"Sono alla frutta, non campo più": l’intercettazione tra Marco Baldini e Casamonica
C'è anche il conduttore radiofonico tra le vittime di usura del clan sgominato martedì scorso dai carabinieri del Comando provinciale di Roma con 31 arresti

C'è anche il conduttore radiofonico Marco Baldini, che da tempo ha riconosciuto di essere vittima del gioco d'azzardo, tra le vittime di usura del 'clan Casamonica' sgominato martedì scorso dai carabinieri del Comando provinciale di Roma con 31 arresti.
L’intercettazione
In una intercettazione del novembre del 2015 citata nell'ordinanza di custodia cautelare il conduttore si rivolge a Consiglio Casamonica (detto Simone): "Simone io sono non alla frutta, di più! Cioè io non so cosa fare... io non posso più campare, sono assediato da 20 persone, a tutti ho detto di aspettare un po', nessuno aspetta". La passione patologica per il gioco d'azzardo che ha portato Baldini ad accumulare tanti debiti e a vivere con l'incubo degli strozzini, arrivando addirittura a minacciare il suicidio, non è un mistero.
Baldini: “Una violenza impossibile”
Baldini prosegue affermando: "Mi ha detto 'non me ne frega un cazzo, trovali'. Cioè io così non posso fare, proprio non ce la faccio ma non sto parlando di te, ero assediato, non fila più nessuno e mi vengano tutti addosso Simone. Tutti, una violenza impossibile ed inimmaginabile". Casamonica replica: "lo so, io è una settimana che mi sto a segnà, quello che potevo l'ho rifatto, mica posso darli io". Baldini conclude: "ma se si tratta di poca roba, io la prossima settima ce l'ho. Tipo 3 mila, 4 mila, 5 mila posso anche avere...la prossima settimana ma di più non riesco".
Casamonica e l’attività dell'usura
Nelle carte dell'indagine sul clan di Casamonica un segmento importante è dedicato all'attività dell'usura, estorsione ed esercizio abusivo dell'attività finanziaria. Nell'ordinanza il gip Gaspare Sturzo scrive, citando le dichiarazione di un collaboratore di giustizia, che il clan ha potuto impiegare ingenti "risorse finanziarie nel delitto di usura provenienti dagli illeciti profitti del traffico di sostanze stupefacenti". In caso di ritardi nei pagamenti i "Casamonica fanno ricorso alla violenza e alla minaccia fino ad appropriarsi dei beni dei debitori - scrive il gip -. L'estinzione del debito si verifica solo quando la vittima paga in una unica soluzione l'intero importo ricevuto a prescindere da quanto complessivamente versato a titolo di interesse nel corso degli anni".