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Il 15enne fermato per l’aggressione ad Arturo piange davanti al giudice: "Non sono un bullo. Voglio fare l’attore". Ma su Facebook impugna una pistola

Il ragazzino che ha recitato nel film di prossima uscita "La paranza dei bambini" è accusato di aver fatto da gancio durante l’aggressione del 17enne. Lui dice di avere un alibi: “Ero a casa con mamma”

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Un tirapugni appeso al collo e una pistola  in mano puntata dritta verso l’obbiettivo. Si presenta così  in una foto su Facebook il 15enne arrestato per l'aggressione ad Arturo, il ragazzo napoletano accoltellato da una baby gang senza motivo. Gli scatti shock risalgono al 2015, a quando il ragazzino, sospettato di aver fatto da "gancio" durante l’aggressione del 17enne, aveva appena 13 anni.

L’interrogatorio

Intanto giovedì scorso si è svolto davanti al gip del tribunale dei minori l'interrogatorio di garanzia del 15enne fermato il 24 dicembre con l'accusa di far parte del commando che ha ferito Arturo. Il 15enne, difeso dall'avvocato Emireno Valteroni, ha respinto le accuse sostenendo di trovarsi a casa, con la madre e altri parenti, il pomeriggio in cui è avvenuta l'aggressione. I familiari del minorenne saranno probabilmente sentiti nei prossimi giorni.

Piange davanti al giudice

Il quindicenne, piange davanti al giudice quando gli dice che finirà in galera ma si fa fotografare impettito mentre fuma e si stringe ad altri ragazzi della sua età che sulla sua pagina Facebook gli esprimono solidarietà: “Tieni duro”, gli scrivono. “Io non c’ero quel giorno in strada, ho chattato molte volte, troverete le tracce se le cercate”, ha detto in una stanza del centro di prima accoglienza dei Colli Aminei dove si è celebrato l’interrogatorio di garanzia.

L’alibi

A sostegno del proprio alibi, il 15enne - appartenente a una famiglia di incensurati che non ha alcun legame con il mondo della malavita - ha raccontato anche di essere stato attivo su Facebook mentre la vittima veniva brutalmente aggredita. Il 15enne frequenta la scuola superiore e ha recitato nel film di prossima uscita "La paranza dei bambini", diretto da Claudio Giovannesi: una coproduzione italo-francese realizzata dalla Palomar di Carlo Degli Esposti (la stessa del Commissario Montalbano) tratta dal libro di Roberto Saviano che racconta il mondo dei baby boss napoletani.

Riconosciuto dalla vittima

A suo carico il riconoscimento da parte della vittima e di un altro ragazzino, che in precedenza era stato circondato dai giovanissimi aggressori riuscendo però a fuggire. Nei confronti del 15enne la polizia ha eseguito, la vigilia di Natale, un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale dei minori.

Le indagini

Le indagini proseguono per individuare altri tre componenti della baby gang che ha accerchiato e aggredito Arturo. Decisive sono state le testimonianze del ragazzo ferito e di un altro giovane che era stato bloccato poco prima dal gruppo, le immagini di alcune telecamere e l'attività sul territorio delle forze dell'ordine.

Avrebbe svolto il ruolo di 'gancio'

"In base ai primi accertamenti  degli inquirenti il ragazzo avrebbe  svolto il ruolo di 'gancio', sia nell'episodio del giovane fermato poco prima dell'aggressione al 17enne sia quando poi è stata la volta del minorenne ferito. Un 'modus operandi' semplice che consiste nell'avvicinare la vittima, chiedere l'ora per accertare il possesso di telefonini ed altri oggetti di valore e poi agire, anche con violenza se necessario". Il suo ruolo era quello di provocare le vittime scelte a caso lungo via Foria, pestarle e poi lasciare il campo a chi picchiava ancora più forte.

L’accusa

L’accusa è di tentato omicidio in concorso e rissa aggravata. Il suo avvocato difensore ha chiesto al giudice per i Minori di verificare tutti gli alibi che il ragazzo ha riferito. Così come si legge nell’ordinanza di custodia cautelare che ha raggiunto il 15enne tutto è partito da una fonte confidenziale che ha riferito che il gruppo arrivava e si rifugiava proprio dalla zona di San Carlo all’Arena al rione Sanità, a meno di centocinquanta metri dal luogo dell’agguato. La fonte, rimasta anonima, ha spiegato che il gruppo proveniva da quella parte del quartiere, «giù ai Miracoli». Da quel momento, con l’incrocio delle immagini e dei video delle telecamere di sicurezza, e con il riconoscimento di Arturo, si è arrivati ad incastrare il 15enne, anche se il nodo cruciale arriverà dopo la verifica dei suoi alibi.

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