanna all'ergastolo in tre gradi di giudizio".

La sorella di Dina non commenta

Ha visto la trasmissione "Storie maledette", con al centro Francesco Rocca - ma Graziella Dore, sorella della vittima, non ha voluto commentare, così come i legali di famiglia. Rocca, dalla casa circondariale di Alghero, intervistato da Franca Leosini, ha ribadito più volte la sua innocenza battendo sull'inattendibilità delle dichiarazioni di Stefano Lai, il supertestimone che cinque anni dopo il delitto diede una svolta all'inchiesta culminata con l'arresto di Rocca e di Pierpaolo Contu, minorenne all'epoca dei fatti, condannato a 16 anni come esecutore materiale dell'omicidio.

Il dentista ha denunciato falle nelle indagini

L'uomo ha detto che chiederà la revisione del processo e chiesto "giustizia per Dina". Stefano Lai aveva raccontato agli inquirenti che l'amico Pierpaolo Contu gli aveva confessato di essere stato lui a uccidere Dina su mandato di Rocca con la promessa di 250mila euro. Rocca ha anche evidenziato che sul nastro adesivo utilizzato per legare Dina Dore c'era un frammento di Dna che non era di Pierpaolo Contu e non è mai stato scoperto a chi appartenesse. Il dentista di Gavoi ha detto di essersi iscritto alla facoltà di Agraria e di vedere spesso Pierpaolo Contu che si trova detenuto nello stesso carcere. L'unico momento di commozione lo ha riservato per la figlia Elisabetta che ha 12 anni e vive con la zia Graziella. "Le scrivo, lei mi risponde, per me mia figlia è tutto".

Le sorella di Dina Dore: "Falsità"

"Due processi e sei diverse Corti di giustizia italiana, tre per ogni processo, hanno tratto le stesse conclusioni, condannando due persone per l'omicidio di mia sorella, credo che non ci sia niente da aggiungere". Così all'ANSA Graziella Dore, sorella di Dina - uccisa nel garage di casa a Gavoi nel 2008 - dopo l'intervista a "Storie maledette" su Rai3 del dentista Francesco Rocca, marito di Dina, condannato all'ergastolo come mandante dell'omicidio. Rocca ha dichiarato di voler chiedere la revisione del processo per diverse falle che sarebbero emerse nelle indagini. "Questo non è vero - afferma Graziella Dore - sono stati prelevati campioni di diversi ceppi parentali di Gavoi e sono stati analizzati gli studi del consulente della difesa e quelli del perito della Corte d'assise di Nuoro. Studi che hanno portato alla sentenza che conosciamo". Graziella Dore, che si occupa della figlia 12enne della vittima, infine precisa: "Non ci risulta che la bambina abbia detto come sostiene il padre che non vede l'ora di compiere 14 anni per andarlo a trovare in carcere, perlomeno non lo ha mai fatto negli ultimi due anni".

Leosini:"Rispetto vittime, non faccio processi"

"Alle vittime dedico sempre il massimo, doveroso rispetto, ma il format di Storie maledette non contempla la partecipazione dei parenti, né degli avvocati di parte civile". A sottolinearlo è Franca Leosini, storica curatrice e conduttrice del programma di Rai3, in merito alle polemiche sollevate dai legali della famiglia di Dina Dore , dopo la puntata. "Non rifaccio processi: cerco solo di capire cosa abbia portato il mio interlocutore a cadere nel vuoto di quella maledetta storia", spiega la giornalista, abituata ad andare a fondo nei retroscena dei casi più efferati, che studia per mesi leggendo migliaia di pagine di atti processuali.

TiscaliNews   
I più recenti
Bimba muore in ospedale nel Casertano, sequestrate cartelle
Bimba muore in ospedale nel Casertano, sequestrate cartelle
Papa Leone XIV inaugura il pontificato: Una Chiesa unita per un mondo diviso
Papa Leone XIV inaugura il pontificato: Una Chiesa unita per un mondo diviso
Zaia, summit Regioni non va contro il governo di turno
Zaia, summit Regioni non va contro il governo di turno
A. Fontana, si vada verso l'autonomia vera di entrate
A. Fontana, si vada verso l'autonomia vera di entrate
Teleborsa
Le Rubriche

Alberto Flores d'Arcais

Giornalista. Nato a Roma l’11 Febbraio 1951, laureato in filosofia, ha iniziato...

Alessandro Spaventa

Accanto alla carriera da consulente e dirigente d’azienda ha sempre coltivato l...

Claudia Fusani

Vivo a Roma ma il cuore resta a Firenze dove sono nata, cresciuta e mi sono...

Claudio Cordova

31 anni, è fondatore e direttore del quotidiano online di Reggio Calabria Il...

Massimiliano Lussana

Nato a Bergamo 49 anni fa, studia e si laurea in diritto parlamentare a Milano...

Stefano Loffredo

Cagliaritano, laureato in Economia e commercio con Dottorato di ricerca in...

Antonella A. G. Loi

Giornalista per passione e professione. Comincio presto con tante collaborazioni...

Lidia Ginestra Giuffrida

Lidia Ginestra Giuffrida giornalista freelance, sono laureata in cooperazione...

Alice Bellante

Laureata in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali alla LUISS Guido Carli...

Giuseppe Alberto Falci

Caltanissetta 1983, scrivo di politica per il Corriere della Sera e per il...

Michael Pontrelli

Giornalista professionista ha iniziato a lavorare nei nuovi media digitali nel...