Ventiseimila euro e compri un aeroporto al Lido di Venezia. L'affarone che fa gola ai finanzieri di tutto il mondo
E' in vendita lo scalo Nicelli, con una prima cifra a base d'asta davvero clamorosa, decisa dal Comune che dismette le sue quote e cerca acquirenti

Con poco meno di 26mila euro compri una berlina di fascia media. Qualche euro in meno per una smart ultimo tipo. Non ci compri certamente una barca nuova e grande. Forse una capanna su una montagna sperduta, un box auto in una città dell'Italia centrale, un abito importante di uno stilista di grido, un Rolex. Ma - se proprio ti va - con questa cifra puoi diventare anche proprietario di un aeroporto. Un aeroporto vero e proprio. Uno scalo aereo, con torre di controllo, piste di decollo e atterraggio.
Succede qui
Non succede in un paese in via di sviluppo né in uno Stato minore né in una zona povera e dimenticata da Dio. Succede nientemeno che in Italia e si tratta del terzo aeroporto più bello del mondo, il primo da cui in Italia sono partiti gli aerei di linea. Con poco meno di 26mila euro puoi diventare proprietario dell'aeroporto Nicelli, del Lido di Venezia.
Obiettivo, venderlo tutto
La clamorosa cifra è stata messa lo scorso agosto a base d'asta dal Comune di Venezia, che ha deciso di dismettere le sue quote nella società del Nicelli. Queste ammontano - insieme a quelle della Camera di commercio - al 50,77 % e offrendo anche solo un euro in più rispetto alla base d'asta si diventa socio di maggioranza dello scalo. L'altro socio è la Save, che metterà presto all'asta anche le sue quote. Nel complesso, con meno di 50mila euro si può avere il 100% del controllo dell'aeroporto. L'obiettivo del Comune sembra essere proprio questo. Arrivare ad un socio unico, privato, che voglia investire nello scalo per utilizzarne tutte le potenzialità.
Soggetti del settore
Il bando di gara è rivolto a soggetti che già operano nel settore e che siano in grado di presentare, oltre all'offerta economica, anche un progetto, una vera e propria proposta tecnica che prevede il mantenimento delle funzioni, la loro implementazione e una direttice di sviluppo possibile. L'aeroporto Nicelli del Lido di Venezia non è uno qualunque. E' una struttura di grande tradizione. Novanta anni fa, da qui, partì il primo volo di linea italiano, su una tratta della Società Transadriatica, con un aereo diretto a Vienna. Due anni fa, in una speciale classifica della BBC sui dieci aeroporti più affascinanti del mondo, quelli del Lido di Venezia, per ragioni facilmente comprensibili (una discesa mozzafiato sulla Laguna, una vicinanza strategica a Venezia ma anche alle stazioni sciistiche del nord Italia) è arrivato terzo. L'aerostazione si è salvata dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale, ha una pista di mille metri, capannoni rifugio per gli aerei, locali vari e anche una pista per il decollo e l'atterraggio degli elicotteri.
"Costretti a venderlo"
Ventiseimila euro per il controllo, 50mila per la proprietà totale, sono davvero una bazzecola per un impianto di queste proporzioni e di questa potenzialità. Ma allora perchè metterlo all'asta per così poco? Risponde, sul quotidiano La Stampa, l'assessore veneziano Michele Zuin: «La cessione è un’operazione imposta dalla legge. Prima di definire il costo, ci siamo affidati ad una primaria società di revisione che ha stabilito una cifra plausibile, anche se sappiamo tutti che le potenzialità sono ben superiori a quei pochi spiccioli che vengono richiesti. L’acquisizione è solo il primo passo: nel bando abbiamo inserito l’esclusività d’utilizzo futuro nel settore dell’handling operations e dell’aviazione generale e sportiva, di cui i concorrenti all’acquisto devono essere consolidati operatori. Nessuna discoteca o hotel di lusso: il core-business resta quello storico».
Grandi potenzialità
Nessuno potrà farci niente altro che un aeroporto, quindi. E ci mancherebbe altro. Il fatto è che con 50mila euro entri in possesso non solo di un business potenziale importante ma anche di un'aerea multifunzione come sono ormai da anni, gli aeroporti, che ospitano ristoranti, librerie, bar, negozi, e che in quella struttura, che necessita di pochi ritocchi, possono insediarsi determinando profitti importanti per chi si fionderà sull'affare.
Un business pericoloso
Ad essere preoccupati, non a caso, sono le associazioni ambientaliste. Il Gruppo civico Venezia 25 aprile ha affidato la sua denuncia alla Stampa. "La pista in erba - dice Marco Gasparinetti al quotidiano torinese - sarà sostituita da una lingua d'asfalto per ospitare velicoli più performanti. L'aerostazione, che è un capolavoro artistico, diventerà tappezzeria per turisti facoltosi. L'area è oggetto di una svendita quando poi è noto che il valore sociale effettivo di quell'impianto supera i due milioni di euro". Oggi lo porti a casa con poco più di 26mila euro. Sempre che tu abbia i soldi per la cauzione necessaria a partecipare all'asta. Si tratta di circa 500 euro. Una cifra da nababbi.