Chi è il bancario che è entrato nei conti delle sorelle Meloni. Da Berlusconi a Totti fino a Zucchero: ecco l'elenco di tutti gli spiati
Ufficiali di polizia giudiziaria hanno perquisito la casa dell'ex dipendente della filiale di Bisceglie di Intesa Sanpaolo e sequestrato smartphone, tablet, hard disk e dispositivi informatici

L'impiegato di Intesa Sanpaolo Vincenzo Coviello, "verosimilmente in concorso e previo concerto con persona/e da identificare" (mandante e destinatario delle informazioni riservate), ha compiuto accessi informatici abusivi "ai dati finanziari di istituzioni poste a fondamento della Repubblica e loro familiari e/o collaboratori, al fine di procurare a sé e/o ad altri, attraverso la consultazione di quei dati, notizie che, nell'interesse della sicurezza dello Stato o, comunque, nell'interesse politico, interno o internazionale dello Stato, dovevano rimanere segrete". E' quanto emerge dalle sei pagine del decreto di perquisizione.
Caccia ai mandanti
I contorni della spy story ci sono tutti. Ma è ancora presto per dire che ci sia stata un'attività di dossieraggio dopo questi accessi abusivi. Probabilmente, emerge dagli atti, la condotta contestata è stata compiuta dall'impiegato in concorso con altri ritenuti "mandante/i degli accessi abusivi al sistema informatico del Gruppo Intesa San Paolo e destinataria/e delle informazioni acquisite". Per questo entrambi i reati contestati - accesso abusivo ai sistemi informatici e tentato procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato - vengono contestati in concorso con una persona da identificare. Coviello però nelle sue dichiarazioni ai vertici della banca avrebbe detto di aver tutto da solo e di non aver mai divulgato quelle informazioni e di non averne mai fatto copia.
Cosa ha fatto l'impiegato
Secondo l'accusa il dipendente, assegnato al distaccamento di Bisceglie della Filiale Agribusiness di Barletta, "con abuso delle sue mansioni" si è introdotto nel sistema informatico e telematico dell'istituto di credito "protetto di misure di sicurezza, ivi mantenendovisi contro la volontà di chi aveva il diritto di escluderlo". "In particolare - è riportato negli atti - eseguiva 6637 accessi abusivi relativi a 679 filiali dell'Istituto San Paolo spa e a 3572 clienti", tra cui un professionista di Bitonto che ha sporto querela il 22 luglio del 2024, dando avvio alle indagini e al licenziamento dell'impiegato. (ANSA).
Chi è il bancario infedele
Si chiama Vincenzo Coviello, ha 52 anni, è di Bitonto. È il bancario che sarebbe entrato nei conti correnti di Giorgia e Arianna Meloni, di Andrea Giambruno e di ministri e giudici. E dice di averlo fatto non per un complotto contro il governo. Ma soltanto perché è "un maniaco del controllo". Sposato e con due figli, nella filiale di Bitonto di Banca Intesa durante il processo disciplinare nei suoi confronti ha sostenuto di non aver più effettuato interrogazioni «da ottobre 2023, dopo il richiamo del direttore» della filiale. Ma in realtà avrebbe continuato fino ad aprile scorso. Eppure, non ha mai «scaricato un documento» e non è mai stato il terminale di richieste esterne.
Le perquisizioni
La perquisizione relativa all'inchiesta sui conti spiati ha riguardato il domicilio e lo studio professionale dell'ex impiegato di Banca Intesa Sanpaolo. Sono stati sequestrati tutti i supporti informatici tablet e smartphone e pc. L'uomo è indagato per accesso abusivo ai sistemi informatici e tentato procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato. Ufficiali di polizia giudiziaria incaricati dalla Procura di Bari hanno perquisito la casa dell'ex dipendente e sequestrato smartphone, tablet, hard disk e dispositivi informatici diversi che saranno oggetto di verifiche forensi.
La banca non ha comunicato subito conti spiati
È quanto emerge da fonti della Procura di Bari. La procura ha avviato l'indagine dopo la denuncia di un correntista di Bitonto al quale erano stati segnalati dalla banca alcuni accessi abusivi sul conto. A quanto si apprende, infatti, la comunicazione della banca sarebbe arrivata solo dopo l'acquisizione degli atti da parte della Procura. Gli accessi ai dati dei correntisti di Intesa Sanpaolo effettuati nel corso degli anni dall'ex dipendente Vincenzo Coviello sarebbero avvenuti con relativa facilità. Secondo quanto emerso finora dalle indagini, Coviello - dipendente di livello medio - avrebbe semplicemente cercato nei sistemi della banca i nominativi di determinate persone (tra cui la premier Giorgia Meloni, i ministri Santanché, Fitto e Crosetto, il presidente del Senato Ignazio La Russa) e avrebbe avuto accesso ai dati dei conti. Coviello, insomma, non avrebbe hackerato alcun sistema di sicurezza.
Anche Berlusononi Fascina e Totti tra gli spiati
Avrebbe effettuato in 26 mesi 6.637 accessi abusivi ai dati di 3.572 clienti portafogliati a 679 filiali del gruppo bancario Intesa Sanpaolo, compreso il conto della premier Giorgia Meloni e della sorella Arianna, di - secondo Repubblica - John e Lapo Elkann, Marina e Piersilvio Berlusconi e Marta Fascina. Tra gli spiati Ignazio La Russa, il ministro Guido Crosetto, sua moglie Graziana Saponaro. Ma anche di Di Battista, Di Maio, Fitto, Letta, Renzi o Nichi Vendola. E ancora: ci sono Totti e Al Bano, Luisa Ranieri e Domenico Arcuri, Giuliano Amato e Paola Egonu, Calenda e Bonolis, Decaro e Pietro Paolo Virdis, D’Alema e Zucchero Fornaciari. Adesso, oltre alla magistratura, della vicenda si occuperà anche il Garante per la privacy, dove pende una denuncia della banca.
Garante Privacy: "Su accesso conti correnti acceso un faro"
"Abbiamo avviato una richiesta di informazioni tempestiva, abbiamo acceso un faro su un fenomeno inquietante. Aspettiamo una giustificazione, un chiarimento che ci devono pervenire dall'ente da cui sono partiti questi accessi, siamo vigili su questa situazione". Lo ha detto Pasquale Stanzione, presidente del Garante per la protezione dei dati personali, nel corso della conferenza stampa conclusiva del G7 dei Garanti Privacy, riguardo l'accesso illecito ai conti correnti bancari.